Ancora una volta un lavoro per Pathfinder... che volete farci, questo riadattamento mi ha preso sul serio. ;)
Questa volta vi propongo di nuovo la rivisitazione di un mostro classico non convertito per ragioni di copyright. Si tratta di una reinterpretazione piuttosto libera, basata più sul concetto "uomo-serpente" che non sulla sua incarnazione in D&D.
Per il nome "nehtrmanus" ho affrontato una piccola ricerca filologica: si tratta di un nome derivato da due radici indoeuropee ricostruite, "nehtr" serpente e "manu" uomo.
Nehtrmanus
Principalmente giochi di ruolo, ma anche modellismo. Riflessioni e poesie, quando sono in vena. Quel che di volta in volta mi sento di condividere, insomma.
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giovedì 31 dicembre 2009
lunedì 28 dicembre 2009
Un nuovo inizio s'apre ai miei occhi
Che ci crediate o no, questa poesia l'ho scritta in poco più di mezz'ora.
Risale a due settimane fa, ma ultimamente sono stato un po' troppo impegnato per scrivere qualcosa.
Un nuovo inizio s'apre ai miei occhi,
Una via nuova, ingombra di sciocchi
Che ignorano il gioco della vita
E la sua malizia infinita:
Ritengono, pensando a se stessi,
D'ottener chissà quali successi.
E non sanno che il mondo è intriso
Di altri sciocchi dal comico viso
Che avranno dall'egoismo spinto
Solo una tomba, di fiori un cinto,
Un mausoleo monumentale.
Come se un'urna non fosse uguale
Circondata da spoglie di guerra
O semplicemente sotto terra.
Lasciamoli, lasciamoli fare,
Ché sappiamo come andrà a parare:
Loro saranno ceneri morte,
Mentre la nostra memoria, forte,
Resterà in terra, lei, duratura,
Anche nell'ombra d'era futura.
Perché abbiamo fatto un dono a tutti
Gradito, di quelli mai distrutti,
Offerto a genti d'ogni nazione
Senza fare alcuna distinzione.
Tale è il potere della nostra arte,
Dono di cui tutti sono a parte.
Questo è il frutto della poesia,
E quanto ancora umile è la mia
Rispetto a ciò che voglio cantare.
Ma un giorno la farò migliorare.
Risale a due settimane fa, ma ultimamente sono stato un po' troppo impegnato per scrivere qualcosa.
Un nuovo inizio s'apre ai miei occhi,
Una via nuova, ingombra di sciocchi
Che ignorano il gioco della vita
E la sua malizia infinita:
Ritengono, pensando a se stessi,
D'ottener chissà quali successi.
E non sanno che il mondo è intriso
Di altri sciocchi dal comico viso
Che avranno dall'egoismo spinto
Solo una tomba, di fiori un cinto,
Un mausoleo monumentale.
Come se un'urna non fosse uguale
Circondata da spoglie di guerra
O semplicemente sotto terra.
Lasciamoli, lasciamoli fare,
Ché sappiamo come andrà a parare:
Loro saranno ceneri morte,
Mentre la nostra memoria, forte,
Resterà in terra, lei, duratura,
Anche nell'ombra d'era futura.
Perché abbiamo fatto un dono a tutti
Gradito, di quelli mai distrutti,
Offerto a genti d'ogni nazione
Senza fare alcuna distinzione.
Tale è il potere della nostra arte,
Dono di cui tutti sono a parte.
Questo è il frutto della poesia,
E quanto ancora umile è la mia
Rispetto a ciò che voglio cantare.
Ma un giorno la farò migliorare.
giovedì 24 dicembre 2009
La Sfida del Presepe
Questo gioco nasce da un delirio di -se non erro- due anni fa attorno a un tavolo di miniature per warhammer. L'idea di base, concretizzata in un minuscolo foglio di testo, era quella di un gioco di miniature di facile accesso, utilizzabile da tutti coloro che possiedono delle statuine per presepe senza nessuna spesa ulteriore.
