martedì 21 maggio 2013

Tre poesie brevi

Va bene, lo dico subito: una è soltanto un distico, un brevissimo distico figlio della stanchezza mattutina.
La terza poesia, invece, è un "frammento di clima", col cielo coperto di nuvole mosse dal maestrale.
E la prima? Anche la prima poesia prende le mosse da una questione "climatica" (sole e vento freddo, che si fa sentire non appena si sta all'ombra, sono una costante della mia zona), ma sviluppa una sorta di velata riflessione quasi metaforica. Mentre invece la conclusione è abbastanza chiaramente ispirata a una canzone, che riprendo quasi parola per parola.



Brividi e sole mi paiono quasi
Giocare una danza,
Sempre intrecciati in abbracci cangianti
Di vento e di luce.
Languidi i passi che tu, primavera,
Indugi a mostrare
Quando ti muti cambiando in estate.
O forse soltanto
Io ricerco da te le risposte a
Domande inespresse?


Lenti sbadigli di dolce esaustione.
Caffè, tu mi salvi.


Lungo le nubi del cielo la corsa
Del vento, un eterno
Lento mutare di rivoli d'acqua
Sospesi sul mondo.

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