sabato 14 aprile 2012

Un po' di passato

Questa poesia non è ciò che sembra: a prima vista si direbbe un componimento a tema fantastico, o comunque una qualche "visione immaginaria".

Niente di più falso: le "torri" a cui faccio riferimento, infatti, sono semplicemente alcuni palazzi di una certa altezza che si trovano in una cittadina vicino alla mia, e che un tempo vedevo ogni giorno dalla finestra della scuola dove ho frequentato elementari e medie.
Qualche settimana fa, mentre ero in pullman, lo sguardo mi è casualmente caduto su questi palazzoni, e ho deciso di dedicare loro una poesia che trasfigurasse nel sogno il ricordo di quei giorni, nobilitando il semplice messaggio "le vedevamo sempre quando eravamo ragazzetti senza troppi problemi all'orizzonte, prima delle scuole superiori".

Giusto per la cronaca, se non erro i palazzi in questione sono in realtà quattro, ma dal pullman ne ho visto solo tre. Invece, dalla mia scuola se ne vedevano solo due. Erano i primissimi anni 2000, e un volo di linea sembrava sempre passare dietro ad essi; immaginatevi le facezie che, dal settembre 2001 in poi, fioccavano a tale riguardo.



Vedo tre torri svettanti, lontane.
Son forse memoria
Fredda ed antica dei giorni passati?
Nel sole d'estate
Rosse brillarono un'ultima volta,
Poi venne l'autunno, io
So, lo vidi, e le rese lontane. Ed
Ancora a volte
Sembra che mandino i lampi di vita
D'allora, di quando
Grida e risate felici, compagne in
Età menzognera,
Eran le sole ambizioni per quanti
Guardavan le torri.

Nessun commento:

Posta un commento