E' un gioco in tema con la tematica natalizia e, soprattutto, un gioco poco serio: non vuole offendere nessuno, piuttosto far divertire tutti.
Godetevelo, è il mio regalo di natale. ^^
La Sfida Del Presepe
E' un gioco in tema con la tematica natalizia e, soprattutto, un gioco poco serio: non vuole offendere nessuno, piuttosto far divertire tutti.
Godetevelo, è il mio regalo di natale. ^^
La Sfida Del Presepe
mercoledì 23 dicembre 2009
Fuori programma: aggiornamento
E' un fuori programma, ma preferisco mettere subito on line la versione aggiornata prima che me ne dimentichi.
Ho modificato e integrato il lavoro per Pathfinder di giovedì scorso, spero che vi piaccia di più del precedente. ;)
Legge e Caos in Pathfinder 2.0
Ho modificato e integrato il lavoro per Pathfinder di giovedì scorso, spero che vi piaccia di più del precedente. ;)
Legge e Caos in Pathfinder 2.0
lunedì 21 dicembre 2009
Un lavoro di media lunghezza.
Come ogni lunedì, ecco un'altra poesia scritta la settimana scorsa.
Non è lunga come altri componimenti che ho tirato fuori, ma è probabilmente il lavoro più lungo che abbia scritto con questo schema metrico.
No, non pensare che io sia immune
Alla pietà ed ai sentimenti,
O che il mio amore fosse quel comune
Bramare per due momenti
Di possedere la tua giovinezza,
Volerti avere, e nulla più:
Non ti amavo per la mera bellezza,
Il sogno, la musa, eri tu.
Mi levavo in alto lungo i pensieri,
Fino a perdermi in te, assai spesso;
Le parole, i modi, erano sinceri,
Ti avrei donato me stesso.
Ma tu mi hai rifiutato. Ora l'accetto.
Io, che ti avrei dato tutto,
Io, che amavo ogni tuo difetto,
Accetto di veder distrutto
Dal tuo calmo ma fermo rifiuto
Il bel sogno, il mio sperare.
Tu hai scelto, ed io rimango muto:
Al cuore si può comandare.
Ho messo a tacere l'amore. Molto
Ne soffro, certo, ma non quanto
Ho sofferto per il dono non colto,
Dolore che trascende il pianto.
No, non ho più lacrime da versarti.
E non ne verso più per me.
No, non sono certo giunto ad odiarti,
E non ho astio verso di te.
Non rinnego quello che per me è stato,
E la sofferenza non scordo.
Ma l'amore mio per te è andato;
Resta appena, lieve, un ricordo.
Non è lunga come altri componimenti che ho tirato fuori, ma è probabilmente il lavoro più lungo che abbia scritto con questo schema metrico.
No, non pensare che io sia immune
Alla pietà ed ai sentimenti,
O che il mio amore fosse quel comune
Bramare per due momenti
Di possedere la tua giovinezza,
Volerti avere, e nulla più:
Non ti amavo per la mera bellezza,
Il sogno, la musa, eri tu.
Mi levavo in alto lungo i pensieri,
Fino a perdermi in te, assai spesso;
Le parole, i modi, erano sinceri,
Ti avrei donato me stesso.
Ma tu mi hai rifiutato. Ora l'accetto.
Io, che ti avrei dato tutto,
Io, che amavo ogni tuo difetto,
Accetto di veder distrutto
Dal tuo calmo ma fermo rifiuto
Il bel sogno, il mio sperare.
Tu hai scelto, ed io rimango muto:
Al cuore si può comandare.
Ho messo a tacere l'amore. Molto
Ne soffro, certo, ma non quanto
Ho sofferto per il dono non colto,
Dolore che trascende il pianto.
No, non ho più lacrime da versarti.
E non ne verso più per me.
No, non sono certo giunto ad odiarti,
E non ho astio verso di te.
Non rinnego quello che per me è stato,
E la sofferenza non scordo.
Ma l'amore mio per te è andato;
Resta appena, lieve, un ricordo.
giovedì 17 dicembre 2009
Legge e Caos in Pathfinder
L'aggiornamento di GdR di questa settimana è l'ennesimo lavoro per Pathfinder.
