sabato 30 dicembre 2017

Riflessioni ludiche: bottino e rimpianti dell'anno trascorso

Il 2018 è, letteralmente, alle porte; è un periodo di bilanci, di ultime occasioni, di propositi per l'anno venturo, di traffico e incidenti stradali, di spese folli e fuori bilancio... ma, in questo caso, soprattutto di bilanci e giochi.

Nel 2017, fra una cosa e l'altra, ho comprato un discreto numero di manuali di giochi di ruolo, che sono andati ad arricchire in parte la mia collezione, in parte più limitata anche le mie partite. Una premessa doverosa è che sono da tempo senza gruppo stabile, quindi mi limito a portare a eventuali serate ludiche ed eventi dimostrativi dei giochi che si prestano a questo genere di occasioni.


Nondimeno, penso senza falsa modestia di conoscermi abbastanza bene e di saper valutare abbastanza bene come qualcosa interagisce coi miei gusti anche senza perderci troppo tempo: come ebbe a dire anni fa su un forum un utente del quale non ricordo il nome, infatti, non abbiamo bisogno di trovarci in un carcere messicano per stabilire che essere rinchiusi in un carcere messicano sarebbe una brutta esperienza.



Alla fine della fiera dell'anno, secondo quanto mi ricordo, i manuali di gioco di ruolo su cui ho messo le grinfie sono stati quelli ritratti nella foto.
Sul versante Dungeons & Dragons ho acquistato Tales from the Yawning Portal, Tomb of Annihilation e la Xanathar's Guide to Everything. Di Savage Worlds ho preso invece Si muore solo due volte e 1517: Fuga da Old York per Ultima Forsan, e Ombre su Ekul più Vessilli nella Polvere per Beasts & Barbarians. Per Sine Requie mi sono limitato al manuale Anno 0 - Il Giorno del Giudizio, ma del duo Serpentarium ho preso anche La Regione dei Fiumi e Le Terre Ignote per L'Ultima Torcia, più la seconda edizione di Anime e Sangue e Cuoricinilandia, espansione sempre per Anime e Sangue.
Due manuali di Symbaroum, L'Ira del Guardiano e La Corona di Rame, terminano la raccolta di avventure, mentre l'unico gioco che ho comprato quasi a scatola chiusa è 7th Sea, di cui ho preso anche l'espansione Eroi e Malvagi.
Tutta una serie di titoli, alcuni più validi di altri. Di alcuni acquisti mi sono oggettivamente pentito, e se avessi potuto avrei acquistato cose diverse anziché alcuni di essi, ma chi vive senza rimpianti? Per molti prodotti spero vivamente di poter rimediare, ed esiste sempre il mercatino dell'usato - ho rivenduto tutta la 4^ edizione di D&D, non avrò timore a liberarmi di altri pesi.


Entrando più nel dettaglio, ovviamente, non si può non partire dal Re, D&D.



Re per il quale spicca di certo sugli altri prodotti Tomb of Annihilation: un'avventura molto interessante e molto ben scritta, che sa sapientemente dosare letalità e comicità (la tensione non può sempre rimanere alle stelle senza essere artificiosa), che in più raddoppia come supplemento di ambientazione per una regione dei Forgotten Realms. Ambientazione che gradisco ben poco, ma è comunque un manuale che ritengo decisamente valido.
Non così, ahimè, la raccolta di Tales from the Yawning Portal; ammetto però che qui, sul giudizio, pesa il non avere un gruppo stabile con cui giocare questo o quel dungeon, oltre al fatto di aver preso questo manuale a prezzo pieno. Un prodotto di fascia media, di cui alla fine della fiera mi hanno colpito solo poche delle avventure presentate, più le appendici.
Tutto il contrario di quel che è avvenuto con la Xanathar's Guide to Everything, la cui appendice coi nomi casuali è giustamente famigerata. Un manuale che approvo, che mi piace, che vedo utile e incline a essere un supplemento di D&D ufficiale come piacciono a me (non uno splatbook un tanto al chilo, insomma), ma oggettivamente ha troppe poche pagine, e quelle dedicate a una ridda di nomi buttati giù di malagrazia, senza un minimo di spiegazioni su come costruire un nome latino o tedesco o chessoio, implorano vendetta.
In sostanza, me la sentirei di dare un bell'8.5 pieno a ToA, un 6 a TfrYP, e un 7 alla X'sGtE

