venerdì 16 giugno 2017

Grande Immondo e Principe Demone di Nurgle autocostruiti (scratchbuilt Nurgle Daemon Prince and Great Unclean One)

Il caldo non fa bene alla pittura.
Ma, devo ammetterlo, fa bene alla scultura: gli stucchi modellistici asciugano molto meglio con trentacinque gradi all'ombra.

Questo è molto conveniente quando si fanno dei lavori che necessitano di tante piccole aggiunte, l'una dopo l'altra.







Come, ad esempio, il processo di "ingrasso" di questi due modelli: una Gorebeast del Caos ottenuta tramite scambio e il Khorgorath dello starter set di Age of Sigmar. I due dovevano diventare rispettivamente un principe demone e un demone maggiore di Nurgle, dio del Caos della putrefazione, della malattia e della vita che da da esse ha origine in un circolo sempiterno.

 

Il risultato finale è il seguente.



I modelli sono vicini a un principe demone ufficiale e a un untore di Nurgle per verificarne le dimensioni. Manca, a entrambi, la basetta definitiva: per esigenze pittoriche verranno montati una volta terminati, e la basetta stessa verrà decorata a dovere con nurglini felici e putrefazione varia.



Del resto, di nurglini felici ce ne sono già due sul Grande Immondo!


Vado molto fiero della spada, scolpita intagliando un pezzo di plastica. Taglia davvero la carta. E sì, quella lì attorno è la lingua.


La pittura è appena accennata, e ho dato due tinte a occhi e corna solo per farli risaltare; per il resto devo ancora recuperare il verde che ho sporcato, quindi fare ombre e luci e infine occuparmi di *tutto il resto*.


Il pezzo di base era ricco di punte e spunzoni; li ho recuperati, quantomeno in parte, trasformandoli in fauci più o meno dettagliate.


Notevole cura ingrassante, vero?


Anche il mazzafrusto è stato costruito da me, partendo da taaanti pezzi diversi e da una catenella sapientemente (non troppo, ok) tenuta in posizione con l'attak.


Mezzo barile, sì. Because reason.


Molti teschi sporgenti sono stati scolpiti per farne simboli di Nurgle.


La spada, come vedete, ha subito qualche leggera decorazione, anche se idealmente rimarrà un pezzo di metallo scolpito un po' alla cazzo... o un po' alla Gatsu.

Il principe demone, invece, avrà uno schema di pittura simile a quello che ho testato sugli untori.


L'effetto sulla pelle, valorizzato dal pennello asciutto, l'ho ottenuto applicando una garza sulla materia verde ancora fresca.


Nel nuovo regolamento di WH40K, finalmente, i principi demone possono impugnare delle armi da tiro. Questo, oltre a rendere nuovamente giocabile Doomrider, mi ha fornito lo sprone per realizzare cotanta orrenda beltade di un bolter demoniaco nurglesco e disgustoso.



La falce, da giocare alla bisogna come spada o come ascia, è di certo più semplice e meno ricercata del bolter. L'idea, appunto, è quella di un pezzo che trasmetta un senso di irregolarità estremo, disarmonico, demoniaco, disturbante.



Se fossi il dietologo di questo demone, comunque, mi sparerei.



Testa cicciona con faccia mignon ed elmo rivettato direttamente sul grasso, oh yeah!



Spine dorsali di uno strillatore di Tzeentch, perché dei demoni non si butta via niente.



Curiosità: fra armatura e carne, il demone ha esattamente 7 corna.


Le ali provengono da un drago scheletrico che vendevano in edicola a un prezzo da nulla. Sono ottime per un demone di Nurgle.


Nurgle, nurgle, sempre e solo Nurgle? Non proprio...
Ci sto ancora lavorando, ma forse entro l'estate finirò anche la mia Custode dei Segreti di Slaanesh che esce dalla terra nel suo luogo di evocazione!






giovedì 8 giugno 2017

E, quando sono giù, poesie

Apparentemente, le cose non vanno tanto male, non peggio di quanto siano andate negli ultimi due anni almeno. Anzi, finalmente pare che qualcosa si stia muovendo davvero per le possibilità di insegnamento, e io stesso mi sono dato e mi sto dando una smossa per arrivare puntuale all'appuntamento.
Però è lo stesso uno di quei momenti in cui anche la più stupida delle idiozie sembra capace di farmi star peggio.

E, l'avevo detto e lo ripeto, pare che io non sia in grado di scrivere poesie se non quando sono: a) giù come una corda tagliata sull'abisso; b) innamorato senza se e senza ma come un adolescente fuori tempo massimo.
Il tempo massimo, a quanto pare, si è finalmente concluso, o forse ho solo un "periodo di lutto" post-relazione conclusa che dura più di due anni, non so. Fatto sta che se qualcosa ha stuzzicato la mia vena poetica, ultimamente più secca di un rio nell'arsura di agosto, è stata la tristezza esistenziale più che la speranza di un amore. Mi deprimo ai cambi di stagione, c'è poco da aggiungere.
Cerchiamo di tirarne fuori qualcosa, allora. Due poesie nate dalla stessa sensazione, forse l'una la continuazione naturale dell'altra.


Stridore impalpabile, un vetro sottile
Mi separa dal mondo,
Soffoca i venti e le brezze,
Spalanca lo iato fra me
E questa danza che voglio giocare.


Come un recluso
Inspiro il mio stesso fetore - La vita
La vivo davvero? O piuttosto
Ho timore di lei, dei miei sogni,
Di queste passioni che fiuto nell'aria,
Di dire, di urlare che: "L'amo!"?

giovedì 1 giugno 2017

Demonette di Slaanesh terminate (Slaanesh daemonettes, fast paint)

Periodo di gran da fare sotto certi versanti, ma di stanca sotto altri. Il tempo libero, così, è stato abbastanza da confluire nel modellismo, e sono riuscito a completare le demonette in un tempo che pensavo impossibile.


Le demonette, non gli altri pezzi che pensavo di dipingere assieme, eh.

Questi due pezzi sono sfruttabili come campioni dell'unità. 




Le tre sorelle vintage. Modelli invecchiati bene, ma comunque vecchi, in cui l'età si vede tutta.




Le tre musicanti. Una ha delle sopracciglia... estreme.




E infine le tre stendardiere. 




Bandiera semplice con scritte in lingue varie.


"Non-so-fare-i-free-hand".


E così, con questi pezzi, arrivo a possedere 57 demonette. Aggiungiamoci pure tre modelli femminili di proxy, utilizzabilissimi per rappresentare le illusioni dei demoni di Slaanesh, e posso schierarne 60.
Alla faccia!



La considerazione negativa è che, anche dovessi ritrovarmi (e spero di no!) con tantissimo tempo libero, difficilmente potrei dipingere ancora a questi ritmi: è arrivata, con giugno, quella stagione in cui il colore ti si secca nella tavolozza umida. Ma, almeno, questa stagione modellistica primaverile non è stata sterile come temevo.