domenica 30 giugno 2013

La seconda cantica dell'eroe postmoderno

In origine, questa nuova cantica si sarebbe dovuta pubblicare a metà mese. Ma gli esami mi hanno un peletto tanto rallentato, purtroppo.
Perciò è solo ora che posso presentare la seconda cantica dell'eroe postmoderno; un eroe che perde pezzi, un eroe che perde consensi, un eroe che... boh, seriamente, è davvero un eroe? Voglio dire, sembra il ritratto del cattivo di qualche film americano di serie B. E alla gente piace sempre meno, a quanto pare; ma per i suoi devoti egli resta sempre un eroe, no? Un eroe colpevole della morte di diverse persone, uno Schettino su ruote potremmo dire; un eroe che prima ha usufruito dei condoni e poi li ha criticati; un eroe che ha la doppia cittadinanza per non pagare le tasse in Italia; un eroe che di eroico non ha praticamente un emerito cazzo, e che dunque si merita proprio di essere l'eroe del mondo postmoderno.
Un mondo dove l'eroe non deve essere, ma apparire; un mondo dove l'eroe può essere Peppe, cazzaro assai!


Sulla cima delle Alpi se n'è andato ad abita',
Ed in Svizzera abitando tasse non deve paga',
Ma è sempre dall'Italia che guadagna ogni diner
È fazioso ed evasore, Peppe il suo nome è!
Peppe, Peppe cazzaro assai,
Senza le tasse felice tu stai,
Il più furbetto di tutti nel web sei tu.
Pe pe pe Peppe, Peppe cazzaro assai,
Su dai racconta quanti soldi fai
Col tuo blog vendendo DVD.
Giannirobby è un grande vate, non c'azzecca quasi mai
Se però sguinzaglia i troll diventan cazzi, sono guai
Se la tira con la rete che farà gli umani dei,
Vende i libri del buon Mark e gli fa guadagnar gli sghei.
Peppe, Peppe cazzaro assai,
Col tuo blog a tuonare tu stai,
Il paraculo più grande del web sei tu.
Pe pe pe Peppe, Peppe cazzaro assai,
Su dai racconta quanti soldi fai
Col tuo blog vendendo DVD.
Se qualcuno degli eletti non ti adora se ne va:
Infamato, viene espulso sempre a gran velocità,
Vien tacciato d'esser ka$ta, feccia dell'umanità,
E che uno valga uno è una cazzata lo si sa.
Peppe, Peppe cazzaro assai,
Sopra il tuo scranno felice tu stai,
L'intollerante più grande del web sei tu.
Pe pe pe Peppe Peppe cazzaro assai,
Su dai racconta quanti soldi fai
Col tuo blog vendendo DVD.
Stefano era un candidato degno del più grande onore,
Ma da quando t'ha attaccato gli augurate sol dolore,
E lo stesso per Milena che sbugiarda i malfattori
Ella ha osato criticarti, anche per lei saran dolori!
Peppe, Peppe cazzaro assai,
Se sei incensato felice tu stai,
Il fascistoide più grande del web sei tu.
Pe pe pe Peppe,
Pe pe pe Peppe Peppe cazzaro assai,
Su dai racconta quanti soldi fai
Col tuo blog vendendo DVD.
Peppe, Peppe combinaguai
Senza le tasse felice tu stai,
Il più furbetto di tutti sei tu.
Pe pe pe Peppe, Peppe cazzaro assai,
Su dai racconta quanti soldi fai
Col tuo blog vendendo DVD.

giovedì 27 giugno 2013

Progressi cinodemoniaci: il primo dei divoratori di Khorne lowcost

Fra una cosa e l'altra, sta procedendo anche la pittura dei divoratori segugiformi di Khorne. Per ora uno solo dei pezzi è terminato, mentre agli altri mancano ancora i colori superiori.

Di base, non è un grande lavoro: base di aggrappante nero, colore di fondo rosso (citadel foundation mechrite red della GW), quindi rosso puro (blood red GW) sulla pelliccia e marrone sul corpo (scorched brown GW), con ossa, zanne e corna in avorio (bleached bone GW); le parti in luce del corpo canino le coloro con una mistura di scorched brown e color senape (bubonic brown GW), quindi dò una mano di lavatura marrone (agrax earthshade GW, che fra un po' dovrò pure ricomprare, temo) su tutto il modello. Da lì riprendo i colori di base, e sulla pelliccia dò un poco di arancione (fiery orange GW).
Infine, incollo in posizione il collare, una catenella d'ottone, e passo un altro poco di lavatura marrone su di esso.