Stavolta, vi propongo quattro archetipi, volti a fornire alla Legge e al Caos le stesse "potenzialità regolistiche" che in Pathfinder hanno Bene e Male.
Legge e Caos in Pathfinder
Stavolta, vi propongo quattro archetipi, volti a fornire alla Legge e al Caos le stesse "potenzialità regolistiche" che in Pathfinder hanno Bene e Male.
Legge e Caos in Pathfinder
lunedì 14 dicembre 2009
Di nuovo archeologia poetica
Oggi, causa carenza d'ispirazione nella scorsa settimana, vi propongo una sola poesia recente; si tratta di quella che penso possa essere la conclusione di un periodo non brutto, ma sostanzialmente triste, che ho vissuto di recente.
La seconda, invece, risale a qualche tempo fa, ed è un lavoro un po' più scherzoso.
Sto arrivando a capire molte cose,
Finalmente, e forse perfino
Ad accettarle. Colui che rispose
Con tanto astio al suo destino
Ormai se n'è andato: resto io solo,
Immerso fra i cocci dei miei
Sogni infranti, caduti dopo il volo
Che ci rese pari agli dei.
Ma nella rovina mi scopro privo
Di lacrime. A lungo ho pianto,
Sino quasi a non sentirmi più vivo,
Ed ho affidato spesso al canto
Questi pensieri, quasi che potessi
Così liberarmi di loro.
Solo accettando, vivendo con essi
Ho imparato ad aver ristoro.
Chi di giunger prima non vede l'ora
Va dritto in braccio alla Nera Signora.
Chi si consuma con fretta incalzante
Non si godrà mai il suo tempo restante.
Chi sostiene che il tempo sia denaro
Scoprirà che lo deve pagar caro:
Per ogni istante che avrà risparmiato
Un attimo di vita andrà sprecato.
Vivi con calma, se vuoi darmi ascolto:
Così nulla di tuo ti sarà tolto.
La seconda, invece, risale a qualche tempo fa, ed è un lavoro un po' più scherzoso.
Sto arrivando a capire molte cose,
Finalmente, e forse perfino
Ad accettarle. Colui che rispose
Con tanto astio al suo destino
Ormai se n'è andato: resto io solo,
Immerso fra i cocci dei miei
Sogni infranti, caduti dopo il volo
Che ci rese pari agli dei.
Ma nella rovina mi scopro privo
Di lacrime. A lungo ho pianto,
Sino quasi a non sentirmi più vivo,
Ed ho affidato spesso al canto
Questi pensieri, quasi che potessi
Così liberarmi di loro.
Solo accettando, vivendo con essi
Ho imparato ad aver ristoro.
Chi di giunger prima non vede l'ora
Va dritto in braccio alla Nera Signora.
Chi si consuma con fretta incalzante
Non si godrà mai il suo tempo restante.
Chi sostiene che il tempo sia denaro
Scoprirà che lo deve pagar caro:
Per ogni istante che avrà risparmiato
Un attimo di vita andrà sprecato.
Vivi con calma, se vuoi darmi ascolto:
Così nulla di tuo ti sarà tolto.
giovedì 10 dicembre 2009
Nephandum per Pathfinder
Era da molto che mi frullava in testa quest'idea, ma solo la settimana scorsa ho avuto modo, forte dell'autorizzazione verbale a procedere, di iniziare la mia conversione amatoriale di Nephandum, ambientazione italiana per D&D 3.5, a Pathfinder.
Eccovi la prima (e forse definitiva, chissà...) parte di questo mio lavoro.
Nephandum Per Pathfinder - Trasfigurati
Eccovi la prima (e forse definitiva, chissà...) parte di questo mio lavoro.
Nephandum Per Pathfinder - Trasfigurati
lunedì 7 dicembre 2009
Nuova prova
Di queste due poesie, entrambe risalenti agli ultimi giorni, la prima è un po' un esperimento: ho provato un nuovo distico, che però non mi convince ancora del tutto... probabilmente, in futuro lo modificherò in dodecasillabo più decasillabo.
