E ci siamo: con oggi
arrivo a 300 post sul blog, e per quanto la cifra non sia proprio
tondissima, ci tenevo stavolta a ricordarla in qualche modo.
E non è affatto male che
il trecentesimo post sia l'ultimo del 2013, dopotutto, l'anno in cui
più di tutti sono stato abbastanza solerte nell'aggiornare a dovere
questo mio spazio web. Potrei anzi dire che, in questo 2013, il blog
è una delle poche cose che sono riuscito a seguire quanto avrei
voluto: sono riuscito a riprendere in mano qualcosa che stava stretto
a me per primo e a dargli un po' di respiro in più, il che non è
affatto male, anzi.
Quando ho aperto Giochi
e pensieri, l'idea era da un lato quella di avere un portale
tutto mio su cui condividere in esclusiva i miei lavori di gioco di
ruolo, dall'altra quella di mettere on line le mie poesie a uso e
consumo di una lei alla quale ho finito per dedicare fin troppe
poesie.
Oggi, a quattro anni di
distanza, i lavori di cui allora andavo più fiero mi paiono poca
cosa (e ho mollato definitivamente buona parte dei giochi a cui mi
dedicavo all'epoca), e in quanto all'amore che tante poesie mi ha
ispirato penso che ormai sia il caso di metterci una pietra sopra, e
con tanto di epitaffio. Sono invece abbastanza contento di alcune
regole per giochi vari sviluppate un po' più avanti nel tempo, e
soprattutto sono contento di come lo stimolo di un blog mi abbia
spinto a scrivere sempre nuove poesie sforzandomi di creare qualcosa
che non fosse solo per me.
In origine, in realtà,
più che creare mi limitavo a metter su contenuti già creati da
tempo, e non c'erano progetti d'insieme, né la volontà di riversare
veramente “me stesso” sul blog, se non nella veste di innamorato
senza speranza.
Adesso, invece, posso
dire che da Giochi e pensieri emerge un me stesso abbastanza
simile a quello reale. Un me stesso, in effetti, non proprio
soddisfatto di se stesso, ma che se non altro si sforza di andare
avanti e di migliorarsi – con risultati altalenanti, in verità.
E tanto per non
contraddirmi ecco la mia ultima poesia; sto ancora sperimentando col
metro, cercando di guadagnare col ritmo e con uno schema particolare
quel che ho perso abbandonando lo schema fisso.
Rimorsi. Mi straziano,
m'opprimono,
Sono macigni, e sono
artigli,
Sono catene d'attorno
ai miei sogni straziati.
E tu, fra di essi, tu,
Fulgida luce
accecante, accecata tu stessa.
Ricordi, riflessi di
istanti
Che furono, forse,
soltanto immaginati.
Auguroni per il 2014: che sia un anno bello e proficuo per te e per il blog!
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