venerdì 28 marzo 2014

Demoni del Caos: lavori in corso sul balrog assetato

Ho fatto, nei ritagli di tempo, qualche piccolo lavoretto sul balrog-assetato.
Per prima cosa, ho stuccato col milliput bianco (prima o poi, mi sa, farò un post sui diversi stucchi che uso, quantomeno per fugare i dubbi di chi è convinto che le cose in patafix siano "scolpite per restare") tutti i buchi che non sarebbero stati coperti da pezzi d'armatura.


Schiena...


... e petto.

Mi sono poi messo a lavorare anche su alcuni pezzi dell'armatura.

Come potete vedere, sul pettorale ho deciso di montare uno spuntone con teschio. Fa dannatamente tanto Khorne, dopotutto, avere l'armatura chiodata.

Ed ecco come si presentano ora gli spallacci, che pure andranno ancora rifiniti, rispetto a prima. Hanno perso quel look molto "re-dei-sepolcri-del-fantasy", e ora hanno otto spuntoni cadauno.

L'idea era di decorarli come se ogni spuntone fosse una freccia, magari ingrossando un poco al centro con una sorta di anello attorno al teschio principale. Più o meno come nella foto, per intenderci, anche se le decorazioni saranno fatte a rilievo in materia verde e non alla cazzo di cane con paint.

Mi sono dato da fare anche con le armi, aggiungendo delle simpatiche strisce di cuoio che potessero rendere l'aria "tecnofantasy" tipica dei demoni del Caos. Penso che nella parte alta metterò un ulteriore anello quando anche quello attuale sarà seccato. 

Idem come sopra per la frusta.

E, infine, ho preso una decisione per i capelli.

Fiamme!

Ovviamente ci lavorerò ancora molto sopra; l'idea, a questo punto, è quella di fare una fluente chioma di fiamme realizzata in modo che quelle sulla schiena sembrino quasi una lunga coda di cavallo. Lunga coda di cavallo, sigh. Mi viene il rimpianto pensando a quando i miei capelli arrivavano fino alla fine delle scapole, sigh.

Sussiste ancora un dubbio riguardo al petto (pettorale? Sette stelle di Hokuto? Pettorale con sotto le cicatrici a forma di Orsa Maggiore?), mentre invece lo scudo è stato definitivamente cassato.

In ogni caso, questo è decisamente il mio "periodo Khorne".

Araldo-Wolverine, balrog-assetato, e pronti per dopo altri segugi da guerra del Caos da convertire in divoratori di Khorne.

mercoledì 26 marzo 2014

Demoni del Caos: da balrog ad assetato di sangue

Son tornato da Milano con, fra le altre cose, un modesto bottino modellistico.
Pezzo principale del bottino era un balrog della linea GW de Il Signore degli Anelli, preso a un prezzo bassissimo per l'uso più ovvio da attribuire a questo pezzo: demone maggiore di Khorne.
Difatti, per quanto da lettore di Tolkien non gradisca molto l'interpretazione ahimè classica del balrog (ma questa è un'altra storia), grazie alla filiazione quasi diretta balrog > balor di Dungeons & Dragons > assetato di sangue di Warhammer l'unica differenza sostanziale fra i due pezzi è che l'assetato ha un'armatura e un'ascia in più del balrog.
Niente che con un po' di lavoro non si possa sistemare insomma.

Perciò mi sono messo all'opera con la mia fida scatola dei pezzi e con del patafix bianco ho fatto delle semplici prove per decidere cosa dovrò poi scolpire (scrivo in grassetto perché diverse volte qualcuno non ha letto questa parte e mi criticava la qualità dozzinale della scultura).

Interverrò ovviamente anche su alcuni di questi pezzi, e ovviamente dovrò stuccare diverse cose. I lavori, in sostanza, procederanno di pari passo con quelli sull'araldo-Wolverine. Ma, per prima cosa, devo risolvere tutta una serie di dubbi.


Come avevo immaginato il pezzo: armatura di piastre molto essenziale, rasta e ascia.

L'ascia proviene dal kit del principe demone, e verrà probabilmente allungata un poco con lo stucco.

Sulla mano sinistra, per ora libera, verrà montata la frusta originale del balrog, fatta per stare nella destra. Ovviamente riposizionerò le dita. 

