Un lavoro modellistico molto veloce e rilassante, una pittura decisamente da gioco, con in più un "leggero" problema: siccome sono pigna, ho confuso il protettivo lucido con quello opaco, e così le miniature sono saltate fuori belle sbrilluccicanti.
Fortuna ha voluto che, trattandosi di demoni della peste, untuosi e appiccicosi e grassi ci stiano comunque tantissimo.
Assieme ai nurglini, si può ammirare il mio ultimo bosco, uno scenario in cui ho cercato di andare oltre il semplice "appiccicaci gli alberelli".
Per il colore non sono andato troppo per il sottile: base di verde scuro (molto blu e poco ocra, avevo finito il fondo verde, purtroppo), pennello asciutto di verde chiaro o di avorio o di ocra, passaggi di inchiostro verde o giallo, dettagli, lavatura di marrone e poi sangue, putrefazione, occhi.
Dato che trovo molto stupido dipingere dei pezzi che poi non si vedranno, ho montato i nurglini su sei basette anziché su tre. Alcuni "incastri" rimanevano, ma ho volontariamente evitato di stuccare il tutto, trasformandoli piuttosto in escrescenze ossee e grosse pustole: mi conosco, e so che se prendo in mano lo stucco poi scolpisco e modifico il mondo, e dipingo qualche eone dopo.
Primo da sinistra: quando ti scervelli a raffazzonare basette, poi scopri che ne hai ancora altre a casa.
Prego notare l'ennesimo cesso di Nurgle. Perché quando sei cazzone lo sei sempre.
Come vedete, purtroppo, un po' di untuosità rimane anche senza luce diretta: sembrano proprio viscidi.
E così, alla fin fine, anche il contingente nurglesco cresce; certo, i demoni di Slaanesh e di Tzeentch al confronto sono legione, ma ho una piccola truppaglia non trascurabile anche di puzzoni.
Potete notare quattordici untori più o meno esito di modifiche più o meno mie, il conta-come Epidemius sul caganchino, quattro bestie e i nostri nuovi nurglini.
Mi piacciono davvero. Ottimo lavoro
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