lunedì 19 agosto 2013

Fuori dal tempo del mondo

La sensazione, spesso, è quella di essere in qualche modo sfasato rispetto al contesto, di agire sempre un po' prima o un po' dopo del momento giusto, di lasciar passare certe occasioni cercando poi di guadagnarle quando ormai sono fuori dalla mia portata e di tendermi ad afferrarne altre prima ancora che siano raggiungibili, finendo per perdere anche quelle.


Vivo una vita che scorre su un tempo
Diverso dal mondo,
Guardo e non vedo, non vedo le cose
Che guardo. Mi sembra
D'essere sempre in ritardo, o precoce,
Di perdere sempre
L'attimo giusto, non trovo il mio passo e
Mi perdo nel nulla,
L'unica cosa che senta, quel vuoto
Che graffia e consuma.


A sproposito: questo è l'ultimo post che pubblico prima di partire per le vacanze. Mi porterò dietro il netbook, ma penso proprio che non scriverò niente di nuovo fino al mio ritorno, e anche una volta tornato a casa dovrò darmi da fare con gli esami, per cui non ho proprio idea di quando potrò aggiornare il blog.

domenica 18 agosto 2013

Scenari da imballaggi, prima sagome

In questo mese di agosto sono stato impegnato (molto impegnato in effetti) nel cambiare i mobili della mia stanza. Non ho avuto tempo per niente di modellistico, e lo studio mi impedirà di fare qualcosa di sostanzioso almeno per un altro mesetto.

Ma, almeno, c'è una buona notizia modellistica nell'aver montato i mobili Ikea: sono pieni, pieni, pieni di imballaggi in polistirolo abbastanza resistente - e poi anche Ikea è modellismo, diamine!

Molti di questi imballaggi li dovrò buttare, ma alcuni mi hanno già suggerito delle "forme", diciamo così, che appena possibile verranno raffinate in scenari veri e propri.

Il primo di questi scenari è una semplice torretta; non so ancora se la realizzerò in stile "intonacato" o con le singole pietre evidenziate. Di certo, ci metterò diversi elementi di supporto in legno per dargli davvero l'aspetto di una torre medievale, e forse ci aggiungerò anche un tetto in legno.


La torre ha due piani, dotati di parapetto e realizzati in modo che arrivino al petto delle unità all'interno.

Al secondo piano c'è un foro, su cui monterò una botola e una scala.

Probabilmente, dopo che avrò realizzato i supporti in legno certe unità non potranno proprio stare al primo piano, ma dopotutto è bene così.


Il secondo elemento scenico è il basamento di un monumento. Il monumento in questione è una statuetta di Federico II, presa durante un viaggio in Puglia ai tempi delle mie prime imprese modellistiche.

Il basamento e il monumento saranno realizzati come se fossero in roccia usurata dal tempo.

Tutto sommato, la statua ha dimensioni abbastanza adeguate. E permette anche ad altri modelli di occupare la parte alta dello scenario, rendendolo bello "dinamico" e integrato nelle partite.

venerdì 16 agosto 2013

La poesia di un ateo

L'idea dietro a questa poesia è semplice, ed è il ragionamento chiave (vecchio di millenni) della razionalità atea: se esistono delle entità onnipotenti quali in base al sentire comune dovrebbero essere gli dei, data la situazione del mondo (che, con buona pace di alcuni arrampicatori di specchi, sembra esser ben poco "il migliore dei mondi possibili", e l'esistenza di bestie come il varano* rende ridicola l'ipotesi di un mondo fatto "a misura d'uomo") delle due una: o non si curano degli umani, o hanno un'indole decisamente perfida.


Quando fissammo nel volto superbo
Gli dei della terra
Loro, abbassando lo sguardo, in silenzio,
Ci chiesero scusa,
Loro, a noi tutti, i mortali che al mondo
Soffriamo la loro
Empia alterigia di piogge di fuoco,
Di piaghe e diluvi.





* come mai il varano? Perché sembra uscito da un film horror, ecco perché: questo rettile carnivoro e antropofago sa correre e nuotare più velocemente di un umano, sa arrampicarsi sugli alberi, e il suo morso è ricco di tossine. Inoltre, le femmine di varano possono riprodursi per partenogenesi: basta una singola femmina per diffondere l'animale in una nuova zona. Ora, lettori credenti, io non so come agireste voi, ma se io fossi un dio benevolo non metterei al mondo un bestio che sembra uscito dalla fantasia di Stephen King.

venerdì 9 agosto 2013

Piccola serie di brevi poesie

Queste tre poesie le ho composte ieri, e costituiscono una sorta di esperimento; non nel metro, non nel tema, ma nel fatto che queste coppie di distici siano praticamente l'una il proseguimento dell'altra, pur essendo state scritte per poter avere un senso e un significato anche se prese singolarmente.



Senza una stella nel cielo, una rosa
Da offrire all'amore,
- Caddero tutte quel giorno, ricordi? -
Cammino, sperduto.

