Quando ho iniziato a giocare a Warhammer, nel 2010, la mia armata era stata pensata per comprendere solo demoni di Slaanesh e di Tzeentch. Anzi, alcune delle mie prime fatiche riguardavano il ripensare e convertire in questa chiave anche gli altri demoni. Poi, beh, poi è cambiato il codex dell'esercito, e ciò è divenuto impossibile da attuare, e così ho deciso di mandare in pensione alcuni pezzi per sostituirli con delle versioni più regolamentari.
Ma, ditemi, poteva un modificatore accontentarsi di assemblare e dipingere? Ovviamente no, ed ecco i risultati.
Il tutto è solo agli inizi di pittura, ma lavorando su tanti pezzi contemporaneamente i progressi saranno lenti a vedersi e sorprendenti alla fine: ci sono 4 bestie di Nurgle e 14 untori, dopotutto.
Ma andiamo con ordine. Devo dire che in tutti i casi si tratta di usato, e devo aggiungere che nel caso delle bestie la qualità era davvero scarsa: ci sono dovuto andare pesante di modifiche per rendere i pezzi accettabili.
Potete vedere qualcuna delle mille modifiche che ho dovuto attuare. Se non altro, ora sono pezzi altamente personalizzati e, una volta dipinti a dovere, faranno una figura molto migliore.
Anche gli untori sono stati comprati usati, e a un prezzo abbastanza buono: un euro a modello. In realtà, come il venditore (molto corretto in questo caso) ha detto subito, solo alcuni erano untori ed altri erano
sanguinari di Khorne modificati. Ma, dopotutto, condividevo la scelta estetica: nulla è contrario all'idea di "demoni del Caos" come un'armata in cui decine di pezzi siano perfettamente uguali gli uni agli altri. Il problema, semmai, è che sulle modifiche son dovuto intervenire io e che ho dovuto eliminare anche tante linee di fusione (e ho il timore che alcune mi siano scappate anche così). Ma tutto sommato è stato molto divertente come lavoro di modifica; avrei potuto far di più, ma ora ho degli untori personalizzati e, comprandone una scatola extra, potrò finalmente mettere sul tavolo un Caos che sia caotico.
Foto di gruppo, con pittura decisamente poco avanzata. Una cosa che, me ne rendo conto solo ora, avrei potuto fare sarebbe stato il riposizionamento delle gambe per dare loro una piega più umana e meno caprina, più in linea con Nurgle e meno con Khorne. Pazienza: un'idea per il futuro.
Gli untori standard.
Le modifiche attuate dal proprietario originale riguardavano la sostituzione delle teste khorniane con altre nurglesche, e la sostituzione delle spade con altre più rozze e raffazzonate, oltre che un lavoretto sulla schiena. Sono intervenuto sulle lame rendendole più affilate - con alcune sono riuscito anche a lacerare la carta.
Il lavoro originario sulla schiena riguardava solo l'inserimento di una enorme colonna vertebrale sporgente in luogo della fila di pelo. Come vedete u questo pezzo, il meno modificato, ho fatto qualcosa di più anche in questo contesto. Oltre ad aver limato le escrescenze per renderle più "pelle orribile" che altro.
Una modifica che ho attuato su diversi pezzi è stata la scultura di una lacerazione attorno alle vertebre, come se esse puntassero fuori dalla pelle lacerata. Decisamente d'effetto.
A molti pezzi (nota: alcuni avevano braccia d'untore e non di sanguinario) ho aggiunto qualche decorazione nurglesca sulle spalle, che essa fosse fatta di carne disgustevole o di pustole.
Anche sul davanti ci sono andato pesante: pance in evidenza, intestini di fuori, simboli di Nurgle un po' ovunque. Col senno di poi, avrei dovuto lavorare maggiormente sulle gambe.
Altri tre pezzi. Ad uno non ho scolpito la lacerazione, proprio per differenziarlo dagli altri. In compenso ha il simbolo di Nurgle a traforo sulla schiena.
In effetti, nell'ingrandimento si nota che la sua schiena è realizzata malino. Dovrò ovviare.
Pancioni, pance scavate, intestini crassi a spasso e prolassi rettali attorno alla gamba. Oltre che lacerazioni sull'arto. Nurgle è Nurgle.
Infine, ecco i tre pezzi maggiormente modificati, il "gruppo di comando" composta da musico, appestato e stendardiere. Il secondo ha anche un accenno molto accennato di pittura, tanto per dare un'idea dei colori.
Ogni pezzo è modificato a modo suo. Quello centrale l'ho chiamato Divo Giulio, indovinate perché.
Il musico ha due campanelle appese al braccio e tutti gli intestini di fuori. Gli piaccion le cose pendenti, evidentemente.
Lo stendardiere, invece, ha un pancione enorme.
Incastrare lo stendardo nella mano e riposizionare dita e braccio è stato un lavoro abbastanza fastidioso, ma l'icona ora è contestualizzata.
Ecco il Divo Giulio: pustole varie, intestini a spasso, un vero appestato.
Ma questo è il suo tratto principale: la gobba da cui fuoriesce il simbolo di Nurgle.