martedì 28 febbraio 2017

Paths of Legends, archetipi per il barbaro

Nuovo lavoro sulla DM's Guild. A partire dai due path per il barbaro che avevo precedentemente ideato, ho deciso di creare un lavoro che comprendesse anche altre opzioni.

L'idea, come nel caso del warlock, del chierico e del paladino, è quella di avere un documento unico da aggiornare di volta in volta con le nuove opzioni che mi verranno in mente.

In questo caso il nuovo, barbarico PDF si chiama Paths of Legends. Vi lascio il LINK alla pagina sulla gilda, dove troverete ulteriori dettagli a riguardo.

lunedì 27 febbraio 2017

Araldo e disco di Tzeentch autocostruiti (scratchbuilt Tzeentch herald and disk)

I risultati, primerati con un orribile primer nero lucido che andrò poi a coprire coi colori base, di alcuni lavori modellistici presi molto alla leggera, uno dei quali è stato iniziato parecchio tempo fa.

Trattasi di un disco e di un araldo di Tzeentch.



Il disco è stato pensato per trasportare una stregona mortale del Dio Demone della Conoscenza (Tzeentch, Cinzio per gli amici); la miniatura è dotata di perni per montarla sia sul disco che su una base più convenzionale.


Il disco vero e proprio è formato da una base per volanti, sulla quale ho montato delle fiamme e alcune lame autoscolpite.



Occhi e irregolarità varie rendono la parte superiore del disco più demoniaca e vivente, come del resto il fondo, in cui mi sono sforzato di scolpire qualcosa che sembrasse "regolarizzato" più che regolare.


Curiosità: le lame, ricavate da del plasicard lavorato col bisturi, sono affilate quanto basta da tagliare la carta - e, a quanto pare, anche al mia pelle.


L'araldo è nato dalla sperimentazione con il roll maker, uno strumento per fare i tentacolini rigati che vedete nel fondo della miniatura. Dovrà essere un araldo in grado di volare senza disco, o un pirodemone esaltato molto particolare, o un "si vedrà, insomma, oh!" 



A parte i tentacoli, ho usato come pezzi alcune braccia, un volto di orrore rosa, un corno, diversi drappi e pergamene e un bastone autocostruito a partire da tre bits diversi. 


Sì, 'sto primer lucido fa schifo e non copre bene, ma tanto erano parti già dipinte queste qui.



Quello su cui mi concentrerò in fase di pittura sarà far risaltare i diversi drappi che pendono dalla veste.


venerdì 24 febbraio 2017

Monster & Maladies + Plague Doctor

Della serie "piccole iniziative commerciali".

Monsters & Maladies è un lavoro che mi ha impegnato molto, molto più a lungo di altri, ma che non ha ottenuto chissà quale riscontro di pubblico.
Forse per il prezzo, forse per la congiunzione astrale, forse perché della fatal quiete tu sei l'imago, forse perché c'erano tante cose da sistemare... non so.

Fatto sta che gli ho dato una sistemata, e fino al giorno del mio compleanno in allegato con il PDF principale c'è anche il Plague Doctor, il background che tutti gli untori temono!


Il tutto a questo LINK.

mercoledì 22 febbraio 2017

Un anno e un mese di DM's Guild

(Perché a volte serve una botta d'autostima)



Un anno, un mese e una manciata di giorni da che ho messo in vendita on line il mio primo articolo sulla DM's Guild. Senza, peraltro, aggiungere nulla di nuovo dall'estate.

Attualmente, ho diciannove articoli all'attivo di cui diciotto ancora in vendita. Di questi, quattro non superano le 20 copie vendute, mentre cinque raggiungono le 50 e altri tre arrivano a superare di misura le 100, con uno che corre lento e determinato verso le 200.

