venerdì 24 marzo 2017

Modellismo khornita: sanguinari e divoratori (Khorne bloodletters & flesh hounds)

Ah, il mondo delle miniature e dei wargame, modellini da assemblare e dipingere per poi giocare.
C'è chi dipinge in fretta, e c'è chi dipinge bene. C'è chi dipinge in fretta e bene, e c'è chi dipinge lentamente e male.
Con non troppa modestia, in questo campo mi ritengo al più mediocre: non sono molto veloce a dipingere, e non me la cavo molto bene a farlo, ma almeno dipingo.

In sette anni da che ho preso in mano il pennello dopo un rapporto conflittuale a scuola con l'educazione artistica ho ottenuto risultati più o meno apprezzabili. Non saranno mai capolavori, però possono essere miniature che mi diverto a dipingere e che, a distanza di tempo, mi dà soddisfazione guardare e usare per giocare.

Il mio problema, appunto, è che sono lento, dannatamente lento. Dannatissimamente lento a mettermi a fare una cosa, temendo di farla male, dannatissimamente lento a concluderla, una volta intrapresa.
Questo, ovviamente, mi porta a fare peggio di come potrei.

Perciò, in ambito modellistico, ho deciso di sposare appieno la filosofia dello speedpainting: pittura veloce. Tanto, ora come ora, gli orpelli non sono in grado di renderli, non ho il tratto sufficientemente pulito né la precisione.
Quando, come in questo caso, si hanno molti modelli simili fra le mani, la pittura veloce è ottima: puoi lavorare in serie sui diversi modelli anziché dover aspettare di volta in volta che l'uno o l'altro modello asciughi.

Però, c'è un però, molte volte trovo difficile riuscire ad avere più di mezz'ora di fila da dedicare al modellismo, senza che impegni o disattenzione mi portino a fare altro. Così, ecco a voi il risultato dello speedpainting partizionato, spp per gli amici.


Avevo da dipingere un Karanak comprato durante l'estate in quel di New York, soprannominato quindi KaraNYC, più dieci sanguinari e altri dieci warhound da usare come divoratori di Khorne. Khorne, il dio del Caos del sangue e della guerra di Warhammer.



In circa tre settimane, sono riuscito a dipingere ben 21 modelli. Praticamente una miniatura al giorno, un ritmo che tutto sommato mi soddisfa. Il livello di pittura è medio/basso: poche parti hanno ricevuto più di tre passaggi, ma il colpo d'occhio c'è e si mantiene anche a corta distanza. Se, pagando per farmi dipingere questi pezzi così, avessi pagato fino a 2 euro al pezzo, l'avrei ritenuto un prezzo onesto. Sì, c'è chi fa di meglio, ma non sono io a riuscirci.


Anziché essere tutto rosso, Karanyc ha il corpo marrone e rossiccio, in omaggio al mio diabolico segugio Conan.





La pietra sulla basetta, per chi se lo chiedesse, serve a riequilibrare il modello, davvero troppo pesante. Odio il metallo e odio la resina. Amo la plastica.


Con questi divoratori, me ne rendo conto, non sono stato pulito come avrei potuto. Ma il colore marrone-rossiccio che ho ottenuto mi piace, tutto sommato, e conto di coprire con il color sangue anche altri "peccati" pittorici.



Diversi pezzi hanno un simbolo di Khorne dipinto su una coscia o sulla schiena.




Ed eccoci ai dieci sanguinari.



Il capo dell'unità, oltre a una palese citazione sulle corna (gli manca solo una coda tagliata a metà), mostra lo schema che ho voluto seguire: pelle rossa con ombre viola e luci arancio, lingue blu color vaso sanguigno minore, lame in metallo e occhi verdi che risaltino sul rosso.





Il musico mostra a sua volta i colori fondamentali dell'unità, colori tendenzialmente molto caldi, motivo per cui ci volevano lingue e occhi freddi che staccassero.




Nello stendardo insanguinato potete vedere un mio pallido tentativo di disegno a mano libera. La via è ancora molto, molto lunga.




Notate qui un problema dello spp: se normalmente, dando un inchiostro o una lavatura di colore, hai il tempo di rimuovere quello in eccesso prima che solidifichi in orride macchie, se appena dato l'inchiostro molli tutto capita che ti ritrovi con orribili macchie di questo tipo sui punti dove il liquido tende naturalmente a raccogliersi. Così, armato di santa pazienza e sacra penna da modellismo, ho trasformato questi scempi in aree di oscurità estesa sul modello. Sì, un pittore capace non avrebbe fatto di questi erroracci, ma almeno li ho sfruttati e contestualizzati.



Questo secondo stendardiere l'ho ricavato a partire da una mano piegata e da un bastone dei monaci della peste skaven. L'effetto mi sembra tutto sommato positivo, e tutto quel sangue è di certo d'effetto.




Curiosità: per modificare lo stendardiere ho dovuto usare il trapanino a mano, e mi sono allegramente bucato un dito inondando i sanguinari di Khorne di sangue mio.



Quando stavo cercando di modificare lo stendardiere ho piegato le dita di un braccio prima di realizzare che non si montava in maniera adeguata a reggere un bastone.


Così ecco che ci ho montato una testa. Sangue per il dio del sangue, teschi per il trono di teschi.



Altro errore grossolano: a pittura della pelle conclusa, ho realizzato che su questo modello avevo indugiato troppo sul viso, mangiandomi i dettagli. La soluzione? Volto sporco di sangue, gli occhi brillano appena. Questo sanguinario è proprio un ingordo.





Gli altri ragazzi sono più anonimi, notate però come anche qui abbia cercato di dare un senso alle macchie scure provocate dall'inchiostro marrone sulle corna. 



Mentre dipingevo questi ventuno pezzi, inoltre, ho finito la pelle del mio principe demone, terminato l'estate scorsa.



Non è ancora dipinto del tutto, ovviamente, ma fa la sua porchissima figura, no?

E, a proposito di porca figura, ecco qui tutti i pezzi khorniti in mio possesso. Una manciata di eroi mortali, demoni a profusione, qualcosa ancora da dipingere ma il grosso, finalmente, pronto alla battaglia.


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