Se alcuni manuali di D&D mi hanno lasciato perplesso, lo stesso non si può dire per Anime e Sangue: ero dubbioso sull'acquisto della seconda edizione, ma ho trovato che qui, a differenza di quanto fatto con Sine Requie, i cambiamenti siano davvero palpabili e apprezzabili, e soprattutto il manuale "concentra" il meglio della prima edizione in un unico tomo. Il meglio, tranne il meglio del peggio del meglio, Cuoricinilandia: una ambientazione folle e partita di testa, dannatamente gradevole. Manuali apprezzati e di sicuro promossi, ma non mi hanno lasciato senza fiato, se capite cosa intendo: un 7 meritato per il base, anche qualcosa di più (diciamo 7.5?) all'espansione, ma niente di eccellente, assolutamente.


Sul versante di Savage Worlds, devo dire che solo un manuale mi ha soddisfatto appieno: Ombre su Ekul si merita un 8 pieno, prosegue la formula dei manuali di ambientazione e avventura per B&B, è decisamente un prodotto valido. Forse gli darei anche qualcosa in più, va'. Proprio per questo motivo Vessilli nella Polvere mi ha lasciato interdetto: è un manuale puramente meccanico, con nuove regole interessanti per costruire una banda di mercenari o briganti, che ancora una volta dimostra l'abilità dell'autore nell'usare il sistema di SW, ma non lo trovo proprio all'altezza degli altri prodotti di questa linea. Il mio voto personale è un 5.5, probabilmente per via del confronto che faccio con i suoi "fratelli" - mi ricordo molto il mio professore di matematica delle medie in questo momento, quando dava a me buono o distinto per un singolo errore in quanto dal sottoscritto si aspettava di più che non dagli altri. Diavolo d'un Professor Spanu.
I due manuali di Ultima Forsan sono in realtà un librogame e un'avventura-espansione regolistica, entrambi volti a chiudere un ciclo narrativo. Come voto darei a entrambi qualcosa fra il 6.5 e il 7; Si muore solo due volte forse mi ha colpito di più di 1517: Fuga da Old York, ma questo è dovuto forse al fatto che l'ho giocato durante una bellissima vacanza di Grecia.

Sempre un 7, stavolta pieno, è il voto che mi sentirei di dare ad Anno 0 - Il Giorno del Giudizio: un manuale di Sine Requie ben scritto e originale, aggiunta ottima per la collezione e non semplice ristampa arricchita, anche se speravo di vedere qualche dettaglio in più sulle trame segrete che si celano dietro all'ambientazione. Qualcosa si intuisce in filigrana, ma dopo tanti anni vogliamo sapere di più, vogliamo finalmente conoscere il mistero dietro al Risveglio.
Per poi rimanerne delusi, come sempre accade: un mistero svelato è un mistero castrato, e il mostro sotto i riflettori diventa patetico, ma penso che i tempi siano maturi per la grande rivelazione, anche se non sarà mai grande e completa quanto i fan si aspettano. Non è mai così. :/



E, visto che di prodotti Serpentarium sto parlando concludo l'argomento con i manuali di LUT, La Regione dei Fiumi e Le Terre Ignote. Un 8 pieno e meritato per tutti e due i manuali, ma anche il mio sostegno totale a un gioco, L'Ultima Torcia, che secondo me si meritava il Best of Show per l'annata 2017 - ma, avendo già vinto Alba di Cthulhu per l'anno precedente, era chiaro che non avrebbe potuto vincere nuovamente la stessa coppia di autori. Sulla falsariga del manuale base, anche questi tomi offrono un'ambientazione di ridotte dimensioni ricca di mostri, avventure e nuove regole del personaggio; con un giusto compromesso fra vocazione eroica e sfiga da avventuriero straccione, tutte e tre le lande di LUT incarnano quell'aspetto dell'Old School che piace tanto a me, e che forse si meriterà una prossima riflessione ludica.
Unico neo il fatto che ora nella scatola le tre espansioni entrino quasi a stento.

