Il quintetto della vergogna. Miniature che sono rimaste dipinte a metà per quasi un anno, ferme senza un ritocco per mesi, e che alla fine ho terminato in una settimana, o giù di lì, quasi tirandola a finire.
Miniature che, se paragonate coi lavori di cui molti fanno sfoggio, sono davvero "della vergogna".
Prime due elfe, Daphne e Sappho, pensate per poter essere più o meno dedicate a Slaanesh o a Tzeentch.
Ricavato da una lamiah, questo modello - già di suo nato male per quel che riguarda la resina, ma convertito coprendone molti peccati - risente molto delle mie imprecisioni, specialmente sul volto che ho oggettivamente rovinato cercando invano di fare occhi decenti.
E, per finire, elfa khornesca ed elfa slaaneshita.
Miniature della vergogna, insomma.
Però, è bene ricordarlo a me stesso, io non sono "molti", semplicemente perché i "molti" non esistono, ma ci sono tutta una serie di persone con i loro casi, le loro abilità e le loro competenze personali. Il che nel mio caso vuol dire esordire nel modellismo a vent'anni suonati, con una carriera nelle arti figurative che mi ha sempre fatto strascicare la sufficienza in educazione artistica grazie alla media con la storia dell'arte e senza aver praticamente toccato pennello per un lustro e mezzo.
Mentre nelle modifiche me la cavicchio, per la pittura non sono mai stato portato.
Tendo ad avere dei piccoli tremori delle mani, ad esempio, che mal si sposano con i dettagli più precisi; aggiungiamo anche che non sono molto bravo a distinguere un verde da un grigio, o un blu scuro da un nero, e il gioco è fatto. Mentre per altri modellisti dare più mani di colore, stratificare e perdersi in minuzie vuol dire migliorare il modello, nel mio caso rischio di compromettere quanto ho già fatto in precedenza.
Allora perché non nascondo i miei lavori nel buio di un cassetto, e anzi mi ostino a pubblicarli su internet esponendomi al pubblico ludibrio? Perché, in prima battuta, questo è un blog personale, dove faccio sonoramente il cavolo che voglio; c'è chi nei blog scrive bufale, cazzate e sminchiate a scopo di clickbait, io che non ho neanche un banner avrò pure il diritto di pubblicare i miei giochi e i miei pensieri. Perché ciascuno ha le sue capacità, come scrivevo, e non devo vergognarmi di essere in certi campi mediocre quando, ad esempio, non c'è chi si vergogna di presentare splendidi capolavori in un itaGliano corregiuto da quinta elementare: io me la cavo in questo campo, altre persone in altri, alcuni fortunati o stra-dedicati riescono ad eccellere in più campi.
Molto, molto più onesto quello che ho visto in due negozi di Warhammer in quel di Londra, dove venivano esposte anche miniature non eccellenti, dipinte veramente "da gioco" ma, intanto, dipinte: ti trasmettono il messaggio di buttarti, di farlo anche se non ce la fai a far chissà che, perché dopotutto è uno stramaledetto hobby, un gioco, e nessuno pretende certo che tu vinca il giro d'Italia per avere diritto ogni tanto a farti una passeggiata in bici.
La paura - o meglio, la consapevolezza - di non eccellere è quello che mi blocca di continuo dal dedicarmi a tante, troppe cose. Sì, non sarò mai un pittore da competizione, ma non voglio esserlo. Mi basta rilassarmi quando dipingo le mie miniature, essere contento dei progressi lenti e sclerotici che faccio di tanto in tanto, e avere nel mio mobiletto dei modellini un bel colpo d'occhio con tutti i pezzi che ho dipinto nel corso degli anni.
Quindi sì, queste sono "miniature della vergogna"; come il parlare di molti è vergognoso per altri, come la forza fisica di molti è vergognosa per altri, come i titoli di studio di molti sono vergognosi per altri. Ben svegliato, Federico, nessuno può stare al vertice in tutto - e di certo non tu.
Statisticamente, per ogni cosa che tu sappia fare bene ci sarà un cinese che la saprà fare meglio. Ma, ed è qui la buona notizia, ci sarà anche un cinese che la saprà fare peggio.