Solo ed affranto, non oso d'alzare
Lo sguardo, ma volgo
L'occhio al sottile orizzonte, la sola
Speranza che resti.

Scruto la linea sottile, congiunge
Lei sola la terra al
Cielo, un domani lontano che sfuma
Remoto e futuro.


La prima poesia descrive lo stato in cui ultimamente mi sto trovando sempre più spesso, senza un obiettivo, senza neanche la capacità di potermi pensare innamorato, senza riuscire a "trovarmi" con gli amici. La seconda, in qualche modo, mostra una parziale soluzione: se l'oggi non mi dà nulla, se non ho un cielo che mi guidi con le sue stelle, se non altro posso puntare ad andare avanti verso il mio orizzonte; ma, come sottolinea l'ultima poesia, l'orizzonte che congiunge idealmente terra e cielo è un'illusione ottica, un obiettivo che non si potrà mai raggiungere e che sarà sempre lontano e al di fuori della nostra portata.

mercoledì 7 agosto 2013

Impietosa verità

Quasi due settimane fa avevo iniziato a scrivere una poesia; avevo rifinito alcune parti con molta attenzione, e per quanto non avessi scritto molto avevo una precisa idea di come continuare.
Ma questa che pubblico oggi non è quella poesia; in un certo senso, si può dire che quella poesia è morta, e che questa è dedicata alla causa della sua soppressione: una spiacevolmente reale scarica di verità, una doccia fredda che mostra persone e cose per quel che sono.


Brando più duro e crudele del ferro
Sei tu, verità, che
Mordi in profondo nell'animo senza
Mostrare riguardo,
Priva d'alcuna pietà, infrangendo
Speranza e destini.
Tu con un soffio disperdi la gioia
Dei sogni, ci schiacci
Contro la terra e ci imponi i ricordi
Crudeli, disperdi
Quei sentimenti nutriti di fumo
Dei quali viviamo,
Sempre sperando un domani divengan
Reali, incurante.


Dal punto di vista formale, ho voluto puntare molto su certe figure di suono e su certi effetti ritmici che sottolineassero il senso della poesia. E con la parola finale, che risulta quasi fuori posto nel contesto degli ultimi versi, ho voluto replicare l'effetto di doccia fredda e di dissoluzione di ogni illusione, costringendo il lettore a spezzare il ritmo della poesia e a rileggere o ricordare quanto scritto sopra.

domenica 4 agosto 2013

Elementi scenici autocostruiti e regole personalizzate, la quintessenza del warhammerista fai-da-te

Sono tempi di grande impegno, tanto per cambiare: devo cambiare la mobilia di camera mia, e il tempo libero da dedicare al blog non è poi tanto, per non dire direttamente che non è. Aggiungiamo la scarsa ispirazione, che mi ha fatto mollare praticamente a metà due poesie e un documento di regole per il GdR (perché sì, creare regole e non riuscire a giocare alla lunga prende alle scatole).

Però, forse, domani potrò giocare finalmente un bel partitone di WH40K con 3000 punti per parte. E visto che si giocherà coi miei scenari ho deciso di buttare giù un paio di regole per quelli personalizzati e in qualche modo diversi dagli scenari standard.
E visto che c'ero ho scattato una serie di foto per illustrare le regole. Chi usare come soggetti per le foto, onde illustrare scale e affini? Ma un'aralda di Slaanesh e uno stregone degli space marine del Caos sempre di Slaanesh, ovviamente; pensateli come una giovane coppietta che sta cercando casa.

Prima tappa: il vecchio complesso megalitico dei cultisti; o anche "il primo scenario decente che abbia costruito, fatto di vere pietre e pesante sui 3,5 kg". E' considerato nella sua interezza come terreno aperto. Tutti i membri di un'unità che riesca a uccidere un personaggio nemico entro 2'' dall'altare in pietra otterrà +1 Attacco durante il successivo turno.

 I modelli in copertura dietro gli elementi del circolo megalitico ottengono un tiro copertura di 4+.

Secondo elemento scenico: la praticaotica trincea; essa fornisce un tiro copertura di +4 ai modelli al suo interno, e viene considerata terreno accidentato. I modelli a contatto di basetta con le barriere della trincea ed entro 2'' l'uno dall'altro vengono considerati a contatto di basetta durante la fase di corpo a corpo. Inoltre, la trincea è dotata di  una postazine d'arma (R 5, 2 Fe, TA 3+) equipaggiata con un combirequiem.

La collina. Viene considerata terreno aperto, salvo che nelle salite, trattate come terreno accidentato; inoltre, buttarsi giù dal lato a strapiombo viene considerato un attraversamento di terreno pericoloso.

Le scale incise nella roccia vengono considerate terreno normale e non accidentato, e permettono di risalire la collina senza rallentamenti.

Un modello in copertura dietro qualsiasi parte della collina rocciosa ottiene un tiro copertura di 4+.

