mercoledì 19 aprile 2017

Miniature modenesi modificate

Fra le altre cose, nelle ultime settimane, ho sistemato le miniature modenesi senza braccia, teorizzato una piccola modifica, e sistemato un pezzo molto vecchio, che ho da quando ho iniziato a darmi al modellismo.

Le due demonette senza braccio sono state sistemate molto rapidamente.



Due chele, un po' di materia verde, e ci siamo.


Visto che c'ero, ho risistemato anche un pezzo comprato nell'estate del 2010, dipinto e poi stinto e poi modificato e poi rimodificato e lasciato taaaanto a lungo a, uhm, ehm, macerare metaforicamente nel dimenticatoio.


Era una stregona elfa oscura in arcione, poi divenne un araldo di Slaanesh in arcione, ora è un posseduto/mutante/demonetta in incognito di Slaanesh. 




Fra gli sbracciati c'era anche il bellissimo elfo di Mordheim.


In questo caso, è stato un po' più complesso trovare i pezzi giusti, ma neanche tanto: due braccia del kickstarter elfico di Durgin, ed eccolo qui.



Ultimo pezzo, il pistolero redivivo di Malifaux che diventerà Klosterheim. Devo ancora lavorare sul cappello, ma dovevo primerarlo per vedere se il viso era effettivamente "klosterheimizzabile".


Non so ancora se ci monterò la spada o il suo shotgun.



Potrei anche magnetizzarli, in effetti. 



E, per ora, ci si saluta: mi aspetta la mia prima vacanza in terra di Grecia. Quindici anni e passa a legger di greco e di latino, e solo domani metterò finalmente piede ad Atene.

sabato 15 aprile 2017

Backstories, background nuovi e rivisitati

Un articolo "pasquale", un nuovo contenuto per D&D 5^ edizione dritto dritto sulla DM's Guild.



Backstories, New and Improved Backgrounds è un aggiornamento dei miei due precedenti background, l'Inquisitore e il Medico della Peste, integrati dal Profugo Planare e dal Rinato. Quattordici pagine in inglese, tutte amabilmente illustrate, e a meno di un dollaro.

Il malloppone si trova a questo LINK.

giovedì 6 aprile 2017

Bottino modenese parte II - miniature

Poteva un imbrattaminiature come me tornare dalla fiera di Modena senza un carico di miniature? Ovviamente no.
Specialmente perché, mentre un GdR lo trovi su internet a prezzi più o meno simili, è stato alle fiere di questo genere che ho fatto incetta di piccole perle a prezzi politici.

Ovviamente, Capitan Contrattazione, l'uomo che al mercato del falso di Pechino si è fatto guardare in cagnesco più di una volta, colui che ha elaborato la teoria dell'ubriachezza contrattuale*, capace di strappare prezzi bassi anche senza una lingua in comune col negoziante, non poteva tornare da Modena senza qualcuna di suddette perle nascoste.

* brevemente: contrattando per qualcosa, devi dare l'impressione che non te ne freghi niente dell'acquisto di quel qualcosa. E da ubriachi è dannatamente facile fregarsene di tutto. E in Cina, dove la gradazione alcolica delle bevande locali va da meno di 3,5° a più di 20° senza  nessuna via di mezzo, là dove non esiste il concetto di "a pasto bevo qualcosa di non alcolico che non sia the caldo", è dannatamente facile trovarsi felicemente allegri andanti.


Ed ecco allora il mio bottino modellistico.


Da sinistra a destra: i miei primi pezzi di Malifaux, un sanguinario di Khorne vecchio stile, tre miniature Paizo prese in una svendita a tre euro comprensive di avventura per usarle, un pezzo Rackham del '98, due demonette senza un braccio, un elfo di Mordheim senza braccia e, infine, un grifone della nuova linea di miniature wizkids non dipinte create apposta per D&D


Partiamo dal grifone, che fa rima con "cocente delusione". Tutte le miniature di questa nuova linea venivano appena cinque euro l'una, e il fatto che ne abbia preso solo una parla da solo: era l'unico pezzo in cui la stampa fosse a un livello che reputo accettabile.



Le ali, ecco, le ali erano fatte bene. Non fosse che per un piccolo, piccolo problema: ca**o mi vendi la miniature già assemblata e primerata se non togli le linee di fusione? Questa è malvagità!


Ditemi, vedete l'unghia anteriore in primissimo piano? Esatto: una bolla. Una di quelle bolle nella resina che tanto hanno distrutto la reputazione del materiale Finecast della GW.
In sostanza, queste nuove miniature wizkids costeranno poco, ma hanno assieme i difetti del Bonesium della Reaper e del Finecast GW. Materiale bocciato. Buono per un D&Daro non interessato all'aspetto modellistico, ma la Reaper, diretta concorrente, con le sue Bones fa dieci a zero a questi pezzi. Pollice verso.


