mercoledì 3 aprile 2013

Autocostruzioni warhammeristiche: demoni del Caos strillatori di Tzeentch parte III

Questo progetto, lo so, sta andando molto a rilento. Ma non prendetevela con me, la colpa è di un primate: è tutta colpa della scimmia, in tutte le sue possibili incarnazioni.
Prima c'era ancora la scimmia di Skyrim, animale immondo e diabolico; quando la stavo sconfiggendo, al mercatino dell'usato ho trovato l'espansione di un videogioco che cercavo da tempo e molti fumetti che stavo cercando da ancor prima, quindi la scimmia si è subito mutata d'abito diventando scimmia di Magico Vento prima e scimmia di Heroes of Might and Magic V poi. E anche ora, dato l'ultimo ordine che ho fatto da amazon, so che non farò in tempo a soffocare questo primate che esso si reincarnerà come scimmia di Batman: Arkham City.
Insomma, un collezionerd ha tante passioni che lo distraggono dalle sue passioni, per cui anche quando è sensa soldi può dire a se stesso di essere comunque ricco...glionito.

Ma in ogni caso sono riuscito a fare qualche altro lavoricchio sugli strillatori. Questa volta la materia verde si è miscelata bene, e non ho avuto grosse difficoltà a utilizzarla.


Foto di gruppo dei tre strillatori "come sono ora; notare che in realtà Strillaterzo è stato patafixato in posizione, dato che coda e testa non sono ancora state incollate.

Sto continuando a scolpire le fiamme su Strillaprimo, e stavolta mi pare che stiano uscendo meglio. E' un lavoro pallosetto in quanto bisogna sempre aspettare che quanto fatto asciugi prima di scolpirne di nuove, purtroppo.
 Visione dall'alto di Strillasecondo. Il suo dorso è irto di tentacoli d'ogni genere.
 Le ali, invece, sono identiche sotto e sopra il corpo; e in punta avranno anche loro delle fiamme.
Strillaterzo, come dicevo prima, ha testa e coda solo patafixate. Le sue ali saranno ricoperte da grosse squame che ho già iniziato a scolpire. Forse sono troppo grosse, in effetti, ma variare la texture potrà rendere il pezzo ancora più interessante.

Finito qui? Niente affatto. O meglio: ho finito con i tre strillatori autocostruiti, ma sto anche iniziando a dipingere quelli dalle cui scatole ho preso bocche e code.
Mi sembra infatti che questo dedicarsi a più progetti modellistici contemporaneamente sia un buon modo per prenderlo davvero come hobby, e non come impegno, senza neanche stancarsi troppo col fare sempre la stessa cosa.
Per colorare questi sei strillatori sono partito da un colore nero (usato come aggrappante), per poi dare un blu scuro come colore di fondo e usare un celeste per le luci. Quando avrò finito, darò una mano di inchiostro blu a tutti i pezzi, e passerò a fare i dettagli di corna, punte, lingue ed occhi.


I colori che ho usato sono il regal blue (blu scuro) e l'ice blue (celeste) della vecchia gamma di colori Games Workshop. Non ho idea di come si chiamino ora che è stata lanciata la nuova linea. Il colore chiaro è stato applicato secondo la tecnica del "pennello asciutto", ovvero passando sul pezzo un pennello quasi privo di colore, e con il colore molto denso, di modo che la tinta si depositasse solo sui particolari in rilievo.
I pittori di miniature più bravi, spesso, disprezzano il pennello asciutto. Mi auguro che perdonino questo mio essere "pittorucolo".


E, comunque, come si può parzialmente vedere in questo strillatore, non affido certo le luci dei modelli solo al pennello asciutto.

2 commenti:

  1. Strillaprimo è uno spettacolo! Davvero belle le fiamme. Complimenti!
    Mi piacciono molto anche gli altri strillatori, e trovo la scelta del colore molto azzeccata.

    PS
    Il pennello asciutto è una delle mie tecniche preferite...

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  2. Ti ringrazio. :)
    Riguardo al pennello asciutto, secondo me è assieme alle lavature una di quelle tecniche base base che però possono dare buoni risultati anche in mano a un pittore non troppo capace; e, a differenza del dipping, sono anche tecniche "progressive", che ti insegnano a migliorarti.
    Proprio per questo motivo penso che tanti "pittori professionisti" (per modo di dire) warhammeristi lo disprezzino: permette a un pittore incapace di farsi l'esercito dipinto a un livello accettabile senza bisogno di rivolgersi a loro.

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