Alla fine, infine, è successo: ho trovato lavoro per una supplenza discretamente lunga in quel di Milano. Inizia così il processo di accumulazione del punteggio, inizio così a farmi le ossa sul lavoro, inizio così a poter ottenere una vita che sia mia.
Un nuovo inizio comporta però anche un accantonamento, se non un abbandono, di tutta una serie di cose. Libri, fumetti e miniature sono rimasti quasi tutti a casa, così come ho dovuto salutare per qualche tempo le mie vecchie abitudini. Il lavoro impone un ritmo a cui non ero abituato, soprattutto a causa dei tempi necessari per gli spostamenti, e questo ostacola quasi ogni sforzo creativo.
Incredibilmente, però, il "nonc'èlo" (come chiamo il cielo della Lombardia, contrapposto al cielo smosso dal vento della mia città) mi ha ispirato due poesie. Due attimi, due brevi istanti strappati ad un autunno che è dannatamente diverso dalla stagione verde e vitale del novembre sardo.
Piuma leggera
Che volteggia, travolta, al
Vento d'autunno.
Foglie sul fango,
Un tappeto di morte,
Un cielo grigio.
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