Niente da dire sul sanguinario: la vernice andava un po' scrostata, cosa che ho poi fatto in un amen, e l'ho reimbasettato su una basetta grande. Un bel pezzo da usare come araldo di Khorne. 


Le due demonette, in quanto mancanti di un arto, sono riuscito a pagarle appena un euro l'una. Perché notoriamente la mia bitsbox non trasuda pezzi slaaneshi, no assolutamente. :D 


Non so che pezzo sia, c'era scritto "Rackham '98" ed era un gran bel modello. Questo mi basta. ^_^v



Le tre miniature D&Dare. Molto figlie dei loro tempi (dieci anni fa) con quelle spade-mazze, ma non c'è niente che un buon bisturi non possa asportare. Neanche la mia pelle, porca miseria.



Anche lui mi è costato solo un euro, in quanto senza braccia. E' un pezzo bellissimo che cercavo da tempo, e so già come risistemarlo.




Infine, le miniature Malifaux. A Modena ho potuto provare il gioco, molto interessante. Per ora nessuna armata mi convince appieno, ma lo fanno diversi modelli.


Unboxing interessante. Ecco, forse avrei gradito le istruzioni, ma alla fine il problema principale nell'assemblaggio è stato litigare con dell'attack andato a male. Linee di fusione ridotte al minimo, pezzi in scala realistica, dettagli interessanti ma non eccessivi. Amo le miniature in plastica post-2010. Davvero


Non so se si vede anche qui, ma il pistolero maschio ha esattamente la stessa faccia del Kit Carson pard di Tex. Non potevo non comprare Capelli d'Argento, diamine.


Da quel che ho capito, si tratta di un pistolero non morto. Ma con un paio di ritocchi diventerà Johannes Klosterheim, il perfido sgherro che mancava alla mia raccolta di miniature Moorcockiane.

martedì 4 aprile 2017

Bottino modenese parte 1 - giochi di ruolo

Ieri sono tornato a casa dalla mia prima "trasferta ludica" dal 2014, stavolta per quel di Modena Play anziché in direzione Lucca.

Devo dar ragione a chi sottolineava la differenza fra le due fiere: Lucca Comics & Games è una fiera molto più a misura fumetti (e non so quanto a misura di fumettari) che non per giochi e giocatori. In particolare, dal 2006 al 2014, ho visto crescere esponenzialmente aree poco legate al gioco e molto a sponsor ed espositori capaci di pagare gli stand ma poco legati all'hobby, coi videogiochi che si mangiavano sempre più l'area dei piccoli negozietti locali e i giocatori di ruolo sempre più confinati in un recinto di fragranze ascellari e tangibile disagio.

Quella di Modena è una fiera del gioco, in tutte le sue declinazioni, una convention di giocatori grandi e piccoli dove gli affari interessanti può capitare anche di farli non per forza fuori dagli stand presso dei loschi figuri incappucciati imbucati di straforo a vender la loro paccottiglia più o meno di qualità. I cosplayer sono presenti, certo, ma le loro gare e le loro esibizioni non fanno parte della fiera, perché altrimenti loro e gli youtuber si fagociterebbero tutti gli spazi. E' una convention per giocatori che vogliono giocare, non per ammirare esibizioni altrui.

Inutile dire che, da bravo spendaccione, da questa trasferta emiliana non ho riportato solo gustose memorie alimentari (tigelle al lardo e parmigiano, lo stuzzichino degli dei).


Nel versante dei giochi di ruolo, gli acquisti sono stati diversi da quelli preventivati: se fissate una convention per il 1° aprile, poi non stupitevi se i manuali escono stampati male!

La Regione Dei Fiumi, seconda uscita per il GdR old school nostrano L'Ultima Torcia, è uno di quei prodotti che ho comprato sulla fiducia sapendo che, anche fosse stata parzialmente tradita, mi sarei trovato con un bel modulo di ambientazione e una serie di avventure interessanti.
Per ora sto ancora leggiucchiando il tutto, ma l'impressione generale è buona. Uno di quei manuali che trovo interessante leggere anche se mai potrò giocarli, forse la chiave del successo dei giochi Serpentarium.
Intendiamoci: è uno di quei giochi che vorrei tanto provare, ma sono senza un gruppo di gioco fisso, realisticamente ne passerà di acqua sotto i ponti prima che abbia la possibilità.

Spostandoci più a nord, ma sempre sul versante old school, ecco due moduli e una licenza di esploratore per Symbaroum, autografati dagli autori originali. L'Ira del Guardiano e La Corona di Rame sono due moduli avventura, pensati però per non essere fini a se stessi ma far evolvere in maniera dinamica l'ambientazione. Il punto focale di questo GdR, dopotutto, è quello di superare la concezione originaria dell'ambientazione Old School come un semplice contorno in cui ficcare un poco a muzzo dei dungeon da esplorare, facendo degli avventurieri una componente logica del mondo di gioco, una carriera plausibile in un mondo dove i sotterranei non vengono costruiti da maghi pazzi per riempirli di trappole e improbabili mostri vari così a sentimento.

