domenica 4 marzo 2012

Sulla saggezza

Una poesia di qualche settimana fa. Ultimamente sto esprimendo il mio estro creativo attraverso forme decisamente meno nobili (cucina e modellismo), ma fortunatamente mi ero già "portato avanti" col "lavoro".



Quanto crudele il tuo bacio, saggezza?
Spietata, non doni
Calde promesse, non offri speranza,
Ma solo quel gelo
Freddo nel cuore che uccide ogni sogno,
E spinge gli umani
Lungo le strade elevate, le strade in
Salita, scoscese,
Dove s'opprime perfino il respiro.
Dicevano un tempo
Fossi concessa, enigmatico dono,
All'uomo soltanto
Dopo aver molto sofferto. Ma penso,
Saggezza, te stessa
Greve di molto soffrire: rinuncia, e
Con lei sacrificio,
Sono i tuoi tristi compagni, le scelte
Che imponi son dure,
Dura la vita che sempre proponi.
Dicevan ti fosse
Sola patrona la vergine dea,
Vestita di guerra,
Parca di baci e coi doni, lo scudo
Visione di morte.
Questo dicevano un tempo gli antichi
Sapienti di Grecia.
Quanta ragione nei versi dei grandi
Poeti, ma quanto
Grande l'invidia che provo talvolta,
Gemente, pensando a
Quanti son privi dei doni crudeli
Da te consegnati, a
Come la vita conducon più lieta
Di me, che rifletto
Ogni momento sul tutto e sul niente,
Che sempre indagando
Sopra le scelte migliori, più sagge
Da fare, mi rodo
Dentro nell'animo. E penso di quanto
Sarei più felice
Senza di te, consigliera crudele,
Mio cruccio sofferto,
Scarsa, stentata, ottenuta col sangue,
Eppure, saggezza.

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