Schinieri del principe demone. Direi che ci stanno.

E il gonnellino? Gonnellino sì, gonnellino no? O magari dovrei tagliuzzarlo e piegarlo all'indietro? Voi che fareste? 

Petto: fermo restando che dovrò stuccare e tappare il buco sul pezzo, voi ci vedreste meglio questo elementare pettorale o sette cicatrici? O magari questo e dietro qualche cicatrice?

Testa: ci stanno bene i rasta o vedreste meglio una chioma in fiamme? O magari pelliccia? O magari potrei convertire le fiamme in pelliccia? 

Scudo sul braccio sinistro: ci sta o no? E se lo modificassi eliminando l'effetto legno?

Spallacci: li modificherò eliminando il motivo a ossa per lasciare solo i teschi e qualcosa di simile al pettorale, che ne dite? 

Infine, basetta con o senza fiamme?

Ho qualche remora perché, pur essendo fighissime, le fiamme in WH40K richiamano Tzeentch piuttosto che Khorne.


lunedì 24 marzo 2014

Come un'alba di disillusione

Ho accennato ieri a queste due poesie, ideate e limate durante il fine settimana lungo a Milano (incidentalmente, la stazione di metropolitana più vicina a dove stavo era quella di Lima).
Sono scritte in endecasillabi non canonici, anche se per alcuni versi rimandano al mio periodo più "ingabbiato" dal punto di vista metrico, dato che per mancanza di quaderni a portata di mano le ho trascritte con la tastiera del cellulare proprio come facevo abitualmente i distici a struttura esametrica.

Il grosso limite dell'usare questo metodo anziché un foglio di carta e una penna o una matita (penna nera nel mio caso) è che si è costretti a effettuare subito qualsiasi scelta sapendo che essa non potrà coesistere con le alternative se non nel proprio pensiero: i messaggi di testo, per ora, non hanno scritte interlineari o scolio o note al margine, e anche nei programmi di videoscrittura che permettono di adottare una o più di queste soluzioni c'è sempre una "impaginazione principale" rispetto alla quale le altre non sono alternative, ma tutt'al più varianti.
Questo è uno dei motivi, probabilmente, per cui una poesia con carta e penna mi porta via molto più tempo per essere scritta mentre quando mi affido al qwerty (splendido nome parlante in labiovelare che porta a un livello mai visto l'onomatopea) del telefono i versi sembrano quasi venire da soli, specialmente se hanno una struttura metrica stringente.

Non che sia una sorpresa, in effetti: le tecnologie attuali, con la loro immediatezza, richiamano molto di più la dimensione dell'oralità anche quando fanno affidamento alla scrittura.

(e ora, finalmente, le poesie)


Pallidi sogni, la neve si scioglie
In lacrime alla luce del risveglio.


Due soli versi. Raramente ho scritto così poco ma, anche se mi sembra vi sia qualcosa di grossolano dal punto di vista degli effetti, mi pare che non ci sia nulla da aggiungere.


Ci baciavamo nell'assenzio, un tempo;
Quei giochi di lingua, quei dolci morsi,
Ricordo d'una vita scapigliata
Che non fu mai veramente la mia.
Ma tu, tu mai, neppure nei ricordi
Di vite passate, mai, mai le labbra
Intrecciate nei giochi dell'amore,
Mai le carezze dal brivido intenso.
Mai, solo l'ombra soffusa d'un sogno
Irreale, solo nuvole al vento.


Una confessione: a poesia ultimata, in questo caso, ero tentato di riscriverla in dodecasillabi per partire con "ci baciavamo nell'assenzio, noi due"; mi sono però ricreduto pensando a come, bene o male, le ripetizioni continue creassero nella seconda quartina un andamento peculiare che si infrangeva nella calma disillusa e vagamente nostalgica del distico finale.
Il tema, come si capisce abbastanza chiaramente, è una riflessione e quasi un bilancio di due amori conclusi, dei quali solo uno è stato corrisposto.

domenica 23 marzo 2014

I rimorsi dei sogni, una breve poesia

La poesia in questione è stata scritta diversi giorni fa, parecchi giorni fa in effetti. Prosegue coi miei tentativi di riprendere in mano l'endecasillabo canonico per uscire da quella 'autoghettizzazione metrica' in cui ero in qualche modo andato a infilarmi, ed è in linea con il mio tentativo di evitare d'ora in poi i versi e le parole inutili, tutti quegli orpelli che nulla aggiungono e, nulla aggiungendo, molto tolgono all'efficacia di una poesia.