La seconda, invece, è scritta col mio "classico" distico endecasillabo più enneasillabo.
Entrambe sono abbastanza attuali come ispirazione, ma hanno a che fare con sentimenti diversi.
Dovrei cantare lo sdegno e la vergogna
Di questi miei tempi oscuri,
Ma non ho forza per mettere alla gogna
Con modi forti e sicuri,
In modo che non si possan liberare
Mai, i nostri carcerieri
Menzogneri, maestri nell'ingannare,
Cuori cupi, animi neri.
Non ho forza: troppo grande è lo sfacelo,
La menzogna troppo oscena.
Ma avranno anche costoro, un dì, sotto il cielo,
La ben meritata pena.
E noi rideremo, fratelli, in quel giorno
Apertamente di loro:
Avranno una caduta senza ritorno,
Non avranno più ristoro.
Tempo d'attesa, d'esile speranza,
Di visioni quasi stentate
Che si affollano come in una danza,
Assieme a gioie inconfessate,
Lungo il fluire della mia mente
E poi affollano i pensieri.
Ed il mio sentire si fa assente,
Sperando che il sogno si avveri.
Ma poi mi riprendo, ma poi mi scuoto
Da questo sogno disperato,
Ripetendomi che esso è vano e vuoto.
Ma vorrei vederlo avverato.
La seconda, invece, è scritta col mio "classico" distico endecasillabo più enneasillabo.
Entrambe sono abbastanza attuali come ispirazione, ma hanno a che fare con sentimenti diversi.
Dovrei cantare lo sdegno e la vergogna
Di questi miei tempi oscuri,
Ma non ho forza per mettere alla gogna
Con modi forti e sicuri,
In modo che non si possan liberare
Mai, i nostri carcerieri
Menzogneri, maestri nell'ingannare,
Cuori cupi, animi neri.
Non ho forza: troppo grande è lo sfacelo,
La menzogna troppo oscena.
Ma avranno anche costoro, un dì, sotto il cielo,
La ben meritata pena.
E noi rideremo, fratelli, in quel giorno
Apertamente di loro:
Avranno una caduta senza ritorno,
Non avranno più ristoro.
Tempo d'attesa, d'esile speranza,
Di visioni quasi stentate
Che si affollano come in una danza,
Assieme a gioie inconfessate,
Lungo il fluire della mia mente
E poi affollano i pensieri.
Ed il mio sentire si fa assente,
Sperando che il sogno si avveri.
Ma poi mi riprendo, ma poi mi scuoto
Da questo sogno disperato,
Ripetendomi che esso è vano e vuoto.
Ma vorrei vederlo avverato.
giovedì 3 dicembre 2009
Filii Nephandi per Pathfinder
Incredibile ma vero, sto riuscendo di nuovo a fare degli aggiornamenti anche sul versante dei GdR.
Anzi, se va tutto bene per le prossime settimane (sino a quella di natale) dovrei riuscire a rispettare il programma regolare.
Ultimamente Pathfinder mi sta prendendo sempre di più, e così ora vi propongo la versione semplificata (ma altrettanto interessante) di Filii Nephandi, il mio lavoro sui vampiri per D&D 3.5, riadattato al GdR della Paizo.
Ho optato per un approccio più leggero in termini di regole, evitando dove possibile doppioni e producendo un lavoro più leggero e utilizzabile senza sconvolgere le regole già esistenti.
Filii Nephandi Pathfinder
Anzi, se va tutto bene per le prossime settimane (sino a quella di natale) dovrei riuscire a rispettare il programma regolare.
Ultimamente Pathfinder mi sta prendendo sempre di più, e così ora vi propongo la versione semplificata (ma altrettanto interessante) di Filii Nephandi, il mio lavoro sui vampiri per D&D 3.5, riadattato al GdR della Paizo.
Ho optato per un approccio più leggero in termini di regole, evitando dove possibile doppioni e producendo un lavoro più leggero e utilizzabile senza sconvolgere le regole già esistenti.
Filii Nephandi Pathfinder
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