Parlando di Old School, non posso non continuare con Symbaroum, un altro esempio di "vecchia scuola" che sa andare oltre i retrocloni.



In questo caso, però, il giudizio che me la sento di esprimere è molto meno lusinghiero: le due avventure L'Ira del Guardiano e La Corona di Rame mi hanno convinto così poco da avermi fatto smettere di comprare manuali di Symbaroum fino a che non avrò l'occasione di leggerli e sfogliarli a dovere prima dell'acquisto. La resa artistica è sempre ottima, come da linea editoriale, ma è proprio la trama delle avventure a convincermi poco: le vedo troppo piane, troppo unidirezionali per una ambientazione che ha tanto da dire e tante strade percorribili. Darei un 6 a entrambe, ma il fatto che non mi abbiano fatto venir voglia neppure di rileggerle penso basti a dire quanto poco mi sono piaciute, e quanto questo sia in effetti un 6 politico. Peccato.

Ultimo e non ultimo, chiude la rassegna dei miei GdR del 2017 7th Sea, il gioco che secondo la giuria lucchese è stato il migliore dell'anno.



Ho comprato il manuale base, a Modena, solo dopo vari dubbi e titubanze, con un proverbiale lancio di monetina. In questo caso, però, non ho avuto di che pentirmene: al netto di una certa pomposità nell'espressione di un sistema tutto sommato semplice, arricchito da complicati dettagli all'atto pratico impalpabili, ho per le mani una buona ambientazione secentesca. Ovviamente una buona ambientazione secentesca per americani e non per storici europei, eh, ma la pignoleria nel GdR non paga. Un 8.5 meritato, una piacevole sorpresa.
L'espansione Eroi e Malvagi, invece, è una buona candidata all'essere rivenduta immediatamente, non fosse che è autografata. Un semplice elenco di personaggi senza nessuna regola aggiuntiva, con storie singole che si intrecciano fra loro ma poche delle quali sono realmente accattivanti, con dei consigli abbastanza balzani su come catalogare eroi e malvagi in funzione del loro "attributo forte". Completa il tutto una buona spolverata di identitarismo dannatamente "2017", quella sorta di controrazzismo inverso delle precedenti vittime di discriminazione che, così, si tagliano ogni legame con chi non ne condivide orientamenti sessuali o carnagione e, di fatto, si scavano la fossa gettando benzina sul fuoco acceso dai più beceri conservatori e reazionari (modello "elezione di Trump", per intenderci). Anche qui si poteva osare di più, ci sono persone di merda anche fra le minoranze ed è proprio ritraendo i membri di una minoranza come persone normali e non come versioni moderne del buon selvaggio che se ne afferma la profonda dignità di esseri umani come tutti gli altri. Ma è lo spirito dei tempi, c'è poco da fare se non tirare avanti e aspettare che cambi il vento. Però ecco, in sostanza questo manuale si merita, secondo me, un 4.

In sostanza, tre acquisti sbagliati. Poteva andarmi peggio, eh. :D
Almeno non ho ricomprato Dragonero GdR.
Ne trarrò giovamento per il mio 2018 ludico.
Buon anno, gente.




mercoledì 27 dicembre 2017

Valkia terminata, più modellismo vario

A quattro giorni dal 2018, posso dire che sul versante modellistico questo 2017 è stato finalmente un anno proficuo: ho dipinto più di 120 miniature, raggiungendo una media di un pezzo ogni tre giorni.
Questo, ovviamente, con lunghissimi periodi in cui non toccavo pennello, e giornate come ieri in cui ci davo dentro sul serio, tenendo una qualità di pittura da gioco medio-bassa. Ma sono riuscito a farlo portando avanti anche altre attività, e senza che il modellismo rubasse troppo tempo alle altre. Un piccolo trionfo.