Sospeso fra i ricordi e la vergogna
Il tempo si consuma in un abbraccio
Di memoria. Ma quale è la condanna,
E quando la quiete, e dove il sogno?


Il tema di questi quattro versi richiama da vicino gli ultimo che ho pubblicato sul blog (ma non gli ultimi che ho scritto), ovvero il rapporto conflittuale col proprio vissuto e con le memorie che sfumano fino a confondere realtà e immaginazione, mentre ancora viene difficile perdonarsi per gli errori compiuti.

sabato 15 marzo 2014

Demoni del Caos: qualcosa di nurglesco

Quando ho iniziato a giocare a Warhammer, nel 2010, la mia armata era stata pensata per comprendere solo demoni di Slaanesh e di Tzeentch. Anzi, alcune delle mie prime fatiche riguardavano il ripensare e convertire in questa chiave anche gli altri demoni. Poi, beh, poi è cambiato il codex dell'esercito, e ciò è divenuto impossibile da attuare, e così ho deciso di mandare in pensione alcuni pezzi per sostituirli con delle versioni più regolamentari.

Ma, ditemi, poteva un modificatore accontentarsi di assemblare e dipingere? Ovviamente no, ed ecco i risultati.

Il tutto è solo agli inizi di pittura, ma lavorando su tanti pezzi contemporaneamente i progressi saranno lenti a vedersi e sorprendenti alla fine: ci sono 4 bestie di Nurgle e 14 untori, dopotutto.

Ma andiamo con ordine. Devo dire che in tutti i casi si tratta di usato, e devo aggiungere che nel caso delle bestie la qualità era davvero scarsa: ci sono dovuto andare pesante di modifiche per rendere i pezzi accettabili.

Potete vedere qualcuna delle mille modifiche che ho dovuto attuare. Se non altro, ora sono pezzi altamente personalizzati e, una volta dipinti a dovere, faranno una figura molto migliore.

Anche gli untori sono stati comprati usati, e a un prezzo abbastanza buono: un euro a modello. In realtà, come il venditore (molto corretto in questo caso) ha detto subito, solo alcuni erano untori ed altri erano sanguinari di Khorne modificati. Ma, dopotutto, condividevo la scelta estetica: nulla è contrario all'idea di "demoni del Caos" come un'armata in cui decine di pezzi siano perfettamente uguali gli uni agli altri. Il problema, semmai, è che sulle modifiche son dovuto intervenire io e che ho dovuto eliminare anche tante linee di fusione (e ho il timore che alcune mi siano scappate anche così). Ma tutto sommato è stato molto divertente come lavoro di modifica; avrei potuto far di più, ma ora ho degli untori personalizzati e, comprandone una scatola extra, potrò finalmente mettere sul tavolo un Caos che sia caotico.

Foto di gruppo, con pittura decisamente poco avanzata. Una cosa che, me ne rendo conto solo ora, avrei potuto fare sarebbe stato il riposizionamento delle gambe per dare loro una piega più umana e meno caprina, più in linea con Nurgle e meno con Khorne. Pazienza: un'idea per il futuro.


Gli untori standard. 

 Le modifiche attuate dal proprietario originale riguardavano la sostituzione delle teste khorniane con altre nurglesche, e la sostituzione delle spade con altre più rozze e raffazzonate, oltre che un lavoretto sulla schiena. Sono intervenuto sulle lame rendendole più affilate - con alcune sono riuscito anche a lacerare la carta.

Il lavoro originario sulla schiena riguardava solo l'inserimento di una enorme colonna vertebrale sporgente in luogo della fila di pelo. Come vedete u questo pezzo, il meno modificato, ho fatto qualcosa di più anche in questo contesto. Oltre ad aver limato le escrescenze per renderle più "pelle orribile" che altro. 