In totale, a fronte di 1050 vendite complessive, ho incassato 473,41 dollari, trovando finalmente qualcosa di cui gioire nell'indebolimento dell'euro. Dato che la cifra che mi entra è il 50% del profitto generato, in poco più di un anno le mie nerdate ludiche hanno generato quasi 1000 dollari lordi. Non male, tutto sommato.
La cosa veramente piacevole è che tutti gli acquisti di giochi di ruolo dell'ultimo anno me li sono rifinanziati con gli introiti della guild; in pratica, il mio hobby principale è arrivato a sostenere se stesso, il che è molto soddisfacente.

Lavorando sui dati come un mancato ragioniere, trovo che ogni vendita mi ha dato in media 0,45 dollari, anche se all'atto pratico (con una forte eccezione) i contenuti più graditi sono quelli dal costo mediamente maggiore. Un solo articolo col prezzo sopra il dollaro non ha raggiunto le 50 copie vendute.

Se vado a includere i download gratuiti, che per certi lavori non rendo più disponibili, arrivo a 2689; in pratica, solo il 39% delle vendite sono "paganti". Ma se vado a vedere il mio primo lavoro, a lungo in pay what you want, scopro che a fronte di 555 download solo 136 sono stati paganti; per l'unico contenuto attualmente in pwyw, poi, la resa è imbarazzante: 173 download complessivi, di cui solo 6 paganti (con una media di 50 cents l'uno).

Gli articoli che vendono di più sono quelli relativi al dark fantasy, il genere che preferisco e che forse mi riesce meglio. Nello specifico, le opzioni per le classi vanno più delle razze, mentre vendo che il bestiario tematico va molto male, forse per via del suo prezzo più alto della media. Qualche lavoro iniziale è, oggettivamente, "sbagliato", ma con gli ultimi prodotti, salvo il bestiario di cui sopra, ho comunque ottenuto risultati accettabili.





Traendone le conclusioni, e offrendo suggerimenti a eventuali altri appassionati interessati a darsi alla produzione di contenuti sulla Guild.


1) Il pay what you want non paga, a meno che non vogliate fare il salto per diventare virali converrà sempre farsi dare qualcosa, per piccola che sia la cifra. E diventare virali richiede molto più impegno di quanto si possa pensare.

2) Come attività a tempo pieno, la vendita di contenuti on line richiederebbe molto più tempo e molte più risorse: impaginatori, revisori, illustratori... e ovviamente tutti i contenuti dovrebbero essere in inglese per avere qualche chance. In sostanza, bisogna capire quanto prendersi sul serio e quanto "investirci"; ciascuno fa le sue scelte, ma ricordiamoci sempre che a fare il passo più lungo della gamba si rischia di finire con le palle a terra.

3) Come principianti assoluti, o come "novellini del mercato", la DM's Guild non fa certo fare i big money. Se si punta a quello, conviene molto di più aprirsi un sito di fake news pieno di ad, qualche pagina facebook per condividiseseindignato, magari una rete di rimbalzi fra siti vari ciascuno pieno zeppo di ad, e il profitto è assicurato. Se vi va male vi condannano per frode, ma se vi va bene diventate guru intoccabili.

4) Visti i miei risultati personali, quel che rende meglio in termini economici è scrivere di quel che ci piace. I contenuti buttati via per far cassa, quantomeno nel mio caso, non hanno fatto un casso.


 A volte, quando le cose vanno male, fa sempre piacere vedere che qualcuno si è comprato una copia di un tuo vecchio lavoro nel quale non speravi più. Sarà pure come la dipendenza da like endemica del popolo di facebook, ma almeno questa genera qualcosa in più.

Spero vivamente che questo articolo sia stato interessante per gli altri italiani interessati a produrre sulla gilda. E, male che vada, se voleste dare un'occhiata ai miei lavori (LINK) mi fareste di certo cosa gradita.

mercoledì 15 febbraio 2017

Gli orrori di Silver Tower (pink, blue, and brimstone horrors)

Mi conosco. So che nel modellismo, per me, il modificare e scolpire e assemblare viene prima del dipingere.
La soluzione? Prima di modificare o scolpire o assemblare qualcosa di nuovo mi assicuro di aver dipinto almeno tot pezzi. In questo caso, prima di dedicarmi ai progetti in cantiere, mi sono imposto di finire di dipingere tutti e dieci gli orrori presenti in Silver Tower; dopotutto, mi serviranno anche per giocare ad Age of Sigmar e, idealmente, a Warhammer 40K (sono in stand by fino alla prossima edizione, la settima proprio non mi prende).

