martedì 1 giugno 2010

Ritorno poetico

Rieccomi qui.

Per quanto la situazione sia ancora quella che è, ritorno con un aggiornamento di poesia.

Nello specifico, un tentativo di quartine d'endecasillabi con ritmo dattilico (schema ABAB). Sto man mano acquisendo confidenza con questa forma metrica, e spero in futuro di riuscire a proporvi qualcosa di migliore sempre con lo stesso schema.


Credi davvero, mio povero amico,
Quanto ci impongono i falsi sapienti?
Odi tu dunque ora quanto ti dico:
Sono soltanto schiavisti di genti,
Questi maestri di false speranze,
Vuoti cantori di favole stanche,
Sempre più presi da squallide danze,
Spenti i loro occhi, le nocche ormai bianche;
Bianche di sforzo crudele e beffardo,
Teso a rinchiuderci nelle gran file
Fatte di schiavi, a piegarci lo sguardo
Verso le loro menzogne di bile.
Quindi, ti prego, non dare mai retta
Ai condannati che regnano al mondo:
Tieni, ti prego, la mente ben stretta.
Loro ci voglion portare a quel fondo
Dove son scesi per primi essi stessi
Alla ricerca di nuovo potere
-Vogliono solo, ricorda, gli ossessi,
Qualche gingillo per le anime nere
Ch'hanno nel petto, e ne vanno ben fieri-
Sopra le cose cui senza diritto
Danno dei nomi non certo sinceri,
Quasi che fosse una sorta d'affitto
Questo, richiesto da un qualche padrone
Vuoto, fasullo, ben simile a loro,
Sì da ottenerne legittimazione
Nell'appropriarsi del nostro tesoro.

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