Una modifica che ho attuato su diversi pezzi è stata la scultura di una lacerazione attorno alle vertebre, come se esse puntassero fuori dalla pelle lacerata. Decisamente d'effetto.

A molti pezzi (nota: alcuni avevano braccia d'untore e non di sanguinario) ho aggiunto qualche decorazione nurglesca sulle spalle, che essa fosse fatta di carne disgustevole o di pustole.

Anche sul davanti ci sono andato pesante: pance in evidenza, intestini di fuori, simboli di Nurgle un po' ovunque. Col senno di poi, avrei dovuto lavorare maggiormente sulle gambe. 

Altri tre pezzi. Ad uno non ho scolpito la lacerazione, proprio per differenziarlo dagli altri. In compenso ha il simbolo di Nurgle a traforo sulla schiena. 

In effetti, nell'ingrandimento si nota che la sua schiena è realizzata malino. Dovrò ovviare. 

Pancioni, pance scavate, intestini crassi a spasso e prolassi rettali attorno alla gamba. Oltre che lacerazioni sull'arto. Nurgle è Nurgle. 

Infine, ecco i tre pezzi maggiormente modificati, il "gruppo di comando" composta da musico, appestato e stendardiere. Il secondo ha anche un accenno molto accennato di pittura, tanto per dare un'idea dei colori.

Ogni pezzo è modificato a modo suo. Quello centrale l'ho chiamato Divo Giulio, indovinate perché.  

Il musico ha due campanelle appese al braccio e tutti gli intestini di fuori. Gli piaccion le cose pendenti, evidentemente.

Lo stendardiere, invece, ha un pancione enorme. 

Incastrare lo stendardo nella mano e riposizionare dita e braccio è stato un lavoro abbastanza fastidioso, ma l'icona ora è contestualizzata. 

Ecco il Divo Giulio: pustole varie, intestini a spasso, un vero appestato. 

Ma questo è il suo tratto principale: la gobba da cui fuoriesce il simbolo di Nurgle.

venerdì 14 marzo 2014

Demoni del Caos: qualche progresso sull'araldo Wolverine

I lavori sul demone Wolverine, lo dico fin da subito, non sono stati poi così tanti: ho ingrossato i pettorali e un braccio, e incominciato a lavorare sull'addome, ma per ora non ho fatto niente di che.
L'idea, comunque, è capire come modificarlo prima di iniziare le modifiche, e lo stesso vale per la sua cavalcatura. Ecco dunque qualche foto esplicativa.

Per ora mi sono limitato a montare sul juggernaut un mantello a mo' di drappo sulla parte sinistra del corpo; dato che il cavaliere sarà "sbilanciato" sulla destra, in termini di modifiche e ghingheri, mi sembra un buon modo per creare un buon chiasmo. 

Nella scatola dei bits ho trovato anche questa catenella, abbastanza grossa, con due asole realizzate alle estremità (nei tempi che furono la usavo per il mio primo e improponibile carro di Slaanesh). Come la inserireste sul juggernaut? Dove la vedrete bene?

Passiamo invece al nostro demone ghiottone; come dicevo, il lavoro di scultura è stato molto scarso causa altro progetto modellistico. Ma quel che mi serve veramente è qualche parere sulle modifiche che avevo in mente.
L'idea, per ora, è quella di inserire pelo là dove normalmente i demoni di Khorne hanno le escrescenze sulla pelle, mettendo poi una catenella attorno alle caviglie e agli avambracci, ma devo comunque trovare un modo plausibile per "vestirlo" in maniera abbastanza dinamica e senza renderlo eccessivamente carico. Ho fatto dunque un paio di prove col patafix per lo schema che avevo in mente: spallacci, cosciali, fasce incrociate sul petto a mo' di X e magari frange che pendono dagli spallacci. In questo caso, fra l'altro, potrei realizzare gli spallacci in colore giallo e le varie fasce e frange in colore blu scuro, recuperando lo schema di colore.
Ma bando alle ciance e largo alle foto.

Una delle poche parti su cui ho lavorato: la mano; a poco a poco, sto riempendo lo spazio fra artigli e arto. Dite che sull'ascia ci vorrebbe anche qualche decorazione o no?

