lunedì 21 marzo 2011

Due celebrazioni, tre haiku

Ho scritto i primi due di questicomponimenti ieri sera sul tardi, riflettendo su come in un certo senso sia la mia situazione contingente, sia quella più generale, corrispondessero parzialmente al periodo dell'anno in corso.
Il terzo, invece, l'ho letteralmente appena finito.

Ho deciso di pubblicarli oggi in quanto è la prima giornata di primavera, circostanza quanto mai adeguata a degli haiku con questa tematica, e solo dopo ho scoperto che il 21 marzo sarebbe anche la giornata scelta dall'UNESCO per celebrare la poesia.


Tenebra, buio.
Sono al freddo, da solo.
Primavera all'alba.


Penso, rifletto.
Nella notte memorie
Di nuove vite.


Vento di pioggia,
Nubi oscurano il sole
Che si rafforza.

sabato 19 marzo 2011

Lavoro sulle ninfe per RuneQuest II

Questo è il mio primo lavoro per RuneQuest II impaginato come si deve, e in effetti uno dei primissimi lavori per GdR che sto producendo quest'anno.

Purtroppo gli impegni si fanno sentire e non so quando potrò caricare sul blog un suo fratellino, ma intanto spero che possiate godervi almeno questo lavoro.

Un ringraziamento speciale va a Jaelle, che mi ha gentilmente fornito un'immagine per un lavoro simile, tempo fa. Immagine qui proposta e che, da sola, mi ha spinto per una volta a creare un lavoro con una grafica un po' meno scarna dello standard a cui la mia mano non proprio portata per il disegno mi ha imposto di abituarmi.


Ninfe in RuneQuest II

giovedì 17 marzo 2011

Niente di particolare

Questa è l'ultima poesia che ho scritto, iniziata sei giorni fa e conclusa solo oggi.

Non è niente di che, ma mi serve comunque sia come esercizio che come sfogo emotivo.

Intanto, sto mettendo mano a un nuovo lavoro di GdR, il primo che faccio per RuneQuest II; se va tutto bene, vedrà la luce per la settimana prossima.


Sono la bestia che corre su zampe
Di lupo nei vostri
Incubi neri, i più oscuri e temuti,
Latrando beffarda.
Sono la lama che fende ghignando
Le carni del sogno,
Sono quel sole che brucia le carni,
Calore di morte.
Sono soltanto persona fra tante,
Le tante che ancora
Hanno una mente, coscienza, dei sogni
Non schiavi dei vostri.
Siamo l'ondata che tutti temete,
Tiranni dei sogni,
Siamo quei servi che scuotono il giogo
Bovino e infamante
Datoci in sorte dai vostri scherani
Per renderci buoni,
Calmi e castrati, già proni e disposti
A farsi privare
D'ogni diritto, ideale, dei sogni
Rimastici ancora.
Noi resistiamo. Tremate: le vostre
Celate torture
Presto verranno ritorte alla fonte;
Le vostre menzogne
Fredde s'avvolgono già nella gogna,
Preparano il cappio:
Canapa fatta di giusta vendetta
Sarà la rovina
Piena, il destino di morte crudele,
Per voi, voi tiranni.

sabato 12 marzo 2011

Regole opzionali per Stormbringer

Ultimamente ho poco tempo per creare nuove regole per i giochi di ruolo, e così sto pubblicando alcuni dei miei lavori più vecchi dai quali sono ancora soddisfatto.

Nello specifico, questo breve lavoro risale all'epoca del mio primo, fortuito incontro con la saga di Moorcock e con gli splendidi giochi di ruolo tratti da essa. Vi dico solo che, attualmente, possiedo tutti i manuali di Stormbringer 4^ edizione pubblicati in Italia, il manuale base di Elric! prima edizione, e tutti i manuali esistenti dell'edizione di Elric of Melniboné creata per RuneQuest I.

E' un altro lavoro sul quale non posso, ragionevolmente, rivendicare troppi diritti. L'immagine di sfondo non è certo di mia proprietà, e se chi di dovere dovesse ritenere necessario rimuoverla non esiterei a farlo. Di mio, qui, ho messo solo le regole per migliorare un gioco che, nonostante tutti i limiti imposti dalla sua età, ho sempre reputato fantastico.


Stormbringer regole opzionali

Traduzione e composizione

Per festeggiare, anche se con un giorno di ritardo, il mio compleanno ecco qui due poesie composte ieri.

La prima è una traduzione, un po' artistica per adattare il contenuto al mio metro, di un famoso passo di Archiloco in cui l'antico poeta greco si definisce scudiero di Ares e conoscitore dei doni delle muse.


Sono scudiero del forte guerriero
Signore dell'armi;
Pure, conosco dell'arte le trame
d'amabili doni.



