venerdì 18 febbraio 2011

Ispirato da un cielo nuvoloso

Ho iniziato a scrivere questa poesia mercoledì, e l'ho finita di scrivere stamattina.

Lo spunto mi è venuto, verso le otto di sera, dal vedere la luna quasi piena velata da qualche nube sottile, del tipo che rimane nel cielo dopo qualche ora di pioggia.


Oggi la luna evocava un antico
Racconto perduto,
Mentre nel cielo brillava, velata
Da nubi sottili,
Quasi completa di luce e candore,
Memoria o mistero.
Fredda, una lunga carezza del vento
Svelava il suo volto
Pallido. A lungo ho tentato, ma invano,
Con l'anima e gli occhi,
Pura d'averne l'immagine piena
Specchiata nel vuoto,
Nero e curioso, che il cielo scrutava
Cercando risposte.
Lievi, sottili, le nuvole rade
Danzavano attorno
Bianco al mistero che invano guardavo
Con occhi rapiti.
Fermo, ho scrutato per lunghi momenti
Quel volto celeste.
Niente da lei trapelava: le nubi,
Nient'altro, vedevo.
Colta la forma, sfuggiva il colore
Lunare, nascosto
Sotto al suo velo che tanto mistero
Sembrava donare
Cupo a quel cielo. Ma quando lo sguardo,
Levato di nuovo,
Priva la luna rivide di nubi,
Del velo pudico,
Tutto scomparve il mistero, il segreto
Svaniva nel bianco.

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