Trionfo quale, ahimè, non è stato il battesimo del fuoco di Valkia: partita interrotta anticipatamente causa tempo che vola, 8 punti a 6 per i necron avversari, ma la demoniaca generalessa resisteva e, si fosse giocato più a lungo, rischiava di sterminare completamente l'avversario. Insomma, confido nel nuovo codex dei demoni, in uscita a gennaio a quanto pare, per poter giocare in maniera competitiva delle liste che siano anche divertenti e non spiaccicate sulle solite unità inaffondabili.

Ad ogni modo, ecco qui i quattro pezzi con cui ho superato quota 120. 
Tre bloodreavers di Khorne e un ragno dei goblin cavalcaragni, modificato per usarlo come innocuo ragnetto gigante nelle (in realtà assenti) partite di GdR con miniature.


Il ragno non è, decisamente, niente di trascendentale. E' rimasto dipinto a metà per un anno o giù di lì, e si vede.



Se non altro, assieme ai suoi due fratellini fa una bella figura aracnidosa.


I tre mietisangue sono fra gli unici superstiti di un lotto già assemblato, imbasettato (male, guardate i piedi) e parzialmente dipinto, preso per idiozia e del quale mi sono liberato pressoché del tutto.



Ho tenuto due pezzi per usarli come generici barbari vagamente demoniaci, più un khornita mancino perché, eh, sono mancino anche io, fra mancini ci si capisce.







La pelle era già "dipinta", ma una bella inchiostratura rossa ha fatto miracoli: i colori coprono molti, moltissimi peccati.






Ah, dimenticavo: ecco la basetta di Valkia terminata!





venerdì 8 dicembre 2017

Modellismo: gli eletti di Khorne

Nel fare la basetta del carro trono/cannone di Khorne avevo lasciato tanto spazio libero ai lati, per decorarlo in seguito qualora ne avessi avuto voglia.

Quell'in seguito, complice un kit di teschi GW (veramente bello, cavoli!), è diventato "ieri".

 I teschi li avevo presi per un altro progetto, ma visto che c'ero avevo modo di rendere meno piatta e con (quasi) zero sforzi la basetta di un pezzo importante, un pezzo di cui vado fiero principalmente per come sono riuscito ad affrontarlo senza tutte le fisime che, su un suo omologo, mi avevano tenuto fermo per anni.
Visto che c'ero ho anche deciso di ridipingere le vene: due sono blu, due sono rosse; in più ora sono decisamente lucide, e attirano maggiormente l'occhio. Proprio come volevo.



I teschi rendono la basetta più interessante e meno vuota.


Forse ne potrei aggiungere anche qualcuno tranciato sulla scia di sangue, in effetti.


Ma l'araldo su trono non è che il primo pezzo del triumv... della triade di Khorne su cui ho lavorato.


Avevo tanti teschi, non potevo non tornare sullo Spiccateschi.


Sulla basetta ne ho aggiunto uno solo, non così sul mantello.



Sì, l'iconografia di Spiccateschi prevede che il suo mantello sia formato quasi solo da teschi, ma mi sembra un design decisamente pacchiano. per questo, pur avendo centinaia e centinaia di teschi, ho preferito non stravolgere troppo il design e la texture che avevo già sviluppato.


Ma che ci dovevo fare con tutti questi teschi? Beh, una basetta scenica per la miniatura a causa della quale parlo di "triade" e non di "triumvirato": Valkia La Sanguinaria, principessa demone di Khorne secondo il background, relegata a una miniatura minuta e in scala umana assolutamente inadeguata alla sua storia.


Serve qualcosa per rialzarla, qualcosa come "una basetta letteralmente rigonfia teschi d'ogni tipo, che ovviamente vanno ancora dipinti ma ciccia, l'effetto già si intuisce. 