Il risultato non è malaccio, tutto sommato. Una pittura veloce e non certo esperta, ma mi piace. E mi pare che, tutto sommato, faccia una discreta figura: immaginatevi 10 di questi cosi sul campo, d'improvviso iniziano a sembrare più carini.






E infine, per chi fosse interessato a vedere gli altri cagnoloni, eccoli qui a metà pittura. E sullo sfondo si vedono anche le altre miniature, carro e araldo di Khorne a parte, a cui sto lavorando.


martedì 25 giugno 2013

Archeologia modellistica: i minchiotauri di Slaanesh

Era il ben poco lontano 2011, ed era il periodo in cui bramavo ancora di riuscire a giocare a WH40K in maniera competitiva con un esercito composto solo da demoni di Slaanesh e Tzeentch. Ero però venuto a patti con me stesso, decidendo di giocare solo demoni che sembrassero di Slaanesh e Tzeentch. E così presero vita i minchiotauri/massacraculi/minomucche di Slaanesh.

Il loro scopo era fungere da massacratori di Khorne, ovvero demoni molto grossi e bestiali guidati da un demone "normale" con di mezzo delle lame molto perniciose. Dopo lunga ed ardua riflessione (che sarebbe stata assai meno lunga e ardua, lo ammetto, se non vivessi in un contesto ludico che definirlo "conservatore" è dare del progressista a un reazionario), alla fine, avevo optato per partire da dei minotauri della Games Workshop, aggiungendo loro alcuni dettagli caotici e una demonetta di Slaanesh che li tenesse al guinzaglio. E, sul retro dei modelli, avevo aggiunto una certa appendice molto demoniaca...


Il risultato non era, tutto sommato, affatto male; la basetta, poi, era una cosa di cui all'epoca andavo molto fiero: mediante incastro, era possibile inserirvi una basetta di demonetta, alla cui chela agganciare la catena del guinzaglio. La pittura, invece, era molto ingenua, ma all'epoca non sapevo fare di meglio.

Sono passati due anni da quei lavori, e ora sono un pittore abbastanza meno scarso, e uno scultore un peletto più capace. Ma ancora guardo con affetto alla mia prima modifica.
Solo che, purtroppo, i minchiotauri non hanno mai visto l'uso sul campo. Mai.
Sono passati gli anni, e nel 2013 è uscito il nuovo codex demoni; un codex che manda decisamente i massacratori di Khorne in soffitta, e che rende praticamente impossibile usare i demoni di un dio per un altro dio. Così, gira che ti rigira, stamane mi è arrivata la soluzione: i miei minchiotauri sarebbero diventati diavoli di Slaanesh.
Diavoli molto particolari, ma dopotutto sono miniature a cui tengo e voglio poterle giocare.

E' bastato fare un piccolo cambio di basetta, e ora i tre diavolozzi sono qui. Sì, la pittura non è stata ritoccata, ma poco mi importa: sono testimonianze a cui tengo. Dopotutto, una scala non è fatta solo di ultimi gradini, e il primo è forse il più importante di tutti. ;)

Veduta anteriore dei tre minchiotauri; due avevano un bel cappuccio ai limiti del sadomaso, e uno solo, quello che all'epoca era il campione, ha la testa libera.

 E ora la veduta posteriore dei minchiotauri, col "perché si chiamano minchiotauri" in bella mostra. Dopotutto sono demoni del dio dell'eccesso, eh. ^^

Un piccolo dettaglio a tema.

E per finire la testa del minchiotauro in capo. La pittura è dozzinale, ma non riesco a non voler bene alle mie prime creazioni degne di questo nome. :)

sabato 22 giugno 2013

Versi di tensione incerta e ripetuta

Si tratta di tre semplici distici, niente di troppo lungo né complesso - in apparenza, ché a parlare dei miei di complessi la complessità salta fuori per forza.


Teso di mezzo ad un nulla che sembra
Sfumare in rimpianto,
Perso in ricordi e pensieri fugaci
Che strisciano ratti
Lungo le strade agghiacciate di luce.
Di nuovo, ed ancora.

I progressi d'un modellista imbrattatore: cacciatrici di Slaanesh

Se le cose fossero andate come volevo, questo post non sarebbe saltato fuori che durante la settimana prossima. Purtroppo, le cose tendono a non andare quasi mai come io vorrei.
Nel caso in questione, questo sarebbe stato il primo sabato di giugno completamente libero da studio per esami; l'idea era passarlo in qualche maniera divertente, qualsiasi maniera divertente che contemplasse l'uscire di casa. Invece, è da ieri sera che ho un fastidioso mal di schiena, e stamattina mi sono alzato completamente bloccato.
Dopo un paio di antidolorifici che mi hanno permesso di muovermi in maniera degna della mia età e non di un settantenne, ho fatto di necessità virtù e mi sono dato alla pittura.