A questo proposito, L'Ultima Torcia e Symbaroum sono entrambi dei giochi Old School moderni, il cui acquisto ho preferito a quello di una serie di altri titoli OSR pur presenti in fiera. Il fatto è che questi due titoli decidono di non essere più dei semplici retrocloni, non vogliono strizzare l'occhio a chi pensa che dopotutto confrontare tiro e armatura su una tabella sia il miglior modo di giocare. Sono titoli per appassionati che gradiscono i concetti dietro all'Old School, non per nostalgici dei tempi ludici che furono - categoria a cui, per ragioni anagrafiche, non potrei appartenere neppure volendo: quando sono nato io c'era già stata l'uscita di Dragonlance, e gli eroi già scalzavano gli avventurieri.
Molti tendono a vedere i due giochi come diretti concorrenti. Io, in realtà, ci vedo modi diversi di fare qualcosa di simile. Sono come la piadina al kebab e la pizzetta al taglio: hanno peculiarità diverse, non rinuncerei a nessuno dei due per tutto l'oro del mondo.

Questi acquisti, va detto, erano previsti. Sapevo già, entrando in fiera, che mi sarei preso quei manuali. Non così per 7th Sea. Sono stato combattuto fino all'ultimo, ma alla fine mi sono deciso a prenderlo. Da una parziale lettura, devo dire che mi sembra scritto e tradotto molto bene. Se il sistema sarà buono la metà di quello che si dice, non vedrò l'ora di giocarlo. E poi, cavoli, sono cresciuto a pane e Salgari, ricordavo a memoria a distanza di anni il numero di bocche da fuoco del Re Del Mare, oggettivamente un gioco simile fa per me.



Ho parlato prima di acquisti sulla fiducia. Devo ammettere che, dopo la seconda edizione di Sine Requie Anno XIII, sto ponderando la possibilità di smettere di acquistare i prodotti Serpentarium in base a questo criterio: ottimi da leggere, davvero, ma i sistemi spesso non sono all'altezza dell'ambientazione. Alba di Cthulhu è un'idea geniale, l'incubo scritto da Lovecraft autore che si trasforma nell'incubo temuto da Lovecraft persona (una metropoli multietnica in cui lui, anglosassone e americano da generazioni*, è un fallito in mezzo a tanti immigrati di successo), ma il sistema alla fine è troppo pesante per il gioco stesso.
Ora, ho sentito un gran bene, da parte di chi ha testato il regolamento, della nuova edizione di Anime e Sangue. Voglio verificare quanto di nuovo c'è in questa nuova edizione e quanto è invece una ristampa aracnidea che approfitta di noi appassionati. Nel secondo caso, possiamo tranquillamente dire che cambierò la mia politica di acquisti Serpentarium, limitandomi ai manuali più narrativo-descrittivi e lasciando da parte i regolamenti.

* cosa che mi fa sempre ridere: vengo da un'isola dove sorgono le rovine di castelli risalenti a tremila e passa anni or sono, ho studiato le ipotesi ricostruttive di una protolingua di più di cinquemila anni fa, e considero il mio paese recente perché è stato realisticamente fondato dopo l'anno zero. Statunitensi, quel che per voi è antico per me è recente.



Sul versante Savage Worlds ho preso meno del preventivato, a causa dei suddetti tipografi che ti giocano lo scherzetto per il primo aprile.
Il giorno della civetta è il terzo volume della serie di librigame per Ultima Forsan scritti da Mauro Longo. Ho gradito il primo, preso il secondo, ora che ho anche il terzo è giunto il momento che disintossichi il mio tempo libero dal videogioco di Mordheim e riprenda il mio vecchio ammmore per i librigame. Sempre che nel frattempo non riprenda la scimmia di Skyrim. Allora sarebbe la fine.

Ombre su Ekul è l'ennesima avventura per Beasts & Barbarians, ambientazione per Savage Worlds di Umberto Pignatelli. Stessa buona qualità dei precedenti prodotti, forse in alcuni punti trovo l'avventura un po' troppo pilotata ma il prodotto è promosso a pieni voti. Sì, è stato il primo manuale che ho voluto leggere.


Ultimo e non ultimo, Tales from the Yawning Portal è l'ultimo manuale uscito per D&D 5^ edizione, una raccolta di vecchi dungeon e avventure usciti per le precedenti edizioni riadattati alla nuova versione del gioco. Avete presente quel che dicevo prima? Ecco, qui ci sono quei bei sotterranei insensati e letali. Tomb of Horrors, non vedo l'ora di masterizzarla a una convention. :D
PS: mentre scrivevo il post, è arrivato il corriere. La Hasbro mi ha spedito, completamente aggratis, due nuove copie dei miei manuali di D&D 5^ che, causa rilegatura scarsa, si erano sfaldati. Oggi è un buon giorno per nerdare!