Questa poesia è nata quasi come uno scherzo, a partire da un celebre frammento di Ipponatte dedicato a Ermes.
Successivamente, ne ho scritte molte altre con la stessa metrica e lo stesso stile. Ho optato per un decasillabo in quanto mi sembra meno solenne dell'endecasillabo e più vicino al parlato, e mi sono più in generale ispirato alle tematiche della poesia giambica greca.
PS: la poesia, come la presento qui, è in versione "censurata"; non c'è niente di osceno nella versione originale, ma visto come siamo a libertà personale in Italia penso che per ora sia meglio evitare di mettere su internet l'altra variante.
Dioniso, Dioniso mio adorato,
Ascolta il tuo Angelo avvinazzato:
Dammi un buon birroncino da bere,
E assenzio, un buon mirto per le sere;
Dammi di vino una botte piena,
A ubriacarci l'amor, gran pena;
E poi dammi d'acqua gran tinozza,
Per affogarci la gente zozza.
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