venerdì 18 luglio 2014

Avventure per il mare selvaggio: nati da inumani esperimenti

Cosa pensavate, che dopo la pubblicazione del PDF sarebbe finita lì e non avrei supportato per mesi la mia creaturina? Si chiama Avventure per il mare selvaggio, mica Drago Nero GdR.
Piccola (non troppo) nota (molto) polemica a parte, questo contenuto ha a lungo rischiato di finire appunto nel PDF originario; se alla fine l'ho tenuto fuori, più che per scelte di impaginazione, è stato perché volevo dare l'idea di quanto creature di questo tipo fossero *rare*.

In origine, nella mia campagna di Avventure per il mare con Pathfinder esisteva solo un mezzo-drago vivo; i personaggi giocanti erano stati messi sull'avviso quando lo spirito di un antico drago aveva fatto sapere loro di un individuo che aveva rubato le sue uova, e solo dopo esser stati fregati da Divya Dharmani avevano scoperto che la "figlia" a cui si accompagnava non era in realtà albina ma molto simile a un drago argentato.
In seguito avevano pure scoperto il laboratorio in cui Dharmani aveva portato avanti i suoi esperimenti, trovando il cadavere di un esemplare maschile e l'esemplare femminile che veniva invecchiato magicamente (mi pare). Il procedimento era una sorta di clonazione, che fondeva scienza e magia nel dare vita a un ibrido umano (a partire da Dharmani stesso) cresciuto dentro l'uovo di un drago; procedimento non privo di rischi, dato che uno dei due mezzo-drago era nato morto.
La ragazza-ibrido superstite sarebbe dovuta in origine essere un personaggio non giocante, un enigma aggregato al gruppo che avrebbe prodotto varie trame (andava protetta, Dharmani avrebbe potuto volersela riprendere, la si sarebbe potuta rendere di nuovo un drago...), ma per idiozia (sì, idiozia) mia quando una nuova giocatrice si unì al gruppo alla fine divenne il suo PG.
Alla fine della campagna, quando lo scazzo dei giocatori produsse non ottimi esiti sui loro personaggi e il drago Skhotos (in origine un drago delle ombre, un drago legato alla non morte e all'oscurità) venne liberato, questi trovò un modo per ritrasformare la mezza-drago in un drago vero e proprio.
Fine della storia.
Di ibridi fra drago e umano non ce ne sarebbero dovuti essere più, praticamente.

Però, dopotutto, l'idea è allettante e apre la strada a tutta una serie di altre ipotesi: e se Dharmani avesse creato altri ibridi prima di venire ucciso? E se non fosse stato il solo a dedicarsi a tale empio progetto? E se qualcuno avesse rubato i suoi piani? E se Divya Dharmani stesso avesse operato in base ai progetti fornitigli da terzi, magari da qualcuno molto in alto nella gerarchia dell'Ordo Orbis? E come faceva Nugar Dobadi ad avere il controllo su una fortezza dei draghi senza essere in qualche modo collegato a loro, magari discendendo da un antico mezzo-drago?
Spesso ho pensato che una meccanica sia utile in un GdR se "fa trama". E, me ne convinco, la possibilità di giocare un avventuriero mezzo-drago è dannatamente foriera di spunti narrativi d'ogni genere e tipo.
Perciò eccovelo qua.

Mezzo-drago
Frutto innaturale di esperimenti di ibridazione magica, i mezzo-draghi sembrano degli esseri umani dalla pelle squamata come quella di un serpente e presentano due grosse ali da pipistrello sulla schiena, capaci di reggere il loro peso; il colore delle squame è altamente variabile, e dipende in sostanza da quello dei genitori da cui venne deposto l'uovo usato per creare ciascun mezzo-drago.
Tali particolarità rendono molto difficile per questi ibridi integrarsi appieno nella società umana, anche considerando che sia l'Ordo Orbis, sia le ciurme di pirati più spregiudicate, sia i draghi veri e propri, cercano in ogni modo di mettere le mani su di loro. Talvolta per eliminarli, talaltra per usarli nei propri piani.
Alcuni mezzo-draghi vorrebbero semplicemente essere accettati fra gli umani normali, ai quali si sentono comunque affini, mentre altri potrebbero abbracciare queste differenze e diventare i "mostri" che sembrano essere.