E così ho finito la pittura delle mie ultime cacciatrici di Slaanesh, quattro modelli ancora smontati presi allo stracciatissimo pezzo di 9 euro (contro i 23 della scatola da 5). I pezzi non erano in condizioni perfette, in quanto il precedente proprietario aveva spruzzato il colore di fondo senza assemblare prima i pezzi (rozza e barbarica pratica di cui anche modellisti ben più esperti di me non si sono ancora liberati), ma sono comunque diventate le meglio dipinte delle mie cacciatrici.
Perché sì, possiedo un numero discretamente discreto di cacciatrici di Slaanesh: contando anche l'araldo su destriero, arriviamo a quota 19.
Di queste 19, 10 sono state "dipinte" a inizio 2011, e altre 5 a metà anno; peccato che io abbia iniziato a dipingere discretamente solo a fine 2011, e che ora il loro livello sia al più passabile. In ogni caso, prendendo in mano queste nuove cacciatrici (più tre demonette, di cui una in arcione, ricavate dal kit del carro di Slaanesh) ho deciso di dare un nuovo colore alla base delle vecchie, e di dare giusto due lavature di colore per non farle sfigurare troppo. Quel che miravo a ottenere era un buon colpo d'occhio, che lasciasse comunque evidenti i progressi pittori da me compiuti.

Come nota a margine, devo ammettere che avere 19 pezzi risistemati da un giorno all'altro ti fa sentire *molto bravo*. E ti aiuta a imprecare di meno per il sabato trascorso in casa.


Le mie 19 cacciatrici più i due araldi di Slaanesh più recenti, in tutto il loro splendore. Lo schema di colore è rimasto per molti aspetti lo stesso, ma ho migliorato molto il dettaglio.


In queste due foto ci sono le primissime cacciatrici; sono state le prime miniature su cui abbia usato coscientemente le lavature.

Queste cacciatrici presentavano già uno schema più raffinato, ma in troppi punti non usavo nessuna luce né ombra.

Ecco le ultime cacciatrici dipinte, di cui due montate su vecchi destrieri dipinti nel 2011. Mi piace pensare che l'uso del colore sia più maturo, e che - pur avendo la foto sparaflashato il giallo - i capelli siano resi meglio.

E le due aralde del carro di Slaanesh, incastrabili sulla basetta e sul carro stesso.





Queste due cacciatrici provengono dal carro di Slaanesh, anche se sono state montate su due destrieri vecchi; alla bisogna le userò come araldi in arcione extra. Una di loro, in effetti, era stata dipinta a maggio per essere giocata in tutta fretta in una partita, dove ha decisamente fatto il suo sporco dovere.
 


Le tre cacciatrici nuove; per le nuove cavalcature ho usato uno schema differente, che rendesse la pelle dorsale diversa da quella della pancia. Gli occhioni enormi sono stati una necessità dettata dal colore di fondo dato dal precedente proprietario. E se ve lo state chiedendo, no, non so neanche io se quelli siano sei o escrescenze ossee; ma dopotutto sono demoni, ci sta tutto.




 


L'araldo di Slaanesh in arcione è valorizzato da una simpatica pietra non troppo ben coloorata sulla sua basetta. Ed è una biondona che cavalca una bionda.


E per finire i due araldi; sono quasi sicuro che verranno giocati quasi unicamente a piedi e praticamente mai sull'inutile carro, sapete?

mercoledì 12 giugno 2013

Versi depressi

Avete presente quei momenti in cui tutto, per dirla con una frase fatta, vi dà noia, in cui voi stessi probabilmente vi state sulle scatole?
Possono essere anche momenti di "successo" (ieri l'altro ho superato brillantemente l'ennesimo esame universitario, tanto per dire), ma sono anche momenti in cui troppe cose sembrano andar male, o meglio non andare proprio. Momenti di attesa, forse, momenti di grigiore che, anche quando passano, lasciano un po' meno colore rispetto a prima.
Momenti che mi ispirano poesie di questo genere.


Sai quando nulla ti sembra valere
Qualcosa, e ti pare
Quasi sia inutile alzarsi, affrontare
La vita con forze
Sempre più misere, effimere e scarse? Un
Tramonto interrotto
Prima che sorga la luna, latrice
Di sogni e speranze.

