martedì 31 dicembre 2013

Di autocelebrazioni e di rimorsi

E ci siamo: con oggi arrivo a 300 post sul blog, e per quanto la cifra non sia proprio tondissima, ci tenevo stavolta a ricordarla in qualche modo.
E non è affatto male che il trecentesimo post sia l'ultimo del 2013, dopotutto, l'anno in cui più di tutti sono stato abbastanza solerte nell'aggiornare a dovere questo mio spazio web. Potrei anzi dire che, in questo 2013, il blog è una delle poche cose che sono riuscito a seguire quanto avrei voluto: sono riuscito a riprendere in mano qualcosa che stava stretto a me per primo e a dargli un po' di respiro in più, il che non è affatto male, anzi.
Quando ho aperto Giochi e pensieri, l'idea era da un lato quella di avere un portale tutto mio su cui condividere in esclusiva i miei lavori di gioco di ruolo, dall'altra quella di mettere on line le mie poesie a uso e consumo di una lei alla quale ho finito per dedicare fin troppe poesie.
Oggi, a quattro anni di distanza, i lavori di cui allora andavo più fiero mi paiono poca cosa (e ho mollato definitivamente buona parte dei giochi a cui mi dedicavo all'epoca), e in quanto all'amore che tante poesie mi ha ispirato penso che ormai sia il caso di metterci una pietra sopra, e con tanto di epitaffio. Sono invece abbastanza contento di alcune regole per giochi vari sviluppate un po' più avanti nel tempo, e soprattutto sono contento di come lo stimolo di un blog mi abbia spinto a scrivere sempre nuove poesie sforzandomi di creare qualcosa che non fosse solo per me.
In origine, in realtà, più che creare mi limitavo a metter su contenuti già creati da tempo, e non c'erano progetti d'insieme, né la volontà di riversare veramente “me stesso” sul blog, se non nella veste di innamorato senza speranza.
Adesso, invece, posso dire che da Giochi e pensieri emerge un me stesso abbastanza simile a quello reale. Un me stesso, in effetti, non proprio soddisfatto di se stesso, ma che se non altro si sforza di andare avanti e di migliorarsi – con risultati altalenanti, in verità.
E tanto per non contraddirmi ecco la mia ultima poesia; sto ancora sperimentando col metro, cercando di guadagnare col ritmo e con uno schema particolare quel che ho perso abbandonando lo schema fisso.

Rimorsi. Mi straziano, m'opprimono,
Sono macigni, e sono artigli,
Sono catene d'attorno ai miei sogni straziati.
E tu, fra di essi, tu,
Fulgida luce accecante, accecata tu stessa.
Ricordi, riflessi di istanti
Che furono, forse, soltanto immaginati.

1 commento:

  1. Auguroni per il 2014: che sia un anno bello e proficuo per te e per il blog!

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