Prima della poesia, una rapida premessa: lo "ieri" a cui si fa riferimento si riferisce in realtà a quattro giorni fa.
E, se posso aggiungere qualcosa, vi suggerisco di non ubriacarvi mai con l'assenzio puro, mai.
E, se posso aggiungere qualcosa, vi suggerisco di non ubriacarvi mai con l'assenzio puro, mai.
Ieri volevo comporre dei versi
Su te, ma la penna
Ferma restava sul foglio, la mente in-
Dugiava, temendo
Forse di dare una voce a sussurri
Di carta e di fumo.
Oggi ho tentato di nuovo, ma ancora
La mano restava
Ferma, restavano fermi i pensieri
Di me, che davvero
Troppo ho sofferto per darmi di nuovo
A quel vento di fate
Dolci e bugiarde, intessute di sogni,
Chiamato speranza.
Nulla m'aspetto dal mondo, e la vita
Che vivo mi pare
Quasi la spinta d'inerzia dei giorni
Migliori, perduti
Senza speranza d'appello, quand'anche
Son stati reali. O
Forse l'attesa dei giorni a venire,
Nei quali non spero,
Nubi intessute di sogni, mi spinge
Ancora alla vita, ad
Essere pronto ogni giorno a combatte-
Re un mondo nel quale
Sono di troppo, e non trovo il mio posto,
Per quanto lo cerchi?
Noto di aver commentato meno di quanto avrei dovuto u.u
RispondiEliminaQuesta poesia mi suona tristemente reale, perchè l'ispirazione è qualcosa che viene e va senza riuscire a farsi mai prendere.
Bella comunque ^^
Grazie. :)
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