Nulla m'importa davvero, ogni cosa
Svanisce, svilita. I
Vecchi piaceri mi paiono roba
Meschina, incapaci
Ora di darmi il conforto di qualche
Sorriso. Gli amici
Sembrano quasi evitarmi, temendo il
Contagio d'umore
Nero che sembro esalare, o son io
Che mi tengo lontano,
Forse, da loro, accecato dal nulla
Che provo. Mi sembra
Tutto superfluo, le cose importanti
D'un tempo le vedo
Misere, e sterili, e prive di scopo.
Procedo, dubbioso,
Lungo il cammino di sempre, ma adesso
Non vedo la meta.

mercoledì 5 giugno 2013

Una poesia d'immagini affastellate

A una prima lettura, questa poesia manca di qualsiasi senso apparente, e sembra solo una successione di immagini mentali ammucchiate l'una sull'altra, citazioni troppo dotte e legami troppo cervellotici. Ma, posso assicurarvelo, alcuni di questi collegamenti apparentemente insensati hanno un significato preciso.


Scrosci di fiumi che allattano mari
Di nebbia, tagliata a
Fette con lame in damasco, solcata
Da vele cazzate
Nere di lutto ateniese e pirati
Di carta cariba.
Latte di mandorla e miele dai monti,
Sgorgando in sorrisi,
Rendono bianca la terra, nericcia
Dai fumi di spurgo
Bigi e puzzoni, appestati d'olezzo,
D'odore di santo.
L'acqua si mischia col latte, la nebbia
Confusa nel miele:
Poco rimane dei pianti del cielo.
Perché non mi guardi?


Qual è questo significato? Beh, diciamo che questo è il mio piccolo segreto di oggi...

martedì 4 giugno 2013

Giocare demoni in ecanomia, o: "i cani economici"

Giocare a Warhammer (e anche a Warhammer 40.000), si sa, è economico quanto giocare in borsa; anzi, forse di meno: giocando in borsa, almeno, talvolta hai la possibilità di intascare qualcosina.
Ma, l'ho già scritto altre volte, il modellista furbacchione trova sempre il modo di risparmiare qualcosina: autocostruzioni, perni, magneti, modifiche e affini sono la chiave del risparmio, no?
In certi casi, poi, il risparmio è proprio a portata di mano. O, come in questo caso, di zampa.

Il caso in questione è quello dei divoratori di Khorne, gergalmente detti "cani" in quanto si tratta appunto di cagnacci demoniaci, bestiacce assetate di sangue dotate di un collare che le rende resistenti ai poteri psionici. Come potete vedere, dire che il prezzo dei modelli (peraltro orribili e datati) è alto è dire poco; nella scala degli eufemismi, si colloca subito sotto il dire che un mattone sui denti fa "un po' male".
Ma la soluzione, come sempre, è dietro l'angolo. E passa per altri creaturini altrettanto caotici, i cosiddetti "chaos warhounds".

Come mai non traduco il nome? Beh, perché la traduzione ufficiale parla purtroppo di "mastini da guerra", mentre "hound" è chiaramente "segugio"; sì, il segugio italiano ha forme diverse da quelle del cane da fiuto standard impiegato nei paesi anglosassoni, ma sempre cane da fiuto resta, mentre il mastino è un molosside, un cane diverso, porca miseria. A quel punto tanto vale tradurre "hound" come "carlino", no? A quando "Il carlino dei Baskerville"? "Segugio" è un termine così brutto da usare? A quanto pare sì. O, forse, i traduttori tendono in media a essere non troppo formati, decisamente sottopagati e scarsamente motivati.

Ira filologica e segugiofila a parte, diciamo che d'ora in poi chiamerò i nostri "chaos warhounds" "segugi da guerra del Caos". E, badate bene, non sto parlando di segugi come lui.

Conan il Barbaro, il casinistissimo cane di casa, ragione del mio definirmi segugiofilo, noto come "la Bestia di Satana" a causa del modo in cui riesce a contorcersi e a devastare il cortile. Dato il modo "particolare" in cui giochiamo assieme, è a pieno diritto un "segugio da guerra del Caos".

No, i segugi da guerra del Caos di cui parlo sono invece questi.
Sono sempre miniature targate GW e, per quanto vecchiotte, costano una fesseria: 10 modelli vengono a costare sui 20 euro. Oppure, ancora nuovi e appena tirati fuori dalla scatola, 10 - sempre se si ha la fortuna che ho avuto io.