Sì, incollare tutti quei teschi è stato interessante.


La mia Valkia però era già montata su una basetta piccola, motivo per cui ho dovuto letteralmente tagliare la colla ed elaborare un sistema di perni per montarla in cima alla pila di teschi.


Direi che il risultato promette bene, e che la posa è anche abbastanza dinamica.




Adesso si tratta solo di dipingere i teschi e di cementarli ulteriormente con una colata di vinavil più colore rosso scuro ed effetto sangue finale. Valkia, intanto, aspetta il suo momento.

mercoledì 6 dicembre 2017

Start Collecting di Khorne dipinto e pronto all'uso - più extra (Start Collecting! Daemons of Khorne, plus kitbashed Skulltaker)

Mi dicevo che ce l'avrei fatta entro l'inizio del mese scorso.

Quindi, da un certo punto di vista, questo è un enorme e imperdonabile ritardo.

A mia discolpa questo è stato un mese ricco di altri impegni, hobby ed eventi non "blogghizzabili", quantomeno per come ho impostato questo blog, ma nondimeno interessanti.

Ad ogni modo, eccoli qui: i demoni di Khorne che avevo acquistato durante l'autunno sono tutti dipinti e pronti al gioco.
Cosa ancor più bella, tolte quattro miniature prese per giochi di ruolo e rimaste stinte ché non sto praticamente più giocando, sigh, quest'anno non solo ho superato le 100 miniature dipinte, ma ho dipinto pressoché tutto quello che ho acquistato e intaccato visibilmente le miniature non dipinte o lasciate a metà dagli anni scorsi.

Un obiettivo. I will finish what I start. E magari non inizierò troppe cose da lasciare a metà contemporaneamente.

Che poi, essendo dipinti da me, sono pezzi dipinti a un discretamente sincero livello da gioco, senza troppi fronzoli, con molto impegno per risultati mediocri, ma sono dipinti tutti. Mi mancano gli Scribi Blu, Skarbrand, Kairos, e fra conversioni e originali ho tutto del mio esercito. Tutto. Ed è tutto dipinto.



Spiccateschi, cannone/trono, dieci sanguinari, tre massacratori.
Più uno scorcio del warp poco dietro. Caos, la mia stanza è caos.

Non fatevi ingannare dalle foto: nelle giuste condizioni di luce si nota anche l'arancione delle estremità più in vista, come sul mio Spiccateschio autocostruito sopra un portale warp verso il regno della chianina e della polenta.



 Partiamo proprio dal trono/cannone magnetizzato.



E' un pezzo per me problematico, perché ne avevo già uno che ho dipinto con grosse difficoltà e, in definitiva, finito a tirar via dopo anni. Averlo completato in due mesi è per me fonte di gioia.


Forse una delle due grosse vene rosse brillanti di ogni lato diventerà blu, devo ancora decidere bene.






Questo piccolo segnalino obiettivo è solo l'ultimo di una lunga serie.


Noterete facilmente un tentacolo khornita, uno nurglesco, uno tzeentchiano, uno slaaneshi, e un quinto... uhm, perché il quinto è grigio pietra? E se fosse bianco e nero e dunque grigio? No, suvvia, niente malizia.


Ed ecco lui, il pezzo forte, la mia versione di U'Zhul.





Sotto il sangue, la sua spada è nera brillante, ornata di strani segni rossi.


E avrei anche potuto decidere di dipingerla così prima di darci il metallo, eh.


Sanguinari truppaglini con gruppo di comando.



Rispetto a quello dipinto a inizio anno, questo stendardo mi conforta riguardo ai progressi nell'uso di lavature e colori tecnici.


Il campione dell'unità è un vecchio sanguinario in metallo: lascia che l'ascia lasci la scia, suvvia!





E per finire ecco qui i massacratori.













Che dire, eccoci qua. Ora posso giocare una discreta lista anche con la monokhorne.

E ricordate: carne al sangue per il dio del sangue, vini freschi per il trono di teschi!