Qui si vedono alcuni dei lavori che ho fatto sul petto, oltre che un accenno di come dovrebbero essere le fasce sul torso, magari incrociate più in basso. Che ne dite?

Uno dei possibili cosciali. Ci stanno? O è meglio metterci solo pelo? Dite che è il caso di capovolgerli?

Con tutti questi ghingheri, la teta è di certo più armonizzata e fa meno effetto "nano testone". 

Una decorazione che ci tenevo a inserire è questa sciabola, forse non tanto in linea con Wolverine (a cui sarebbe più da associare la katana, ha avuto a memoria delle sciabole solo in un'occasione e non è che fosse proprio se stesso in quel periodo) ma di certo adatta ad un araldo di Khorne. 

Infine, una foto comparativa con la catena che volevo usare per braccia e gambe.

In sostanza, che dite delle modifiche? Vi convincono? Cosa cambiereste?

mercoledì 12 marzo 2014

Demoni del Caos: Wolverine l'araldo di Khorne

Ci siamo: finiti i principi demoni di Tzeentch e conclusi i pezzi d'obbligo per la lista decente (per modo di dire: penso che sia più che decente in verità, bisogna solo vedere se sono in grado di giocarla a dovere) posso finalmente dedicarmi alla modifica che avevo più volte anticipato con diversi giochini di "indovina che".

Inutile dire che nessuno ha indovinato: l'obiettivo era indovinare che modifica avrei usato e su quale pezzo, e nessuno c'è per ora arrivato; qualcuno ha beccato l'una o l'altro, nessuno tutti e due assieme. E dire che di suggerimenti ne ho disseminato diversi.
Ma a questo punto bando ai segreti: il pezzo è un araldo di Khorne su juggernaut convertito in modo da assomigliare a Wolverine, il mutante Marvel che dona orgoglio a tutti noi tappi sotto il metro e settanta.
Del resto, non è che questo sia il mio primo Wolverine, anzi...

Tutti i miei Wolverine per Heroclix, collezionati quando ancora ci giocavo. Che ci fa il gatto? Il suo nome è Logan, ed è il migliore in quello che fa (ivi compreso lacerare le mie mani).

In realtà, dovendo realizzare un pezzo non proprio alto, sono partito da un semplice sanguinario massacratore di Khorne (la versione meno "pompata" dell'araldo su juggernaut) in metallo, il che mi ha costretto a lavorare con la fresa e ha di sicuro rallentato tutto. Ma finalmente i lavori sono giunti a uno stadio accettabile.

Il juggernaut è stato montato, anche se alcune parti vanno ancora stuccate; penso che ci metterò qualche drappo sopra per renderlo più "da araldo", più regale insomma. E mi domando: meglio dipingerlo con un rosso Cain Marko o color acciaio Colosso?

Provando la fresa, ho lasciato qualche lacerazione in più sul pezzo, come se fosse reduce da mille battaglie. 

Il virtuosismo della basetta, realizzata appositamente per farci stare in equilibrio questo pezzo rialzandolo un pochino. 

E ora LUI. Il corpo andrà rimpolpato e vestito in diversi punti, per renderlo massiccio come Wolverine deve essere (e per armonizzarlo maggiormente con la testa, lievemente sproporzionata rispetto al resto). 

Il nostro è armato di ascia di Khorne, ma ha comunque estratto tutti gli artigli della sua letale mano destra.

Con la mano sinistra, invece, Wolverine invita i nemici ad andare a... beh, avete capito. Avessi più artigli, probabilmente, tirerebbe fuori anche le altre unghie.

Sia gli artigli che la testa sono stati ricavati dai kit dei Lupi Siderali, gli space marine lealisti più "wolverinosi". Ho lavorato con la fresa per dare alla capigliatura dei marine il tipico aspetto loganesco, anche se dovrò lavorarci ancora con lo stucco. 

Sulla testa ho montato alcuni pezzi asportati dalla testa khornesca originale; dovrò armonizzarli bene con il resto, e presumo che farò qualcosa anche per il corno più corto; magari potrei tagliarlo, dopotutto quello non dovrebbe essere in adamantio infrangibile.

C'è ancora molto da fare, ma già così si inizia a capire di che si tratterà. E con la fresa dovrei praticamente avere finito.