venerdì 30 marzo 2012

Nuovi mostri per La Marca dell'Est: statue animate

Questo aggiornamento di GdR è qualcosa di veramente molto semplice: mi servivano delle creature particolari per un'avventura, e me le son create. Dubito che i miei giocatori ringrazino, ma potreste farlo voi nel caso in cui questi mostri fossero di vostro gradimento.


Statue Animate LMdE

lunedì 26 marzo 2012

Ira e rassegnazione

Questa poesia è il seguito ideale di quella che ho condiviso la settimana scorsa. Rappresenta in un certo senso un'evoluzione del punto di vista lì espresso, anche se come evoluzione resta per ora abbastanza sterile.


Solo allorquando, esaurite le forze, il
Respiro consunto,
Giaccio sfinito coi muscoli in fiamme,
A tratti incapace
Quasi d'alzarmi da dove m'accascio,
La rabbia si placa.
Porto nell'animo un'ira inumana,
Un odio mortale
Contro la stirpe degli uomini tutti
Che vivono lieti in
Questa sciarada di vita laddove
M'aggiro con tetri,
Vani pensieri, ricordi confusi
Che sfumano in sogni, i
Sogni plasmati in ricordi irreali.
Perché sono nato,
Prole inconsueta del mondo, provando
Nell'animo, in cuore,
Brame, emozioni e speranze alle quali
Il fatuo destino
Nega ogni istante di farsi reali?
Perché questa vita?
Meglio sarebbe, nel nascere al mondo,
Avere una mente
Semplice, ottusa, incapace a provare il
Sentire di sogno
Quale lo sento nel cuore. Difatti
Potresti accettare,
Sordo l'orecchio alle brezze degli astri,
Il vivere grigio,
Tetro e meschino, sofferto, nel quale
Trascorrono i giorni
Dati agli umani da qualche bizzarro
Volere crudele.
Questo sarebbe possibile a me, se
Non fossi proteso
Sempre al riflettere, al trarre dei versi
Dal niente in cui vivo,
Sempre tingendone i giorni di luce
Sognata, la quale
Tutto svilisce, ingrigito, al confronto.
Per questo, incapace a
Cogliere lieto le semplici gioie
Del vivere nostro,
Tese le mani alle stelle, lontane
Dai frutti del mondo,
Giungo alla fine ad odiare d'invidia
La gente comune,
Forse lontana dai venti sottili
Dell'arte, ma pure
Lieta, capace di trarre le gioie
Concesse ad ognuno
Dentro a quest'urna di cenere e morte
Chiamata pianeta.
Forse, potessi scordare i pensieri
Sofferti, vivrei di
Vita piacevole e calma, allietata
Da luci più tenui,
Forse, ma vive, reali, splendenti
Di pace e letizia.

giovedì 22 marzo 2012

Versi per l'ira

Quella che segue è una quanto mai incazzata "satira", un po' simile a quelle di Giovenale ma di certo dettata molto più dalla rabbia che non da altro.

L'avevo scritta giorni fa, ma in qualche modo pubblicarla oggi le dona molti nuovi significati.



Ora ho deciso, mucchietto di sassi
Coperto si sangue,
Umile e viscida casa dell'uomo,
Tempietto di pietra
Dove, davvero, i crudeli hanno vita
Più facile e lieta.
Quante ne ho preso da te, dalla vita,
Tua amante lasciva,
Dritte sul muso di botte crudeli?
Per quanto, miserrimo
Globo di sterco, ritieni si possa
Soffrire nel cuore
Senza alla fine mutarlo da carne
In nera ossidiana?
Ora il momento è venuto, per me che
Ti scrivo, di farmi
Duro e crudele coi figli bastardi
Del mondo corrotto,
Come lo furono loro con me che
Sognavo speranze.
Soffri, pianeta, soffrite voi tutti.
Ben poco m'importa,
Dico davvero, di voi che per anni
M'avete deriso
Senza provar compassione. M'avete
Mutato in un mostro
Freddo, insensibile e sadico, il quale
Sarà vostra morte.

lunedì 19 marzo 2012

I primi haiku di marzo

Questi haiku sono stati scritti nei primi giorni del mese. Contavo, in effetti, di pubblicarli prima.



Il fumo bianco
Dal camino, confuso
Col cielo grigio.

Fresca al respiro,
L'aria di marzo dona a
Me nuova vita.

Fugge nel buio,
Un passero indiscreto
Nascosto al caldo.

Nero screziato
Dalle tinte rosate, i
Petali in fiore.

L'erba invernale,
Ma sopra i fiori gialli
Di primavera.

Splende l'azzurro,
Si scioglie in fresche piogge
Il gelo inverno.