Il gustoso fortino Roccateschio, noto anche come Mortimer o come Forte Chaoskull. Viene considerato un edificio con Valore di Corazza 12 e 3 Punti Struttura. Ha una capienza di 10 modelli.
 
I modelli all'interno dell'edificio possono usufruire di ben 4 punti di fuoco, nascosti nelle orbite e nella cavità nasale del teschio.

L'ingresso all'edificio si ha attraverso una piccola scaletta di roccia nella parte posteriore.

I parapetti di Mortimer, per quanto sciccosi e stilosi, non sono niente di che: i modelli sul tetto godono di un misero tiro copertura di 5+.

La torre demoniaca, un elemento scenico di tutto rispetto ricavato anni fa da un tubo di patatine consumato proprio in questo periodo dell'anno durante una giornata in spiaggia.

 La base della torre, scalette a parte, è considerata terreno accidentato. La torre vera e propria si qualifica come un edificio suddiviso in due piani, ciascuno dotato di un punto di fuoco dal quale possono sparare ben 2 modelli. La torre ha Valore di Corazza pari a 12, 2 Punti Struttura, e può contenere fino a 10 soldati.

L'edificio nel suo complesso gode di un tiro invulnerabilità di 5+, dato dalle anime urlanti intrappolate nella sua pietra.

Le unità sul tetto della torre godono di un misero tiro copertura di 5+, ma usufruiscono certo di un punto di osservazione vantaggioso; tuttavia, il tetto della torre è considerato terreno pericoloso: non è raro che le fauci si spalanchino, inghiottendo i malcapitati occupanti e scaraventandoli nel warp...

E infine la vera perla, il magazzino A-38 BIS, che venne convertito in fortilizio imperiale, che cadde nelle mani del Caos e che da allora dileggia in ogni momento i servi del Falso Imperatore. Diversi tratti dell'edificio sono protetti da barricate, che conferiscono un tiro copertura di 4+ e inoltre consentono ai nemici a contatto di basetta con le stesse ed entro 2'' l'uno dall'altro di combattere come se fossero loro stessi a contatto di basetta.


In diversi punti le barricate sono rinforzate dal filo spinato, che le fa contare come terreno pericoloso ai fini dell'attraversamento.
Questo simpatico elemento scenico, oltre a fornire un tiro copertura di 4+ e a essere terreno pericoloso, è anche terreno intransitabile per veicoli e moto.

Sul tetto dell'edificio si trovano due postazioni da "cannone" (R 7, 2 FE, TA 3+) equipaggiate con requiem d'assalto binato. Tanto per sfoltire le fila avversarie.

Sul tetto dell'edificio si trova anche un piccolo edificio accessorio, con capienza di appena 5 modelli; possiede un Valore di Corazza pari a 11 e appena 2 Punti Struttura, ma i modelli al suo interno possono usufruire di un relè di comunicazione.

Il piccolo edificio in lamiera possiede un punto di accesso anteriore e un singolo punto di fuoco sul tetto.

Le murature del tetto offrono comunque un tiro copertura di 4+. Non male.

Sull'edificio svetta un'ampia torre in plastacciaio e roccemento, in origine l'alloggio degli ufficiali. La torre ha tre piani, di cui uno interno al fortino che viene trattato come un edificio a parte (vedi sotto). La parte che emerge ha capienza 20 modelli, Valore di Corazza 13 e 4 Punti Struttura.

Il secondo piano della torre è dotato di una balconata in plastacciaio, che fornisce un tiro copertura di 3+.

Sul tetto dell'edificio svetta ancora un'icona imperiale non profanata, posta sulla sommità di un relé di comunicazione. Tutti i modelli di soldati dell'Imperium (Guardia Imperiale, Sorelle Guerriere e tutti i Capitoli degli Space Marine) sul tetto e sulla balconata sono considerati Implacabili.

Dietro il forte, i cultisti hanno presto costruito un altare del Caos che funziona esattamente come un tempio del Caos (permette di ripetere i tiri invulnerabilità falliti a tutti i seguaci del Caos e alle unità demoniache, e fornisce un tiro copertura di 4+).
 
Questa porticina è l'unico punto di accesso all'interno del forte che non sia terreno accidentato.
  
Dai due lati lunghi il forte presenta delle ampie aperture parzialmente coperte con lastroni di plastacciaio; vengono considerate barricate, ma forniscono un tiro copertura di 3+, e il loro attraversamento viene considerato attraversamento di terreno accidentato.

L'ingresso inferiore della torre viene considerato un edificio separato, con capienza 20 modelli, Valore di Corazza 13 e 3 Punti Struttura. La distruzione delle fondamenta provocherà, abbastanza chiaramente, il Collasso Totale dell'intero edificio.
 All'interno del fortino si trova anche un deposito di munizioni.

Vicino all'ingresso e sul lato frontale del fortino si trovano due luci con allarme.

Tutte le unità entro questi due punti possono essere bersagliate normalmente anche in situazioni di combattimento notturno.