sabato 12 marzo 2011

Traduzione e composizione

Per festeggiare, anche se con un giorno di ritardo, il mio compleanno ecco qui due poesie composte ieri.

La prima è una traduzione, un po' artistica per adattare il contenuto al mio metro, di un famoso passo di Archiloco in cui l'antico poeta greco si definisce scudiero di Ares e conoscitore dei doni delle muse.


Sono scudiero del forte guerriero
Signore dell'armi;
Pure, conosco dell'arte le trame
d'amabili doni.



Il secondo lavoro, invece, è uno sviluppo a partire da un distico che avevo in mente da un po' di tempo. Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali può essere spiegato col fatto che, camminando li uomini quasi sempre per le vie battute da altri (come scriveva il buon Machiavelli), anche gli orrori di certi figuri tendono ad assomigliarsi, e parlare di uno di essi in termini generici non si discosta molto dal ricordare i misfatti dei suoi predecessori o epigoni. Perciò, in sostanza, se vi pare che questo componimento esprima giudizi pesanti su qualche individuo contemporaneo, evidentemente voi stessi ne avete un parere del genere.


Pari, scolpita nel marmo divino,
Artemide in caccia,
Tesa la veste sul petto ansimante
Che sbircio intrigato.
Vergine in caccia di belve irretite,
Non devi temermi:
Temi piuttosto la preda che cerchi,
L'amante mendace.
Egli ti brama per pochi momenti,
Una cifra, un trofeo.
Credi d'andare alla caccia, capace
Di tutto, ed armata
Come t'insegnan nel mondo dell'oggi;
Invece, sei solo
Vittima scelta di questo sistema
Che tu condividi,
Certo educata per anni, cresciuta
Per essere preda
Pronta e servita a quei miseri idioti
Che credono giusti
Valori fasulli, formati con arte
Per farne gli schiavi
Proni e convinti d'avere diritto
Ad ogni porcata
Sempre concessa a quel loro padrone
Osceno e fasullo,
Squallido, infido, mendace e schifoso,
D'inganni signore.
Giovane e bella ti vedo, ma pure
Compiango il destino
Colmo di truffe, da serva di schiavi,
Al quale ti doni.

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