I pezzi non sono proprio identici, ma hanno molte cose in comune: si tratta pur sempre di cani deformi, caotici e mutevoli. L'unica grande mancanza è il collare d'ottone di Khorne, il ninnolo anti-psionico che dovrebbe caratterizzare i divoratori di Khorne. Come ovviare a questa grave mancanza? Con una catenella per modellismo navale, ovviamente: cosa c'è di più tamarro di un cane da guerra con una catena come collare, dopotutto?
Un semplice calcolo ("la catena da modellismo navale è in ottone" + "la catena deve essere dipinta color ottone" = "faccio molto prima a incollare la catena dopo la pittura della pelliccia, limitandomi a darle un po' di ombre e luci") mi ha spinto a rimandare la modifica vera e propria a dopo la pittura, pittura che verrà dopo tuuutta una serie di doveri e di altre pitture.

Però ho fatto una prova di "catenatura" su uno dei segugi caotici, ancora in procinto di pittura (il colore che c'è sopra l'ha dato il precedente proprietario).


Devo dire che, per quanto sia una prova, mi pare prometta bene.


PS: questo è il primo post che scrivo da occhialuto. Cosa cambia? Assolutamente niente, a parte il mal di testa.

domenica 2 giugno 2013

Nuova rubrichetta: le cantiche dell'eroe postmoderno

Immaginiamo uno scenario postmoderno: un ragazzo o ragazzino degli anni '90, cresciuto a pane e televisione, abituato a conoscere come eroi solo quelli che gli propinava la televisione, ottiene negli anni 2000 una connessione a internet.
Il nostro baldo giovine non possiede quella che potremmo definire una vera e propria coscienza autonoma: la sua "morale" è sempre stata la morale che gli propinava il cartone animato, la sua è una "coscienza sveglia" fatta solo di frasi fatte ed esempi raccolti in TV; anche cresciuto, costui continuerà a prendere per buono quello che gli viene propinato da terzi, probabilmente grazie alla sua connessione internet, senza nessuna rielaborazione propria.
Ma spingiamoci oltre: immaginiamo che il nostro arrivi a cantare il suo nuovo "eroe", un eroe del web, un eroe postmoderno ma in qualche insondabile modo più "vecchio" dei pantaloni a zampa di elefante, con le note che un tempo accompagnavano le gesta dei suoi eroi televisivi. Ovvero, immaginiamo che le cantiche dell'eroe postmoderno, un individuo assolutamente repellente noto col nome di Peppe, siano la riproposizione delle sigle di vecchi cartoni animati.

E, poiché questo ipotetico eroe noto Peppe (per quanto più simile a Enrico La Talpa) si vanta e viene vantato neanche fosse il picco dell'abilità di un essere umano, la mia immaginazione si è spinta fino a un paragone con il supereroe che più di tutti incarna l'idea di un umano capace in ogni campo: Batman.



Peppe... Peppe
Peppe... Peppe
Peppe... Peppe
Urla, urla è Peppe (Peppe)
E con faziosità, in un attimo è qua, a insulta'
(Ci piace Peppe, noi siam laggente)
Urla, urla, è Peppe (Peppe)
Per reprimere la libertà
Con la faziosità lodar si farà
Democrazia non c'è, decide tutto da sé
Dice sempre di no, degli altri dice sol popò
Sul blog insulterà, si mena vanto di gran falsità.
È un poco fascistello, è Peppe
Insulta anche un fratello, è proprio Peppe
È cafonissimo, è machissimo, è falsissimo
Replica alla realtà con le falsità con abilità

E urla, urla Peppe.

Peppe... Peppe
Peppe... Peppe

Urla, urla, è Peppe (Peppe)
È sicuro di sé, e ci piace com'è, si com'è
(Ci piace Peppe, noi siam laggente)
Urla, urla, è Peppe (Peppe)
Gira per l'Italia, ed ammaestra la verità
È un poco fascistello, è Peppe
Insulta anche un fratello, è proprio Peppe
È cafonissimo, è machissimo, è falsissimo
Replica alla realtà con le falsità con abilità

È cafonissimo, è machissimo, è falsissimo
Replica alla realtà con le falsità con abilità
E urla, urla Peppe.

Peppe... Peppe


Ora, qualcuno potrebbe notare delle somiglianze fra questo Peppe e un certo personaggio dello scenario politico attuale. Tuttavia, dato che il Peppe perculato in queste cantiche è più che altro un individuo abietto, violento, turpe, falso, egoista ed egocentrico, penso che difficilmente ci sia qualcuno disposta a riconoscere una somiglianza fra lui e il proprio leader politico...
... o no?