Faccio del mio meglio, il che non è per forza "bene", ma miro a divertirmi, non a creare arte con delle miniature.
Miniature che, se paragonate coi lavori di cui molti fanno sfoggio, sono davvero "della vergogna".
Prime due elfe, Daphne e Sappho, pensate per poter essere più o meno dedicate a Slaanesh o a Tzeentch.
Ricavato da una lamiah, questo modello - già di suo nato male per quel che riguarda la resina, ma convertito coprendone molti peccati - risente molto delle mie imprecisioni, specialmente sul volto che ho oggettivamente rovinato cercando invano di fare occhi decenti.
E, per finire, elfa khornesca ed elfa slaaneshita.
Miniature della vergogna, insomma.
Però, è bene ricordarlo a me stesso, io non sono "molti", semplicemente perché i "molti" non esistono, ma ci sono tutta una serie di persone con i loro casi, le loro abilità e le loro competenze personali. Il che nel mio caso vuol dire esordire nel modellismo a vent'anni suonati, con una carriera nelle arti figurative che mi ha sempre fatto strascicare la sufficienza in educazione artistica grazie alla media con la storia dell'arte e senza aver praticamente toccato pennello per un lustro e mezzo.
Mentre nelle modifiche me la cavicchio, per la pittura non sono mai stato portato.
Tendo ad avere dei piccoli tremori delle mani, ad esempio, che mal si sposano con i dettagli più precisi; aggiungiamo anche che non sono molto bravo a distinguere un verde da un grigio, o un blu scuro da un nero, e il gioco è fatto. Mentre per altri modellisti dare più mani di colore, stratificare e perdersi in minuzie vuol dire migliorare il modello, nel mio caso rischio di compromettere quanto ho già fatto in precedenza.
Allora perché non nascondo i miei lavori nel buio di un cassetto, e anzi mi ostino a pubblicarli su internet esponendomi al pubblico ludibrio? Perché, in prima battuta, questo è un blog personale, dove faccio sonoramente il cavolo che voglio; c'è chi nei blog scrive bufale, cazzate e sminchiate a scopo di clickbait, io che non ho neanche un banner avrò pure il diritto di pubblicare i miei giochi e i miei pensieri. Perché ciascuno ha le sue capacità, come scrivevo, e non devo vergognarmi di essere in certi campi mediocre quando, ad esempio, non c'è chi si vergogna di presentare splendidi capolavori in un itaGliano corregiuto da quinta elementare: io me la cavo in questo campo, altre persone in altri, alcuni fortunati o stra-dedicati riescono ad eccellere in più campi.
Nell'ambito delle miniature per i wargame, poi, viviamo - quantomeno in Italia - una situazione sclerotica, dove alcuni capaci pittori fanno più o meno bonariamente le pulci a chi pur provando non ottiene che risultati mediocri, mentre una vasta moltitudine gioca direttamente con miniature non dipinte o tinteggiate a buttar via.
La paura - o meglio, la consapevolezza - di non eccellere è quello che mi blocca di continuo dal dedicarmi a tante, troppe cose. Sì, non sarò mai un pittore da competizione, ma non voglio esserlo. Mi basta rilassarmi quando dipingo le mie miniature, essere contento dei progressi lenti e sclerotici che faccio di tanto in tanto, e avere nel mio mobiletto dei modellini un bel colpo d'occhio con tutti i pezzi che ho dipinto nel corso degli anni.
Quindi sì, queste sono "miniature della vergogna"; come il parlare di molti è vergognoso per altri, come la forza fisica di molti è vergognosa per altri, come i titoli di studio di molti sono vergognosi per altri. Ben svegliato, Federico, nessuno può stare al vertice in tutto - e di certo non tu.
Statisticamente, per ogni cosa che tu sappia fare bene ci sarà un cinese che la saprà fare meglio. Ma, ed è qui la buona notizia, ci sarà anche un cinese che la saprà fare peggio.
Faccio del mio meglio, il che non è per forza "bene", ma miro a divertirmi, non a creare arte con delle miniature.
Cioè te la canti e te la suoni da solo?
RispondiEliminaMi pongo forse troppi problemi, tutto qui, e a volte devo ricordarmi che, come ho scritto, non bisogna essere campioni per divertirsi con una attività.
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