Con fredde dita
M'accarezzano il volto i
Venti di marzo.

venerdì 16 marzo 2012

Riflessioni amare

Prima della poesia, una rapida premessa: lo "ieri" a cui si fa riferimento si riferisce in realtà a quattro giorni fa.
E, se posso aggiungere qualcosa, vi suggerisco di non ubriacarvi mai con l'assenzio puro, mai.


Ieri volevo comporre dei versi
Su te, ma la penna
Ferma restava sul foglio, la mente in-
Dugiava, temendo
Forse di dare una voce a sussurri
Di carta e di fumo.
Oggi ho tentato di nuovo, ma ancora
La mano restava
Ferma, restavano fermi i pensieri
Di me, che davvero
Troppo ho sofferto per darmi di nuovo
A quel vento di fate
Dolci e bugiarde, intessute di sogni,
Chiamato speranza.
Nulla m'aspetto dal mondo, e la vita
Che vivo mi pare
Quasi la spinta d'inerzia dei giorni
Migliori, perduti
Senza speranza d'appello, quand'anche
Son stati reali. O
Forse l'attesa dei giorni a venire,
Nei quali non spero,
Nubi intessute di sogni, mi spinge
Ancora alla vita, ad
Essere pronto ogni giorno a combatte-
Re un mondo nel quale
Sono di troppo, e non trovo il mio posto,
Per quanto lo cerchi?

domenica 11 marzo 2012

Semplici haiku

Oggi è il mio compleanno, e sono ancora reduce da una bella bevuta d'assenzio.

Quindi, l'aggiornamento di oggi è composto solo da quattro brevi haiku.




Ed al mattino
Sull'agave la neve. Il
Gelo in tormenta.

Gocce di nubi
Bianche sui monti azzurri,
Tersi dal sole.

Verdi le canne
Nel fiume che, sottile,
Scorre in inverno.

Tutto si gela, E
Pure sui riami secchi i
Fiori rosati.

martedì 6 marzo 2012

Classi varianti per La Marca dell'Est

Questo è il secondo lavoro che produco per La Marca dell'Est. Stavolta ho provato a introdurre una serie di varianti alle classi del manuale, onde aggiungere un po' di brio al gioco. Spero di esserci riuscito.


Classi Varianti Per La Marca Dell'Est

domenica 4 marzo 2012

Sulla saggezza

Una poesia di qualche settimana fa. Ultimamente sto esprimendo il mio estro creativo attraverso forme decisamente meno nobili (cucina e modellismo), ma fortunatamente mi ero già "portato avanti" col "lavoro".



Quanto crudele il tuo bacio, saggezza?
Spietata, non doni
Calde promesse, non offri speranza,
Ma solo quel gelo
Freddo nel cuore che uccide ogni sogno,
E spinge gli umani
Lungo le strade elevate, le strade in
Salita, scoscese,
Dove s'opprime perfino il respiro.
Dicevano un tempo
Fossi concessa, enigmatico dono,
All'uomo soltanto
Dopo aver molto sofferto. Ma penso,
Saggezza, te stessa
Greve di molto soffrire: rinuncia, e
Con lei sacrificio,
Sono i tuoi tristi compagni, le scelte
Che imponi son dure,
Dura la vita che sempre proponi.
Dicevan ti fosse
Sola patrona la vergine dea,
Vestita di guerra,
Parca di baci e coi doni, lo scudo
Visione di morte.
Questo dicevano un tempo gli antichi
Sapienti di Grecia.
Quanta ragione nei versi dei grandi
Poeti, ma quanto
Grande l'invidia che provo talvolta,
Gemente, pensando a
Quanti son privi dei doni crudeli
Da te consegnati, a
Come la vita conducon più lieta
Di me, che rifletto
Ogni momento sul tutto e sul niente,
Che sempre indagando
Sopra le scelte migliori, più sagge
Da fare, mi rodo
Dentro nell'animo. E penso di quanto
Sarei più felice
Senza di te, consigliera crudele,
Mio cruccio sofferto,
Scarsa, stentata, ottenuta col sangue,
Eppure, saggezza.

giovedì 1 marzo 2012

Armi da fuoco in RuneQuest II

Queste regole mi ronzavano in testa da tempo, ma hanno visto la luce solo adesso che, dopo la laurea, ho avuto qualche giorno realmente libero.

Quello che vi presento è un piccolo supplemento volto a integrare secondo regole proprie, e per quanto mi è stato possibile verosimili, le armi da fuoco nel regolamento di RuneQuest II, edito in Italia dalla Asterion Press. So che esistono numerosi supplementi con regole simili, ma fino ad ora non mi pare che sia mai stato diffuso niente di simile nella nostra lingua.
Spero che il mio lavoro sia all'altezza della sfida.

Fuoco alle polveri