  • Artigli e Zanne: Pur sembrando in tutto e per tutto umani, per quanto leggermente più affilati, i denti e le unghie di un mezzo-drago sono resistenti quanto quelli di un drago fatto e finito; funzionano come Armi Naturali e infliggono Forza+d6 danni.
  • Braccato: I mezzo-draghi sono potenti, e il loro è un potere a cui nessuno vuole rinunciare; i loro creatori, i gruppi di potere, i draghi veri e propri... tutti vogliono mettere le mani su di loro, per porre fine all'esistenza di un tale abominio o per farne un utile strumento. Un mezzo drago soffre dello svantaggio Ricercato [Maggiore].
  • Innaturale: Un mezzo-drago, a meno di far ricorso a fantasiosi e improbabili travestimenti, non passerà neppure lontanamente per un essere umano; sembrerà piuttosto un mostro uscito dagli incubi di qualche visionario. Soffre peraltro dello svantaggio Estraneo.
  • Squame del Drago: La pelle di un mezzo-drago è protetta dalle sue sottili eppur resistentissime squame, che gli conferiscono +2 all'Armatura.
  • Volo: Grazie alle loro ali i mezzo-draghi possono volare al loro Passo standard e perfino "correre" in volo. Al costo di 5 cm di Passo possono salire di 2,5 cm di altezza, e godono di Ascensione 0.


mercoledì 16 luglio 2014

Haiku sparsi della prima estate

Che dire? Mi prende la letargia estiva? Vero. Ultimamente sto uscendo di più e sto avendo più impegni anche a casa? Più o meno vero. Ci metto di più a decidere come e dove fare il passo che non a muovere la gamba? Infinitamente più vero.

Perciò questo è un luglio poco attivo.

Perciò, nonostante ne avessi scritto quasi il doppio, quelli che mi sento di pubblicare oggi sono solo un numero ridotto di haiku; altri li trovo ridondanti, o raffazzonati, o non ispirati, o comunque non adeguati.
E, sotto sotto, invidio quelle persone per le quali qualsiasi boiata pensata da loro è in automatico perfetta così com'è.


Nebbia sul golfo,
Accarezza i palazzi
Voce di sogno.

Mi pare di aver scritto questa poesia grossomodo un mesetto fa, in un periodo in cui nominalmente era già estate ma ciononostante c'era ancora un clima non proprio "estivo".
In particolare, il golfo di Cagliari (su cui si gode di un ottimo scorcio uscendo dal mio paese) era avvolto da una nebbia inconsueta; nebbia che forse si mischiava con la mia stanchezza mattutina, dando vita a una visione quasi trasognata.
Che poi in realtà la nebbia non è neppure così rara nelle estati locali; è solo che non ci siamo troppo abituati.



Corona gialla
In capo al fico d'India
Ancora acerbo.

Alcune settimane fa ho fatto una passeggiata domenicale nelle campagne dietro casa; era già estate, ma non si era ancora nel periodo di arsura più cocente, e qualche fiore poteva ancora essere ammirato. In particolare, c'erano numerosi fichi d'India in fiore, non ancora maturi per essere mangiati ma forse molto più belli così di quanto non siano gustosi da cotti.
Poco potevo sapere di quanto tutta la zona sarebbe cambiata nel giro di ventiquattr'ore...