Il secondo lavoro, invece, è uno sviluppo a partire da un distico che avevo in mente da un po' di tempo. Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali può essere spiegato col fatto che, camminando li uomini quasi sempre per le vie battute da altri (come scriveva il buon Machiavelli), anche gli orrori di certi figuri tendono ad assomigliarsi, e parlare di uno di essi in termini generici non si discosta molto dal ricordare i misfatti dei suoi predecessori o epigoni. Perciò, in sostanza, se vi pare che questo componimento esprima giudizi pesanti su qualche individuo contemporaneo, evidentemente voi stessi ne avete un parere del genere.


Pari, scolpita nel marmo divino,
Artemide in caccia,
Tesa la veste sul petto ansimante
Che sbircio intrigato.
Vergine in caccia di belve irretite,
Non devi temermi:
Temi piuttosto la preda che cerchi,
L'amante mendace.
Egli ti brama per pochi momenti,
Una cifra, un trofeo.
Credi d'andare alla caccia, capace
Di tutto, ed armata
Come t'insegnan nel mondo dell'oggi;
Invece, sei solo
Vittima scelta di questo sistema
Che tu condividi,
Certo educata per anni, cresciuta
Per essere preda
Pronta e servita a quei miseri idioti
Che credono giusti
Valori fasulli, formati con arte
Per farne gli schiavi
Proni e convinti d'avere diritto
Ad ogni porcata
Sempre concessa a quel loro padrone
Osceno e fasullo,
Squallido, infido, mendace e schifoso,
D'inganni signore.
Giovane e bella ti vedo, ma pure
Compiango il destino
Colmo di truffe, da serva di schiavi,
Al quale ti doni.

mercoledì 9 marzo 2011

Componimento lungo e haiku su commissione

Entrambe le poesie hanno visto la luce ieri.

Il primo è il classico "lavoro di ispirazione", il componimento che "sento" e butto giù nel giro di due, tre giorni al massimo. L'haiku, invece, è stato composto su richiesta di un utente del forum Dragons' Lair.


Vidi una stella chiamare con voce
Suadente dal cielo
L'anime perse dei troppi mortali
Traditi dal mondo.
Era un richiamo ben dolce,
Parlava con forza
Pura d'amore e mistero, carezza
Di fata divina.
Molti seguivan con gli occhi la voce
Splendente dell'astro,
Molti cercavano un qualche ristoro,
Rimedio celeste
Contro la vita, che sempre delude,
Assorti scrutando
Quella scintilla d'immane candore
Cantare promesse.
Solo una stella vedete dal mondo
Voi miseri umani,
Solo una stella, lontana, nel vuoto
Del cosmo, nel gelo
Misera cosa. Ed un piccolo lume
Stimate il candore
Dolce, che emano nel cosmo più nero.
Voi forse ignorate,
Certo, capisco, la vera natura
Del volto distante:
Stella vi pare il più caldo tra i soli,
Migliore del vostro
Piccolo astro di giallo squallore,
Di morte e rimpianti.
Ruotano lieti i pianeti irradiati
Con candidi baci
Lievi e vitali dai raggi che emetto.
La morte, l'inganno
Sono distanti là dove risplendo.
Vi chiamo: venite
Ora figlioli d'un mondo patrigno,
Di cupa natura,
D'empi fratelli voi sempre sconfitti,
Delusi, derisi.
Chiamo ai miei mondi di pace e giustizia,
Di vita, d'amore,
Quanti nel mondo che chiamano casa
Non hanno dimora,
Mai ritrovando gli spiriti affini
Ma lupi, ma rovi.
Svelti, venite da me nel profondo
Abbraccio celeste:
Questa è la patria che s'offre a voi vinti,
Vi dono la pace.
Questo diceva la stella lontana,
Sussurro di madre,
Bacio di rosa d'amante ideale,
Carezza d'amica.
Sono rimasto: di false promesse
Da sempre diffido.
Troppo del mondo ho sofferto gli inganni
Suadenti, divini,
Quando lambiscono l'animo e cercan
Di renderti schiavo.
Stella, santone, o profeta divino...
M'importa ben poco.
Vivo nel mondo di ferro e materia,
Non cerco menzogne.


Scorre la vita,
Pioggia del cielo. Verde
L'erba, l'amore.

sabato 5 marzo 2011

Alcuni haiku invernali

Dopo un periodo in cui esami e affini mi hanno tenuto impegnato, forse riuscirò a dedicare un po' più di tempo alle mie creazioni non modellistiche.

Ma non prometto niente. Intanto, per ora vi presento questi haiku, scritti ieri mentre pensavo al freddo di questo strascico d'inverno e a quel che ho passato nei mesi trascorsi.


Fredda, mi sfiora
La carne una carezza.
Lacrima il cielo.


Fuoco interiore
Mi scalda nella corsa:
Muoia l'inverno.


Muta, in silenzio.
È lontano quel sole
Empio, che scotta.

Pure, io bramo
La carezza di luce,
D'un altro maggio.