martedì 6 settembre 2011

Invettiva giambica

Il giambo era il metro dell'invettiva e, spesso accompagnato da un lessico alquanto scurrile e piuttosto vicino alla lingua parlata, ci ha lasciato opere che ben pochi profani penserebbero di veder classificate alla voce "letteratura".

Questa breve invettiva d'occasione, volutamente esagerata come si conviene al giambo, è una erede diretta dei giambi di questo tipo.


È gonfio e tronfio e brutto e basso e grasso,
Si veste qual soldato, o forse quale
Idiota, avendo stivaloni grezzi
E verdi pantaloni e maglia truzza.
S'atteggia quasi fosse un nuovo Pico
Mirandolino, o conte a Recanati,
Per quanto sia lui molto poco colto,
E sembri capra appena un poco parla.
Lui crede fermamente d'esser forte:
Si vanta spesso e narra coglionate,
Imprese immaginarie, degne solo
D'un folle, ché deliri sono, o forse
Di quanti pensan gli altri pirla e pronti
A bersi balle e stupidate varie.
Ignora forse che, volendo, gli altri
Gli posson render botte ancor più forti?
Ma tutti noi ci tratteniamo quando
Si è tra amici, e diamo colpi fiacchi;
Lui invece attacca sempre a forza piena.
O forse lui non pensa siamo amici?
Lo dica: in questo caso tutti quanti
Sarebber molto lieti, ed io con loro,
Potendo dargli trattamento pari
A quello che egli impiega in ogni istante,
E farlo bello e scaltro a suon di pugni!

3 commenti:

  1. Questa è cattiva! xD So a chi è riferita!

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  2. Chi ha detto che il poeta debba essere buono e caro?
    Secondo la leggenda, le invettive giambiche di Archiloco spinsero la donna che l'aveva rifiutato e il padre di lei al suicidio. ^__^
    Senza voler arrivara a tanto, non c'è nulla di male nel togliersi qualche sassolino dalla scarpa con un po' di versi.

    PS: chi sei? odio i commenti in anonimo... -___-'

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  3. Sono la tua Mela preferita. u_u

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