Ho scritto questa poesia qualche settimana fa, sebbene la stia pubblicando solo ora. Potete considerarla un po' una delle tappe del mio processo di "riflessione poetica sulla luna", probabilmente più scialba delle successive, ma che in qualche modo può rivelarvi qualcosa su quel che ho cercato di immortalare in seguito riguardo ai miei pensieri e alle mie sensazioni.
Eccoci ancora una volta da soli, il
Poeta dal nulla, e
Tu, l'enigmatica notte ricolma
Di sogni, da sempre
L'unica amante dei timidi in cuore.
Tu sola conosci
Ogni segreto, i sussurri nascosti
Che celo a chiunque,
Sempre temendo, qualora mi aprissi
Di nuovo a qualcuno, un
Nuovo soffrire. Tu sola mi vedi
Qual sono davvero,
Senza la maschera, forte e sicura,
Che indosso, difesa
Misera, forse, ma a me necessaria
Per vivere avendo in
Sorte dolori minori. Conosci
Il volto che celo,
Vedi ogni singola lacrima, gonfia
Di sogni delusi,
Scorrere mesta dall'occhio, anche quando
Nessuno la scorge;
Tutto conosci di me, dai rimpianti
Cocenti, inespressi,
Fino a quei sogni che celo perfino a
Me stesso. Ti prego:
Donami ancora una volta i tuoi baci
D'ambrosia immortale,
Donami ancora un sorriso, tu notte
Radiosa nel buio.
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