Gli orrori, per chi non lo sapesse, sono i demoni del Caos di Tzeentch, il dio warhammeresco della conoscenza e del mutamento; "nascono" come orrori rosa, ma una volta feriti a morte si dividono in due orrori blu, e ogni volta feriti a morte gli stessi orrori blu si dividono in due orrori di zolfo (brimstone fa molto più figo, in effetti). La scatola di Silver Tower contiene appunto due orrori rosa e tutte le loro potenziali "divisioni".


Nel dipingere i pezzi, ho preferito la rapidità d'effetto alla cura parsimoniosa che tanto non mi riesce: colore base, luci con un colore più chiaro, lavatura, dettagli. Ho giocato poi coi due protettivi acuti e opachi per dare effetti diversi a diverse parti del modello. 
Come mai i miei zolfanelli sono blu? Ci arriveremo...


I due orrori rosa sono pezzi troppo belli per non essere usati, in futuro, come araldi di Tzeentch. Sì, sto provando a fare delle gemme accettabili e no, non sto ancora tentando la stessa cosa con le piume.



Gli orrori blu, molto più semplici sia come modello, sia come pittura. Le loro fiamme, idealmente, devono riprendere quelli che saranno gli orrori di zolfo.



Ed eccoli qui gli zolfanelli. La pittura ufficiale li vuole gialli, come mai allora io ho dipinto i miei di azzurro? E come mai hanno sotto del rosso in stile sangue?


Beh, lo zolfo è sì giallo, ma quando brucia emette un liquido rosso sangue, e la sua fiamma è... azzurra!



La cosa interessante è che l'ispirazione per i colori mi era venuta prima di scoprire questo dettaglio. Probabilmente lo sapevo già, e l'ho riscoperto solo in seguito.
E' bello avere una memoria che si ricorda delle cose più di quanto non ti ricordi tu di averle in memoria.





Ah, un'altra curiosità: nell'ormai lontano-oddio-sono-vecchio-aiuto-aiuto-merda 2010, quando le mie armate di Warhammer erano formate solo da demoni di Slaanesh e Tzeentch e da pezzi convertiti per poterlo essere, avevo elaborato gli "orrori larvali di Tzeentch", di cui vedete una foto poco sotto (ne ho fatto di progressi in questi anni! E quello è pure un pezzo ripreso in mano), da usare al posto degli untori di Nurgle. L'idea è che, una volta sconfitti, gli orrori blu si dividessero in queste piccole fiammelle vermiformi.
Come a dire, io l'avevo detto! ^__^V



Ah, dimenticavo: il foglio sul quale ho pulito i pennelli. O, anche, "l'orrore quotidiano", acrilico su acchiappa colore usato.

mercoledì 8 febbraio 2017

I viscidi nurglini nel boschetto della mia fantasia (fast painted Nurglings)

Un lavoro modellistico molto veloce e rilassante, una pittura decisamente da gioco, con in più un "leggero" problema: siccome sono pigna, ho confuso il protettivo lucido con quello opaco, e così le miniature sono saltate fuori belle sbrilluccicanti.
Fortuna ha voluto che, trattandosi di demoni della peste, untuosi e appiccicosi e grassi ci stiano comunque tantissimo.

Assieme ai nurglini, si può ammirare il mio ultimo bosco, uno scenario in cui ho cercato di andare oltre il semplice "appiccicaci gli alberelli".



