giovedì 16 giugno 2011

Semplici distici

In attesa di pubblicare nel finesettimana della roba più interessante, e in attesa di avere tempo e modo di completare Ombre antiche sul presente, vi presento una poesia senza troppe pretese scritta qualche settimana fa.


Contro le stelle leviamo una voce
Che vibra dall'ira,
L'ira repressa per anni soffrendo
Quel giogo crudele im-
Posto dall'alto, dai freddi sovrani
Del mondo immortale.
Siamo soltanto mortali, fratelli:
La vita ci sfugge
Rapida, e presto con gli anni perdiamo
Le forze, consunti
Senza pietà dalla morte crudele,
La lama che pende
Sopra ogni nostra speranza e ambizione
Gloriosa e felice.
Dicono questi profeti dei duri
Sovrani celesti,
Folli, dementi e corrotti, che il mondo
Nel quale viviamo
Nulla sarebbe al confronto d'un mondo im-
Mortale, destino
Lieto di quanti con fare servile
Si piegano ai loro
Dei, rinnegando la vita e la propria
Natura, i compagni
Loro, e noi tutti, fratelli di carne.
Ma noi lo sappiamo: il
Mondo soltanto ci è padre, la vita u-
Na sola e soltanto
Quando concordi operiamo, ciascuno al
Servizio degli altri,
Siamo davvero viventi, e siam santi
Soltanto se siamo
Tutti compagni e fratelli: che crepi-
No questi immortali!
Noi non ne abbiamo bisogno per esse-
Re lieti. Viviamo!

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