Tutto è bruciato.
Banchetto di cornacchie
La mia terra

Purtroppo, il giorno dopo la mia passeggiata campagnola, qualche bastardo ha appiccato il fuoco alle campagne sotto casa; soffiava il maestrale, e per dirla breve le fiamme sono state fermate ad appena qualche metro dall'isolato.
Martedì sono andato a fare un'altra passeggiata per vedere cosa si era salvato, e per quanto alcune zone siano scampate all'incendio i danni sono stati ingenti. In particolare, è stato molto triste vedere rapaci e cornacchie che volavano sulle zone andate in fumo per nutrirsi di qualche carcassa bruciacchiata.
Nello scrivere la poesia avevo pensato di inserire "un banchetto di corvi" al posto del "banchetto di cornacchie" (e se non fosse stato per il metro si sarebbe avuto "un banchetto di cornacchie"), ma alla fine ho optato per la scelta che vedete: in primo luogo perché esigenza di naturalismo e veridicità imponeva che descrivessi con precisione di quali uccelli si trattava, in secondo luogo per evitare una frase fatta di certo impatto ma nel contempo un po' falsa, in terzo luogo per dare veramente l'idea di quale è l'animale a cui un piromane può essere assimilato. Non un corvo, che ha una sua cupa maestosità, ma una cornacchia gracchiante.



Nuvole in alto.
Sembrano disegnare
Pagode in cielo.

E, infine, una poesia semplice e senza troppe pretese, un haiku nato ieri dalla meraviglia di un cielo terso nel quale grosse nuvole si stagliavano imponenti.



mercoledì 9 luglio 2014

Avventure per il mare selvaggio (ci siamo!)

C'è voluto più tempo del previsto, fra una cosa e l'altra; dove "una cosa" vuol dire "errori regolistici dei quali mi accorgevo per puro caso", e "l'altra" sta per "scarsa voglia di sciropparmi tutto quel che avevo scritto alla ricerca degli inevitabili errori ed orrori da correggere".
Anche con tutto il mio impegno, sono fermamente convinto che ci siano come minimo qualche decina di errori per capitolo, che alcune regole siano sballate e altre sbagliate, che in certe frasi la sintassi sembri quella di un macaco e che, come era stato per la sua prima versione, anche questo lavoro vedrà a breve una versione aggiornata riveduta e corretta.


 Ma, intanto, poco importa: Avventure per il mare è di nuovo qui, e nel frattempo è divenuto Avventure per il mare selvaggio.


Alla fine ho optato per il titolo più esteso, sia per connotare maggiormente (e rendere più a tema Savage Worlds) il mio lavoro, sia per stabilire la differenza che dopotutto esiste fra Avventure per il mare com'era un tempo, pensato per Pathfinder e legato alle logiche di quel gioco di ruolo, e l'aspetto che l'ambientazione ha assunto col nuovo regolamento.

Altra novità non troppo nuova è che, come accennavo, stavolta il PDF non è caricato su Scribd. Per quanto il poter inserire il PDF consultabile sul post fosse una interessante comodità, infatti, quel servizio di upload mi stava stretto per il suo obbligare all'iscrizione chiunque volesse scaricare qualcosa di creato da me.
L'alternativa che ho adottato, per ora, è Google Drive - e ho così scoperto, o meglio riscoperto, che anche in passato vi avevo fatto ricorso. Era il 2008, e creavo qualche regoletta per D&D 4^ edizione; già nel 2011 avevo rivenduto tutti i manuali di quel gioco che mi ero sciaguratamente comprato, e ora è uscito il regolamento introduttivo della 5^ edizione. Mi sento vecchio.
Ma sorvoliamo; sorvoliamo sulle mie paturnie, e concentriamoci sulle cose belle a portata di mano.

Come ad esempio il PDF (per ora) definitivo di Avventure per il mare selvaggio. 150 pagine di ambientazione e regole, mica male.
(cliccate sul nome per aprire il link)



PS: anche se nel link i colori sembreranno un po' stravolti, non preoccupatevi: una volta scaricato, il PDF avrà tutti i colori come si deve. Ho fatto la prova con l'altro browser, non si sa mai...


PPS: notate le immagini con qualche piccola anticipazione.