Oggi, ricontrollando un vecchio blocco di appunti consumato quasi del tutto, ho trovato nell'ultima pagina una poesia che risale a parecchi mesi fa. L'ho scritta con lo stesso tema dell'ultima appena pubblicata, ma con uno stato d'animo molto diverso.
Incredibile pensare a come talvolta basti poco tempo a cambiare definitivamente qualcosa.
Assieme a questo "reperto della stupidità passata", vi offro anche un lavoro più recente, sempre più o meno dedicato allo stesso tema.
Tutto è buio, scorgo una stella appena,
Un pensiero, forse, donato a me.
Ma domani la luna sarà piena,
E la mia mente volerà a te.
Quando ti parlo, un brivido alla schiena;
Pure, mi fai sentire pari a un re.
E domani la luna sarà piena,
E vorrei poterla veder con te.
Non mi aspetto più niente, ora, da questa
Insensata sciarada ormai finita.
Un tempo, speravo; eppure, che mi resta
Se non, ancora, una triste ferita,
Ora cauterizzata, eppure mesta,
Dell'aver dedicato a te la vita?
Son naufragato in seno alla tempesta
Dei tuoi capricci. Adesso ti ho capita.
Ora basta: ti lascio al tuo gramo
Destino di illusioni e sogni vuoti.
Te lo meriti. Entrambi lo sappiamo,
Non è con gioia, ora, che parliamo:
I tuoi pensieri astrusi mi son noti,
Ti conosco ormai. Io più non ti amo.
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