Per il colore non sono andato troppo per il sottile: base di verde scuro (molto blu e poco ocra, avevo finito il fondo verde, purtroppo), pennello asciutto di verde chiaro o di avorio o di ocra, passaggi di inchiostro verde o giallo, dettagli, lavatura di marrone e poi sangue, putrefazione, occhi.


Dato che trovo molto stupido dipingere dei pezzi che poi non si vedranno, ho montato i nurglini su sei basette anziché su tre. Alcuni "incastri" rimanevano, ma ho volontariamente evitato di stuccare il tutto, trasformandoli piuttosto in escrescenze ossee e grosse pustole: mi conosco, e so che se prendo in mano lo stucco poi scolpisco e modifico il mondo, e dipingo qualche eone dopo.


Primo da sinistra: quando ti scervelli a raffazzonare basette, poi scopri che ne hai ancora altre a casa.



Prego notare l'ennesimo cesso di Nurgle. Perché quando sei cazzone lo sei sempre.


Come vedete, purtroppo, un po' di untuosità rimane anche senza luce diretta: sembrano proprio viscidi.

E così, alla fin fine, anche il contingente nurglesco cresce; certo, i demoni di Slaanesh e di Tzeentch al confronto sono legione, ma ho una piccola truppaglia non trascurabile anche di puzzoni.


Potete notare quattordici untori più o meno esito di modifiche più o meno mie, il conta-come Epidemius sul caganchino, quattro bestie e i nostri nuovi nurglini.

mercoledì 1 febbraio 2017

Drago (Red Dragon) Reaper Bones: il drago rosso-non-rosso

Ultimo lavoro modellistico in ordine di tempo è stato il drago di resina Bones (il cosiddetto "bonesium", materiale molto particolare) stampato dalla Reaver.


Perché materiale molto particolare?
Beh, con ordine:


- costa poco, davvero poco; del tipo che il pezzo in foto l'ho pagato, spedizioni comprese, sui 15 euro;
- è molto simile a una plastica "gommosa", quindi i dettagli sono molto poco pronunciati e le linee di fusione sono strutturali e difficilmente rimuovibili senza sputtanare il pezzo;
- non ha bisogno di primer né aggrappante, e tiene benissimo il colore anche se sottoposto a urti e trattamenti men che gentili;
- il colore, però, fa presa abbastanza difficilmente, e tende a rimanere sempre un pochino appiccicoso e lucido.


Miniature, insomma, "da battaglia", da buttare nella busta assieme ai token e non certo da bacheca di esposizione.

Nel dipingere il pezzo, quindi, non mi sono fatto troppi problemi nel portare avanti un lavoro veloce: colore base (marrone scuro), pennello asciutto di rosso per evidenziare le scaglie, dettagli (spuntoni, zanne, artigli, corna...) in ocra ripassato con pennello asciutto di avorio, lavatura con color terra, ultimi dettagli, e via.


Ad ogni modo, nel dipingere il drago ho cercato di renderlo rosso-non-rosso. Non certo perché non mi piaccia questo colore, o perché non lo sappia rendere (è uno dei pochi colori che so trattare in maniera decente), ma perché aborro nel fantasy il "color coding". Come sa già chi ha visto i miei goblin di cui al link, non sopporto il razzismo strisciante di un certo fantasy in cui il colore della pelle permette da solo di stabilire se la creatura sarà buona o malvagia, da risparmiare o da uccidere senza rimorsi. Così ho preferito un drago dai riflessi rossi, anziché totalmente scarlatto. Che ci posso fare: preferisco un fantasy gretto in cui egoismo, discriminazione e affini sono, molto più realisticamente, qualcosa di neanche tanto strisciante ma piuttosto diffuso e immotivato, dove non esistono "colori buoni" e "colori cattivi".




Per chi non credesse alle proprietà del bonesium: taa-daan, ali piegate senza perdere colore né forma!


Qui forse si vede una linea di fusione, che da metà coscia attraversa tutto l'inguine del drago.


Scena di battaglia con l'elfa promossa a stregona tzeentchiana.